Cetonia aurata

Famiglia : Cetoniidae


Testo © Prof. Santi Longo

Cetonia aurata è presente nelle zone calde e temperate dell’Europa centrale e meridionale e in alcune aree del Nord Africa e dell’Asia

Cetonia aurata è presente nelle zone calde e temperate dell’Europa centrale e meridionale e in alcune aree del Nord Africa e dell’Asia © Erland Refling Nielsen

La Cetonia dorata o Maggiolino dorato, Cetonia aurata (Linnaeus, 1758), è un coleottero appartenente alla famiglia Cetoniidae che raggruppa adulti dal corpo di medie dimensioni, un po’ depresso, con livree dai riflessi metallici, senza evidente dimorfismo sessuale.

A differenza degli altri coleotteri, gli adulti di questa sottofamiglia possono dispiegare le ali membranacee posteriori senza sollevare le elitre poiché lungo il margine di quest’ultime è presente una incavatura che lo consente.

Inoltre il protorace è solidale con il margine delle elitre; la parte ventrale del secondo segmento del torace si prolunga in avanti in una appendice corniforme.

Particolare del capo. L’iridescente colore metallico è il risultato dell’interferenza fra i raggi luminosi riflessi da microlamelle sovrapposte

Particolare del capo. L’iridescente colore metallico è il risultato dell’interferenza fra i raggi luminosi riflessi da microlamelle sovrapposte © Güray Dere

Le larve, di tipo melolontoide o scarabeiforme, sono simili a quelle del maggiolino (Melolontha melolontha) con il corpo di colore biancastro, ricurvo, tozzo e poco mobile. Hanno zampe corte toraciche e gli ultimi segmenti dell’addome fusi e ingrossati denominati pigidio. La disposizione delle setole presenti in tale zona consente di riconoscere la specie.

Vivono nel suolo a spese di radici o di sostanza organica in decomposizione mantenendo il corpo ripiegato a forma di lettera C e pertanto denominate cirtosomatiche.

L’etimo del genere Cetonia, istituito da Fabricius nel 1775, è incerto; potrebbe riferirsi al termine grecoἔσθημα” chitonia che significa veste, ovvero all’aggettivo “χϑόνιος” (ctonio) sotterraneo.

La visione frontale evidenzia i numerosi peli della zona ventrale e le antenne lamellate con gli ultimi articoli che possono essere divaricati o uniti come le pagine di un libro

La visione frontale evidenzia i numerosi peli della zona ventrale e le antenne lamellate con gli ultimi articoli che possono essere divaricati o uniti come le pagine di un libro © Kjell Nilsson

Più chiara è l’etimologia di aurata, dorata in latino, con riferimento ai riflessi dorati del tegumento. Nel primo caso il significato sarebbe dunque “veste dorata”, nel secondo “sotterraneo dorato” con riferimento alla vita sotterranea delle larve e all’emergere degli adulti dorati.

Nell’antico Egitto gli Scarabaeidae erano simbolo di rinascita e di conoscenza e venivano rappresentati sia ad ali aperte che chiuse con significati differenti.

Zoogeografia

Cetonia aurata è diffusa nelle zone calde e temperate dell’Europa centrale e meridionale e in alcune aree del Nord Africa e dell’Asia, dove sono state descritte una quarantina di specie.

Gli adulti si alimentano di polline e petali di fiori. L’apparato boccale, di tipo masticatore, non è dotato di mandibole robuste e non possono rodere le foglie

Gli adulti si alimentano di polline e petali di fiori. L’apparato boccale, di tipo masticatore, non è dotato di mandibole robuste e non possono rodere le foglie © Giuseppe Mazza

Ecologia-Habitat

Gli adulti sono floricoli e si alimentano di polline e petali di fiori.

Con l’apparato boccale e con le zampe munite di denti e unghie, danneggiano principalmente le rose e i fiori appartenenti ai generi Paeonia, Viburnum e Cotoneaster, contribuendo in cambio all’impollinazione incrociata.

Le larve vivono nel terreno o nelle cavità di alberi morti dove sono state deposte le uova, nutrendosi di residui vegetali e del legno marcescente grazie ai batteri simbionti che vivono nel loro intestino.

La Cetonia dorata vola senza sollevare le elitre. Non è raro trovare assembramenti d’adulti attirati dai fiori e dai partener

La Cetonia dorata vola senza sollevare le elitre. Non è raro trovare assembramenti d’adulti attirati dai fiori e dai partener © Rade Marković

Spesso si insediano nei nidi di formiche (Formica rufa) che tollerano la presenza delle grosse larve visto che collaborano alla pulizia del nido alimentandosi di detriti vegetali.

Morfofisiologia

Gli adulti hanno il corpo lungo circa 2 cm e una livrea metallica di colore verde chiaro dorato, spesso con tonalità bronzee, viola o ramate.

La parte ventrale del corpo è di colore più scuro, spesso ramato. Le antenne sono lamellate con gli ultimi articoli che possono essere divaricati o uniti come le pagine di un libro.

Questo maschio ha gli ultimi articoli delle antenne divaricati perché ha trovato e sta seguendo la scia odorosa di una femmina

Questo maschio ha gli ultimi articoli delle antenne divaricati perché ha trovato e sta seguendo la scia odorosa di una femmina © Rade Marković

L’apparato boccale, di tipo masticatore, non è dotato di mandibole robuste. Possono quindi rodere i petali ma non le foglie.

Le elitre dai riflessi metallici, mostrano alcune brevi, irregolari venature trasversali biancastre.

La livrea varia sia a livello individuale che di popolazione. Alcuni esemplari hanno il primo segmento del torace rossastro e le elitre verdi o bluastre, ma anche blu o nere.

Tali colori sono di natura fisica e vengono denominati strutturali poiché sono l’effetto della presenza di serie di striature un po’ più distanziate della lunghezza d’onda della luce.

L’accoppiamento avviene poco lontano. Le femmine depongono decine di uova nel terreno o nelle cavità dei tronchi di piante annose

L’accoppiamento avviene poco lontano. Le femmine depongono decine di uova nel terreno o nelle cavità dei tronchi di piante annose © Nick Smith

L’iridescenza è il risultato dell’interferenza fra i raggi luminosi riflessi dalle microlamelle sovrapposte.

Queste colorazioni premonitrici o sematiche, ovvero aposematiche, ricordano ai predatori il cattivo sapore del loro corpo.

Le uova biancastre hanno forma sferica con circa 1 mm di diametro.

Le larve hanno il corpo tozzo e grosso, con pieghe dorsali fitte. Il capo è piccolo di colore marrone. A completo sviluppo il corpo misura da 3 a 4 cm, di colore biancastro, poco arcuato, con numerosi peli.

Tre larve biancastre messe in luce smuovendo un composto dove s’alimentavano di detriti. Misurano 3-4 cm. Sui lati si notano gli stigmi respiratori gialli

Tre larve biancastre messe in luce smuovendo un composto dove s’alimentavano di detriti. Misurano 3-4 cm. Sui lati si notano gli stigmi respiratori gialli © Giuseppe Mazza

Le zampe sono piccole. Lungo le parti laterali del torace e dell’addome si trovano gli stigmi respiratori di colore giallo.

La disposizione dei peli presenti nel pigidio consente il riconoscimento della specie.

La larva matura prepara una camera pupale tondeggiante, del diametro maggiore di circa 3 cm, cementando le particelle terrose con feci e secreti salivari. Al suo interno compie la metamorfosi trasformandosi in una pupa di tipo adecto, quasi del tutto immobile.

L’adulto, dopo essere rimasto per qualche tempo nella camera pupale, con le robuste zampe apre un varco e risale in superficie.

Particolare del capo con le robuste mandibole. Le larve sono strettamente detritivore e a differenza di quelle del Maggiolino non si nutrono di radici

Particolare del capo con le robuste mandibole. Le larve sono strettamente detritivore e a differenza di quelle del Maggiolino non si nutrono di radici © Ralf Bauer

Etologia-Biologia Riproduttiva

Gli adulti della Cetonia aurata compaiono in giugno-luglio e dopo essersi alimentati di polline e organi fiorali si accoppiano. Occasionalmente ingeriscono i liquidi zuccherini che gemono dalle ferite dei tronchi di piante arboree.

Le femmine depongono gruppi di poche decine di uova nel terreno o nelle cavità dei tronchi di piante annose. Lo sviluppo larvale si completa di norma in due anni, ma la durata dipende dalle condizioni ambientali. Le larve sono strettamente detritivore e non si nutrono di radici. Quando vivono nella lettiera o nel compost svolgono una generazione annua concorrendo validamente a formare humus.

Lo stadio pupale ha breve durata e si completa nel mese di aprile, maggio.

Gli adulti compaiono in giugno-luglio. I loro fiori preferiti sono le rose, dove rodono i teneri petali e le antere ricche di polline

Gli adulti compaiono in giugno-luglio. I loro fiori preferiti sono le rose, dove rodono i teneri petali e le antere ricche di polline © Giuseppe Mazza

Gli adulti sono attivi durante le ore più calde del giorno; nelle prime ore del mattino restano quasi immobili sulle piante. Se disturbati si lasciano cadere al suolo in tanatosi, fingendosi morti; inoltre producono acido urico e formico che conferisce al loro corpo un sapore sgradevole nauseabondo per gli eventuali predatori.

Nei casi di presenze numerose, si ricorre alla loro raccolta manuale per evitare danni ai fiori e ai frutti maturi.

Sinonimi

Scarabaeus auratus, Linnaeus, 1758.

 

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