Petrea volubilis

Famiglia : Verbenaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Petrea volubilis, Verbenaceae

La Petrea volubilis è un arbusto sarmentoso o rampicante legnoso sempreverde nativo dell’America tropicale © Giuseppe Mazza

La specie è originaria di Antigua e Barbuda, Belize, Bolivia, Brasile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Giamaica, Guadalupe, Guatemala, Guyana, Guyana Francese, Haiti, Honduras, Messico (Campeche, Chiapas, Coahuila, Guerrero, Hidalgo, Mexico, Michoacan, Oaxaca, Puebla, Queretaro, Quintana Roo, San Luis Potosi, Tabasco, Tamaulipas, Veracruz e Yucatan), Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Puerto Rico, Repubblica Dominicana, Suriname, Trinidad e Tobago, U.S.A. (Florida) e Venezuela dove cresce nelle foreste stagionali lungo corsi d’acqua, radure e su affioramenti rocciosi, dal livello del mare fino a circa 1900 m di altitudine.

Il genere fu dedicato al botanico e collezionista inglese Robert James Petre (1713-1742) che introdusse in Europa numerose specie tropicali; il nome specifico è l‘aggettivo latino “volubilis, e” = che si avvolge rapidamente, che gira attorno, con riferimento ai fusti volubili.

Petrea volubilis, Verbenaceae

I fusti possono raggiungere 10 m di lunghezza e 10 cm di diametro alla base © Giuseppe Mazza

Nomi comuni: purple-wreath, queen wreath, queen’s-wreath, sandpaper (inglese); capela-de-viúva, cipó-de-são-Miguel, flor-de-São-Jose, flor-de-São-Miguel, flor-de-viuva, petréia, touca-de-viúva, viuvinha (Brasile); chaparro (Colombia); choreque (Costa Rica); mayapi (Guyana Francese); chaparro, flor de diablo, flor de Jesus, manto del nazareno, sombrerito (Honduras); adolfina, flor de Jesus, manto de Jesus (El Salvador); bejuco de caballo, bejuco de lija, bejuco de soltero, bejuco lava plato, bejuco tieso, bejuquillo, capitan lila, corona de reina, corona púrpura, cuero de sapo, espuela de caballero, flor de dios, flor de san miguel, nazareno, palo tostado, piocha vieja, raspa sombrero, ramo de reina, santa rita, túnica de cristo, yo’och oop’tsiimim (Messico); machigua (Nicaragua); bejuco de ajo (Panama); bejuco de mayo, bejuco de palo, flor de mayo, moradito, nasareno, santa lucia, serae serae, tostadito (Venezuela).

La Petrea volubilis L. (1753) è un arbusto sarmentoso o rampicante legnoso sempreverde o semideciduo, molto variabile, con fusti che possono raggiungere 10 m di lunghezza e 10 cm di diametro alla base.

Le foglie, su un picciolo lungo 1-1,6 cm, sono semplici, opposte, oblungo-ellittiche con margine intero ed apice acuto, lunghe 5-20 cm e larghe 3-10 cm, rugose al tatto, inizialmente di colore verde chiaro con sfumature rosate, poi verde scuro superiormente, più chiaro inferiormente.

Infiorescenze racemose ascellari all’apice dei rami, arcuate, lunghe fino a 60 cm, portanti, su un pedicello lungo 0,6-0,8 cm, una moltitudine di fiori bisessuali di 3-5 cm di diametro.

Calice petaloideo a 5 lobi oblunghi con apice acuto, di 1,5-2,5 cm di lunghezza e 0,5-1 cm di larghezza, di colore blu chiaro, raramente bianco.

Corolla ipocrateriforme di colore blu o lilla, più o meno intenso, o bianca come il calice, di circa 1,2 cm di diametro, con 5 lobi arrotondati di cui 4 simili e l’anteriore leggermente più grande con macchia bianca alla base; la corolla dura solo qualche giorno, ma l’effetto ornamentale continua grazie al calice che persiste per lungo tempo dopo la sua caduta.

Stami didinami (4 stami disposti in due coppie, una più lunga dell’altra), ovario infero oblungo, biloculare, e stilo, lungo circa 3 mm, con lo stigma appena sotto le antere.

Petrea volubilis, Verbenaceae

Infiorescenze racemose ascellari all’apice dei rami, arcuate, lunghe fino a 60 cm. Il calice presenta 5 lobi oblunghi con apice acuto, di colore blu chiaro. La corolla, con 5 lobi, può essere blu o lilla, più o meno intenso. Dura solo qualche giorno, ma l’effetto ornamentale continua grazie al calice che permane a lungo sulla pianta dopo la sua caduta © Giuseppe Mazza

Frutti drupacei con endocarpo legnoso costituito da 1-2 nòccioli ovoidi, lunghi 1-2 mm, contenenti un solo seme; i frutti sono interamente racchiusi dal calice, i cui lobi diventano rigidi a maturità, che ne favorisce la dispersione tramite il vento o l’acqua, per galleggiamento.

Si propaga per seme, preventivamente tenuto in acqua per 1-2 giorni, in substrato poroso e drenante mantenuto umido alla temperatura di 24-28 °C, con tempi di germinazione di 1-2 mesi, ma più frequentemente tramite talea legnosa, margotta e i polloni basali eventualmente prodotti.

La più diffusa specie del genere in natura e la più coltivata per le sue notevoli caratteristiche ornamentali, la veloce crescita e la copiosa fioritura, che può ripetersi più volte durante l’anno, che ne fanno uno dei rampicanti più spettacolari in assoluto.

Petrea volubilis, Verbenaceae

Particolare di un fiore. Il lobo anteriore della corolla, leggermente più grande, reca una macchia bianca alla base. Coltura facile ai tropici; possibile in interni luminosi © Giuseppe Mazza

Coltivabile nelle regioni tropicali, subtropicali e temperato calde più miti, dove può resistere a valori eccezionali di temperatura  fino a -2 °C per breve periodo.

Pianta vigorosa che può essere fatta arrampicare sugli alberi, su robusti graticci o pergole oppure, con opportune potature, allevata ad arbusto; richiede pieno sole o al più una leggera ombreggiatura e terreni drenanti fertili. Presenta una buona resistenza alla salinità, può quindi essere impiegata in giardini prossimi al mare.

Piante giovani richiedono regolari innaffiature durante il periodo di crescita, ben radicate possono resistere a periodi di secco, utili le concimazioni con prodotti bilanciati in primavera-estate.

Petrea volubilis, Verbenaceae

Come talora accade nel mondo dei fiori, esiste anche una forma depigmentata con corolle e calici bianchi © G. Mazza

Dove il clima non consente la coltivazione in permanenza all’aperto, può essere coltivata in vaso per essere riparata nei mesi più freddi in ambiente particolarmente luminoso, con temperature preferibilmente non inferiori a 16 °C.

Sinonimi: Petrea arborea Kunth (1818); Petrea racemosa Nees (1821); Petrea erecta G.Lodd. (1830); Petrea mexicana Willd. ex Cham. (1832); Petrea subserrata Cham. (1832); Petrea volubilis var. mexicana Cham. (1832); Petrea stapeliae Paxton (1838); Petrea ovata M.Martens & Galeotti (1844); Petrea kohautiana C.Presl (1845); Petrea retusa C.Presl (1845); Petrea serrata C.Presl (1845); Petrea aspera Turcz. (1863): Petrea vincentina Turcz. (1863); Petrea subserrata Bárcena (1877); Petrea fragrantissima Rusby (1927); Petrea volubilis var. alba G.F.Freeman & W.G.Freeman (1928); Petrea arborea f. albiflora Standl. (1932); Petrea volubilis var. albiflora (Standl.) Moldenke (1937); Petrea amazonica Moldenke (1938); Petrea arborea var. broadwayi Moldenke (1938); Petrea arborescens Archer ex Moldenke (1938); Petrea atrocoerulea Moldenke (1938); Petrea colombiana Moldenke (1938); Petrea kohautiana var. anomala Moldenke (1938); Petrea nitidula Moldenke (1938); Petrea riparia Moldenke (1938); Petrea rivularis Moldenke (1938); Petrea swallenii Moldenke (1938); Petrea volubilis f. albiflora (Standl.) Standl. (1938); Petrea volubilis var. pubescens Moldenke (1938); Petrea racemosa var. alba Kuhlm. ex Moldenke (1961); Petrea aspera f. albiflora Moldenke (1969); Petrea kohautiana var. pilosula Moldenke (1974); Petrea arborea f. broadwayi (Moldenke) Moldenke (1979); Petrea kohautiana f. alba (G.F.Freeman & W.G.Freeman) Moldenke (1979); Petrea racemosa f. alba (Kuhlm. ex Moldenke) Moldenke (1979); Petrea volubilis f. pubescens (Moldenke) Moldenke (1979).

 

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