Famiglia : Platycephalidae

Testo © Giuseppe Mazza

Presente nell’Oceano Indiano occidentale, e tramite il Mar Rosso ora anche sui fondali del Mediterraneo, Papilloculiceps longiceps ricorda nel profilo un coccodrillo © Jane Kempler & Andrew Goldby Freelance
Dopo il Pesce alligatore (Atractosteus spatula) non poteva mancare nella fantasia dei pescatori anche il Pesce coccodrillo, Papilloculiceps longiceps (Cuvier, 1829).
Non ha la grinta e le dimensioni dell’altro, ma il profilo di un coccodrillo c’è.
Tassonomicamente siamo lontanissimi, perché non è un fossile vivente come il Pesce alligatore ma appartiene alla famiglia dei Platycephalidae collocata negli Scorpaenoidei, un sottordine di pesci con le pinne raggiate imparentati agli scorfani e inseriti nell’ordine dei Perciformes.

Raggiunge i 70 cm, anche se supera di rado i 50. L’ampia bocca, piatta, triangolare e appuntita, ha la mandibola sporgente e denti di taglia modesta © João Pedro Silva
Il genere Papilloculiceps nasce composto dal latino “papilla”, seguito da “oculus”, occhio, con riferimento al fatto che questa papilla è appiattita sul bordo oculare, e infine dal greco “ceps”, testa. Il termine specifico longiceps ricorda poi che questa è lunga e appuntita, come nei coccodrilli.
Zoogeografia
Papilloculiceps longiceps vive nell’Oceano Indiano occidentale, dal Mar Rosso e il Golfo di Aqaba fino al Sudafrica e il Madagascar, ma dal 1986, dopo un avvistamento lungo la costa israeliana, è diventato anche una specie lessepsiana, penetrata cioè, come altre, nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez.

I grandi occhi, posti in posizione dominante, scrutano senza sosta i dintorni perché è una specie in tuta mimetica che caccia immobile d’agguato © Jane Kempler & Andrew Goldby Freelance
Habitat-Ecologia
Il Pesce coccodrillo si trova in genere, solitario, nei pressi delle formazioni coralline, sdraiato sulla sabbia o detriti madreporici fra 1 e 15 m di profondità dove, mimetizzato al fondale, tende immobile agguati a pesci e crostacei di passaggio, ma può scendere, eccezionalmente, fin verso i 40 m.
Morfofisiologia
Papilloculiceps longiceps può raggiungere i 70 cm, anche se la lunghezza corrente è di circa mezzo metro.

Sono camuffati nei minimi dettagli da disegni mimetici, e persino l’iride è nascosta da un fantasioso merletto © Rafi Amar
Il capo, piatto e appuntito, reca occhi sporgenti con un piccolo tentacolo, mascherati da chiazze di pelle, con l’iride celata da un disegno simile a un merletto. La bocca è ampia, con la mandibola sporgente. I denti, più grandi sulla mascella, sono di taglia modesta. Si notano 5 spine sulla nuca. L’opercolo e il preopercolo hanno il bordo con tacche spinose.
La livrea è una tuta mimetica a chiazze marroni e verdognole che schiariscono verso il ventre biancastro. Si notano 3-4 bande scure verticali sulla pinna caudale, mentre le altre pinne recano macchie scure più o meno intense. Le due ampie pinne dorsali, unite solo da una piccola membrana, recano complessivamente 9 raggi spinosi e 11 molli; l’anale 11 raggi inermi; le pettorali 21-22 raggi e le pelviche 1 raggio spinoso e 5 inermi.

Papilloculiceps longiceps è un pesce ermafrodita proterandrico, con maschi cioè che possono trasformarsi in femmine. Uova e larve sono pelagiche © Luis Pérez Berrocal
Etologia-Biologia Riproduttiva
Papilloculiceps longiceps è una specie ovipara, ermafrodita proterandrica, con maschi cioè che crescendo si trasformano in femmine.
Uova e larve sono pelagiche, e la resilienza è mediocre, con un tempo minimo di 1,4-4,4 anni per il raddoppio delle popolazioni. La vulnerabilità alla pesca, moderatamente alta, segna 48 su una scala di 100, ma considerando anche il vasto areale, Papilloculiceps longiceps figura dal 2017 come “LC, Least Concern”, cioè “Minima Preoccupazione”, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.
Sinonimi
Platycephalus longiceps Cuvier, 1829; Platycephalus tentaculatus Rüppell, 1838; Rogadius tentaculatus (Rüppell, 1838); Platycephalus micracanthus Sauvage, 1873; Platycephalus grandidieri Sauvage, 1873; Papilloculiceps grandidieri (Sauvage, 1873); Platycephalus papilloculus Fowler, 1935.
→ Per nozioni generali sui PESCI cliccare qui.
→ Per nozioni generali sui PESCI OSSEI cliccare qui.
→ Per nozioni generali sui PESCI CARTILAGINEI cliccare qui.
→ Per apprezzare la BIODIVERSITÀ dei PESCI OSSEI cliccare qui.
→ Per apprezzare la BIODIVERSITÀ dei PESCI CARTILAGINEI cliccare qui.