Istiophorus platypterus

Famiglia : Istiophoridae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Grazie all’enorme pinna dorsale, che piegandosi riduce la resistenza all’acqua, Istiophorus platypterus è in grado di raggiungere i 110 km/h.

Grazie all’enorme pinna dorsale, che piegandosi riduce la resistenza all’acqua, Istiophorus platypterus è in grado di raggiungere i 110 km/h © Rémi GP

Qual’è il pesce più veloce?

Per alcuni esperti sarebbe il Pesce vela indo-pacifico, Istiophorus platypterus (Shaw, 1792), con punte superiori a 110 km/h, e pare che durante una pesca sportiva abbia srotolato 91,4 m di lenza in 3 secondi.

Il corpo aerodinamico e la pinna dorsale a forma di vela, che può ripiegarsi per ridurre la resistenza all’acqua, sono i suoi punti di forza, e in più, emergendola, ricca com’è di vasi sanguigni, può riscaldare o raffreddare rapidamente il corpo prima o dopo gli sforzi.

In queste sue straordinare prestazioni è tallonato dal Marlin nero, Istiompax indica (Cuvier, 1832), dal Pesce spada, Xiphias gladius Linnaeus, 1758, e dallo Squalo mako, Isurus oxyrinchus Rafinesque, 1810.

Il genere Istiophorus creato da Lacepède nel 1801 dal greco “istios”, vela, e “phorus”, portatore in latino, è una chiara allusione alla sua spettacolare pinna dorsale. Il termine specifico platypterus, piatto e largo, fa ancora riferimento alla stessa.

Inoltre, emergendola, ricca com’è di vasi sanguigni, Istiophorus platypterus può riscaldare o raffreddare rapidamente il corpo prima o dopo gli sforzi.

Inoltre, emergendola, ricca com’è di vasi sanguigni, può riscaldare o raffreddare rapidamente il corpo prima o dopo gli sforzi © harrier

È sorta poi una dotta disputa tassonomica su questa specie appartenente alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Carangiformes ed alla famiglia degli Istiophoridae.

La IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, la considera infatti cosmopolita, mentre FishBase parla di due specie: Istiophorus platypterus per l’Indo-Pacifico e Istiophorus albicans (Latreille, 1804) per l’Atlantico ed il Mediterraneo dove non è una specie lessepiana perché era già presente prima del canale di Suez.

La differenza morfologica fra le due specie è comunque minima perché gli esemplari atlantici sono solo leggermente più piccoli.

Zoogeografia

Istiophorus platypterus è comunque un pesce migratorio ampiamente distribuito dove la temperatura marina è compresa fra 18,2 e 27,7 °C.

Lungo circa 270 cm, con un record di 360 cm ed oltre 100 kg, Istiophorus platypterus ha una livrea scura, ma secondo l’umore può presentarsi con 20 barre verticali formate da macchie azzurre.

Lungo circa 270 cm, con un record di 360 cm ed oltre 100 kg, ha una livrea scura, ma secondo l’umore può presentarsi con 20 barre verticali formate da macchie azzurre © Rafael de la Parra

Lo troviamo oltre che nell’Indo-Pacifico anche nell’Atlantico occidentale, dal Mar dei Caraibi e il Golfo del Messico alle coste della Florida, dove risale d’estate verso nord con l’aumento della temperatura.

Nell’Atlantico orientale giunge seguendo la Corrente del Golfo e dalle Canarie scende verso l’Africa occidentale fino alla costa d’Avorio per rientrare in autunno ai Caraibi col ramo di ritorno della stessa corrente.

Nell’Indo-Pacifico, partendo dal Mar Rosso, è presente fino al Sud Africa e poi in India, Indonesia, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Fiji, Hawaii, Isola di Pasqua, Galapagos, Centro America pacifico, Ecuador, Perù e Cile.

Ecologia-Habitat

Istiophorus platypterus è un pesce pelagico che si trova in alto mare e lungo le coste, tra la superficie e 10 m di profondità, ma può scendere fino a 100 m ed al largo del Brasile è stato visto a 500 m.

Specie considerata purtroppo vulnerabile, nuota in genere nei primi 10 m d’acqua, nutrendosi per lo più di pesci appartenenti alla famiglia degli Scombridae.

Specie considerata purtroppo vulnerabile, nuota in genere nei primi 10 m d’acqua, nutrendosi per lo più di pesci appartenenti alla famiglia degli Scombridae © rudi-diesel

Morfofisiologia

Il Pesce vela indo-pacifico può raggiungere i 360 cm ed oltre 100 kg ma la lunghezza corrente si aggira sui 270 cm.

Il corpo, ricoperto da piccole squame triangolari smussate che riducono l’attrito con l’acqua, è relativamente compresso con le mascelle appuntite dotate di piccoli denti villiformi presenti anche sul palato. La superiore è una lunga spada a sezione rotonda, usata per stordire le prede.

La pinna dorsale lunga anche 150 cm è formata da due parti di raggi molli: la prima molto grande ne conta 42-49 e la seconda 6-7.

Le pinne pettorali sono lunghe e appuntite con 18-20 raggi; le pelviche, molto lunghe e ripiegabili in un solco, arrivano quasi all’ano; vi sono due pinne anali: la prima con 12-17 raggi e la seconda con 6-7 raggi, e si notano due carene sui lati della coda; la grande pinna caudale è fortemente biforcuta e rigida come si addice ai nuotatori veloci.

Li accerchia, muovendosi in piccoli gruppi, e li compatta in alto con balzi e colpi di spada per stordirli e divorarli poi tranquillamente uno ad uno.

Li accerchia, muovendosi in piccoli gruppi, e li compatta in alto con balzi e colpi di spada per stordirli e divorarli poi tranquillamente uno ad uno © Laura Keene

La livrea è blu scura sul dorso, azzurra macchiata di marrone sui lati e bianco argentea sul ventre. Muta secondo l’umore del pesce che può presentarsi con 20 barre verticali sui lati formate da macchie azzurre. La membrana della prima pinna dorsale è blu scura o nerastra, con piccole macchie sparse.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Anche se non tralascia animali di fondo come granchi, gasteropodi, polpi e calamari, Istiophorus platypterus si nutre per lo più di pesci pelagici appartenenti alla famiglia degli Scombridae. Li accerchia muovendosi in piccoli gruppi formati spesso da individui della stessa età, compattando i pesci dei banchi verso la superficie con balzi e colpi di spada per stordirli e divorarli poi tranquillamente uno ad uno.

Le femmine sono più grandi e crescono più in fretta dei maschi raggiungendo la maturità sessuale a 2,5 anni d’età. La riproduzione sembra avvenga tutto l’anno con un picco nelle stagioni estive. Le uova, contenenti un granulo oleoso per il galleggiamento, sono affidate alle correnti e la speranza di vita dei nascituri è di circa 13 anni.

La riproduzione sembra avvenga tutto l’anno con un picco nelle stagioni estive. Le uova sono affidate alle correnti e la speranza di vita dei nascituri è di circa 13 anni © edgarku

La resilienza della specie è bassa con un tempo minimo per il raddoppio delle popolazioni di 4,5-14 anni, e la vulnerabilità alla pesca, moderata, segna 41 su una scala di 100. I pescatori sportivi, alla ricerca di foto memorabili, sono i suoi principali nemici, ma incappa anche in palangari, reti a circuizione, da posta e a strascico. La carne è saporita e il fegato ricco di vitamina A.

Dal 2021 Istiophorus platypterus appare purtroppo come “VU, Vulnerabile” nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.

Sinonimi

Xiphias platypterus Shaw, 1792; Scomber gladius Bloch, 1793; Histiophorus gladius (Bloch, 1793); Xiphias velifer Bloch & Schneider, 1801; Istiophorus gladifer Lacepède, 1801; Histiophorus immaculatus Rüppell, 1830; Istiophorus immaculatus (Rüppell, 1830); Histiophorus indicus Cuvier, 1832; Histiophorus orientalis Temminck & Schlegel, 1844; Istiophorus orientalis (Temminck & Schlegel, 1844); Istiophorus triactis Klunzinger, 1871; Istiophorus dubius Bleeker, 1872; Istiophorus japonicus Jordan & Thompson, 1914; Istiophorus eriquius Jordan & Ball, 1926; Istiophorus gladius greyi Jordan & Evermann, 1926; Istiophorus brookei Fowler, 1933; Istiophorus amarui Curtiss, 1944.

 

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