Regulus regulus

Famiglia : Regulidae

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Testo © Dr. Gianfranco Colombo

 

Con 5-7 g di peso, Regulus regulus è il più piccolo uccello del paleartico con l'analogo congenere Regulus ignicapilla.

Con 5-7 g di peso, Regulus regulus è il più piccolo uccello del paleartico con l’analogo congenere Regulus ignicapilla © Frank Sengpiel

Tanto è piccolo questo uccellino quanto è grande il suo coraggio!

Si potrebbe parlare di lotta tra un topolino ed un elefante quando lo si vede difendere il suo nido o la sua femmina contro predatori oppure quando combatte con altri maschi per la conquista della sua partner.

La natura, sfortunatamente per lui, l’ha fatto piccolo e inerme, senza artigli pericolosi o becchi terrificanti ma questo non incide sul coraggio e la volontà che dimostra quando ha questi alterchi.

Se poi consideriamo che il Regolo è il più piccolo uccello europeo, titolo condiviso col suo somigliantissimo congenere Fiorrancino, possiamo immaginare quale istinto eroico possa guidare questo piccolo uccello.

Il Regolo (Regulus regulus Linnaeus, 1758) appartiene all’ordine dei Passeriformes ed alla famiglia dei Regulidae ed è uno delle sei specie appartenenti a questo raggruppamento.

La caratteristica del coraggio non è la sola virtù, poiché questo minuto uccellino dall’aspetto delicato ed indifeso, riesce a vivere e trascorrere gran parte dell’inverno in ambienti con temperature che molti altri uccelli più robusti e gagliardi, rifuggono nel primo autunno, ritirandosi addirittura al di la del deserto del Sahara, perché non sopravvivrebbero a situazioni climatiche così crude.

Il risultato di questo innato coraggio e temerarietà verso ogni ostilità, ha però dure conseguenze sull’aspettativa di vita di questo uccello. Si pensa infatti che la mortalità annua raggiunga l’80% della popolazione, riducendo quindi la vita media matematica a meno di 12 mesi: in effetti, gli esemplari più longevi arriverebbero a non più di 4 anni.

Di certo queste sue caratteristiche, aggiunte alla corona che porta in testa, gli hanno fatto meritare un nome scientifico talmente regale da riconoscergli, nel titolo nobiliare, quello che non ha avuto nelle dimensioni. Difatti, il nome scientifico Regulus regulus è un binomio tautonimo che ripete, dal latino “rex, regis”, il nome “regulus”, reuccio, piccolo re.

Sull’origine di questo nomignolo vi è una leggenda, che molti ritengono dedicata allo Scricciolo (Troglodytes troglodytes) ma che altri pensano invece consacrata al Regolo.

Grazioso e tondeggiante, praticamente senza collo, Regulus regulus ha un areale vastissimo che copre in modo discontinuo gran parte dell’Europa e dell’Asia centrale fino al Pacifico.

Grazioso e tondeggiante, praticamente senza collo, ha un areale vastissimo che copre in modo discontinuo gran parte dell’Europa e dell’Asia centrale fino al Pacifico © Gianfranco Colombo

Si racconta, ancora al tempo di Esopo e Plutarco, che in una gara fra uccelli su chi riuscisse a volare più in alto, il Regolo s’involò verso il cielo per primo con un rapido scatto ma venne presto raggiunto dall’aquila sul cui dorso si aggrappò furtivamente nascondendosi fra le piume e quando altissimi, sgusciò con un ultimo scatto dal nascondiglio e la superò sul traguardo.

Fu così che il Regolo fu incoronato re, dimostrando che quello che gli mancava in dimensioni lo aveva invece in intelligenza.

È chiamato comunemente Goldcrest in inglese, Wintergoldhähnchen in tedesco, Reyezuelo Sencillo in spagnolo, Roitelet huppé in francese, Estrelinha de poupa in portoghese e Kikuitadaki in giapponese.

Regulus regulus ama le foreste di conifere e la sua vita si svolge in pratica tra gli alti rami degli alberi e raramente scende in basso, tantomeno a toccare terra.

Ama le foreste di conifere e la sua vita si svolge in pratica tra gli alti rami degli alberi e raramente scende in basso, tantomeno a toccare terra © Vasily Kalinichenko

Zoogeografia

Il Regolo ha un areale vastissimo che include gran parte dell’Europa e, attraverso una larga fascia che corre, delimitata a sud dall’area temperata fresca dell’Asia centrale ed a nord dalle tundre siberiane occidentali, in modo discontinuo fino alla costa dell’Oceano Pacifico.

Più in particolare, in Europa occupa tutta la parte centro settentrionale fino alle coste dell’Oceano artico, evitando l’area mediterranea indicativamente al di sotto del 45° parallelo, con eccezione delle zone montuose della penisola iberica, Pirenei, isolati territori degli Appennini e lungo la dorsale balcanica fino alla Grecia. In Anatolia, è presente solo sulle aree montuose prospicienti le coste sia del Mediterraneo sia del Mar Nero, per poi continuare sul Caucaso fino a lambire le sponde del Mar Caspio.

Pini, abeti, larici, ma anche boschi misti di betulle. Regulus regulus raggiunge con un forte spirito d’adattamento le falde montane al limite della vegetazione arborea e accetta durante l’inverno anche i campi coltivati e i giardini.

Pini, abeti, larici, ma anche boschi misti di betulle. Raggiunge con un forte spirito d’adattamento le falde montane al limite della vegetazione arborea e accetta durante l’inverno anche i campi coltivati e i giardini © Dmitry Dubikovskiy

Nell’Asia centrale occupa tutti i complessi montuosi e le valli prospicienti, al di sopra del 50° parallelo, fino agli Altai della Mongolia, dove cessa improvvisamente la sua presenza per ricominciare in Manciuria e terminare in Giappone, penisola Coreana e Sakhalin. È presente anche nella Macaronesia con sottospecie endemiche.

Il Regolo è un uccello migratore che abbandona, durante l’inverno, gli areali più freddi del suo territorio per raggiungere ambienti più meridionali, anche se questi spesso hanno condizioni metereologiche che nulla hanno a che fare con un luogo di svernamento. In certi inverni, solo la parte estrema dell’areale settentrionale viene abbandonato, mantenendo le posizioni nelle altre aree di nidificazione ma scendendo solo ad un’altitudine inferiore per evitare i rigori dell’alta montagna.

In inverno è diffusamente presente nell’area mediterranea e in Asia, nella fascia leggermente più a sud dell’areale abitato durante la nidificazione.

Ecologia e Habitat

Il Regolo è un tipico abitante di foreste di conifere e di vaste pinete boscose con o senza sottobosco, poiché la sua vita si svolge unicamente tra gli alti rami degli alberi e quasi raramente scende in basso, tantomeno a toccare terra.

Ha preferenza per pini ed abeti ma anche larici, così pure boschi misti di betulle e, sulle falde montane al limite della vegetazione arborea, i pini mughi.

Il Regolo ama temperature e habitat più freschi del suo congenere Fiorrancino (Regulus ignicapilla), anche se nei quartieri meridionali le specie condividono le medesime aree.

Ha però un forte spirito di adattamento durante il periodo invernale ed accetta ambienti totalmente diversi da quelli abitualmente abitati durante la nidificazione, che spaziano dalla macchia mediterranea, alle campagne coltivate intersecate da filari di alberi e da boschetti planiziali,  ripe boscose invase da roveti ed anche giardini cittadini piantumati con essenze arboree esotiche.

In questo periodo si riunisce spesso in bande numerose che raggruppano Cinciarelle e Codibugnoli, Rampichini e Cinciallegre, Fiorrancini e Lui piccoli ed insieme setacciano ogni ramo o cespuglio, cortecce e pertugi, alla ricerca degli ultimi insetti rimasti.

L'apertura alare di Regulus regulus che non supera i 15 cm gli permette d’intrufolarsi agilmente in qualunque vegetazione.

L’apertura alare che non supera i 15 cm gli permette d’intrufolarsi agilmente in qualunque vegetazione © Dmitry Dubikovskiy

Morfofisiologia

Il Regolo è distinguibile da tutti gli altri uccelli per il fatto di portare sul capo un ciuffetto di piume giallo aranciate brillante, accompagnato da due linee nere che attraversano il capo fermandosi nella zona occipitale, una caratteristica che mantiene costantemente durante tutto l’anno.

Oltre a questo va considerato che è il più piccolo uccello presente nel paleartico insieme al congenere Fiorrancino e quindi l’eventuale confusione nella determinazione risulta ancor più facilitata dalle particolari dimensioni.

Peraltro il Fiorrancino, che è molto simile al Regolo sia nella figura sia nel comportamento, si distingue da questo per avere un ben delineato e sempre visibile sopracciglio bianco, mancante nel Regolo.

Il dimorfismo sessuale di Regulus regulus è limitato alla colorazione del ciuffo. Nelle femmine è prevalentemente giallo.

Il dimorfismo sessuale del Regolo è limitato alla colorazione del ciuffo. Nelle femmine è prevalentemente giallo © Илья Сухов

Il piumaggio del dorso è di un bel color verde oliva che copre anche il groppone fin sulla coda mentre il petto e il ventre sono interamente di un tenue color crema verdastro. Le ali portano due barre alari, una bianca ed una nerissima, anch’esse sempre ben visibili. La coda è segnatamente forcuta nella parte finale e sempre in movimento, visto che viene usata come bilanciere durante gli equilibrismi che effettua tra i rami, durante la ricerca del cibo.

Zampe e becco nerissimi oltre agli occhi, particolarmente tondi e che risultano piuttosto grandi se rapportati alle dimensioni dell’uccellino. Vi è un limitatissimo dimorfismo sessuale nella livrea del Regolo, non sempre visibile sul campo e che vede nei maschi una maggiore estensione del ciuffo giallo e un colore leggermente più brillante.

L’arancione è invece sfavillante nei maschi, enfatizzato dal bordino giallo che precede le fasce nere.

L’arancione è invece sfavillante nei maschi, enfatizzato dal bordino giallo che precede le fasce nere © vm_ovchinnikov

Le dimensioni del Regolo sono estremamente ridotte: misura infatti circa 9 cm di lunghezza, un’apertura alare che non supera i 15 cm ed un peso che va dai 5 ai 7 g, praticamente il peso di una moneta!

Visto l’ampio areale abitato da questo uccellino, è risultata naturale la classificazione di un buon numero di sottospecie.

Nell’Europa fino alla Siberia abbiamo il Regulus regulus regulus.

Nella Macaronesia vi sono molti endemismi propri delle diverse isole: il Regulus regulus ellenthalerae, Regulus regulus teneriffae, Regulus regulus azoricus, Regulus regulus inermis e Regulus regulus sanctaemariae. In Anatolia e fino all’Iran, il Regulus regulus buturlini e Regulus regulus hyrcanus.

Nonostante le dimensioni, Regulus regulus è un uccello aggressivo che difende con tenacia il suo territorio, specie, come questa femmina nel periodo di nidificazione.

Nonostante le dimensioni, Regulus regulus è un uccello aggressivo che difende con tenacia il suo territorio, specie, come questa femmina nel periodo di nidificazione © Mikhail Ezdakov

Nell’area Himalayana, il Regulus regulus coatsi, Regulus regulus tristis e Regulus regulus himalayensis; nel centro Asia, il Regulus regulus sikkimensis e Regulus regulus yunnanensis  e nella parte estrema dell’oriente asiatico, il Regulus regulus japonensis.

Etologia e Biologia riproduttiva 

Il nido del Regolo è una vera opera d’arte ed è talmente ben fatto e mimetizzato che risulta difficilissimo trovarlo. Oltretutto ama collocarlo sui rami più alti delle conifere per cui oltre alle ridotte dimensioni, si aggiunge l’impossibilità di osservarlo da vicino. Durante la nidificazione il Regolo è un soggetto solitario e la vita di coppia è svolta in un territorio separato e fortemente difeso da ogni altro conspecifico.

Quando è eccitato o aizzato, arruffa spesso il piumaggio per mostrare l’aggressività emettendo suoni striduli.

Quando è eccitato o aizzato, arruffa spesso il piumaggio per mostrare l’aggressività emettendo suoni striduli © Gianfranco Colombo

Ogni invasione di campo viene contrastata duramente finché l’intruso non viene allontanato.

Questo fatto lo si può costatare con facilità durante i censimenti ornitologici quando, con una semplice sollecitazione sonora di un loro canto preregistrato, si vede arrivare dopo pochi secondi, a pochissimi metri di distanza, la coppia eccitata ed aggressiva e dal comportamento, è una fortuna che non abbia le dimensioni di un grosso rapace!

Il nido è una coppa perfetta e profonda, costruita quasi totalmente dalla femmina, tessendo ragnatele, muschi e licheni, sulla punta estrema dei rami penzolante tra gli aghi pendenti delle conifere, ad un’altezza che supera a volte anche i 20 m pur sfruttando di sovente anche rami più bassi.

Regulus regulus si nutre abitualmente d’insetti, compresi i lepidotteri con le loro larve e pupe.

Il Regolo si nutre abitualmente d’insetti, compresi i lepidotteri con le loro larve e pupe © allagrigoreva175

L’interno è foderato con peli di animali e soffice piumino.

Come già accennato, la mortalità di questi uccelletti è altissima, per cui la natura li ha dotati di una notevole prolificità, riuscendo a deporre un numero altissimo di uova che a volte raggiunge la dozzina. Mediamente la covata è di sei, sette uova bianche, con una leggerissima punteggiatura brunastra che vengono covate quasi esclusivamente dalla femmina.

Spesso le uova non hanno spazio sufficiente per stendersi sul fondo del piccolo nido per cui si ritrovano accavallate a strati complicando le operazioni di cova. La femmina in quel caso sta spesso leggermente sollevata sulle zampine, pur di distribuire il calore a tutte le uova.

Le nidiate sono abitualmente consistenti e numerose per sopperire alla forte mortalità giovanile caratteristica della specie Le nidiate sono abitualmente consistenti e numerose per sopperire alla forte mortalità giovanile caratteristica della specie.

Le nidiate sono abitualmente consistenti e numerose per sopperire alla forte mortalità giovanile caratteristica della specie © elliehawcutt

L’assiduità mostrata nella cova è notevole, in quanto il nido viene lasciato solo per pochissimi minuti giusto il tempo per rifocillarsi e ritornare di corsa ai doveri familiari.

La durata della cova si aggira sui 20 giorni ed i piccoli rimarranno per altre 3 settimane prima di involarsi.

Vengono deposte due nidiate annuali.

Il Regolo è un uccello prettamente insettivoro e si nutre sia di bruchi sia di crisalidi, di piccoli insetti, loro uova e larve, di ragni ed afidi. Solo raramente, forse imitando altri suoi simili con i quali trascorre l’inverno, becchetta qualche frutto maturo e dolci bacche.

Il Regolo sopporta facilmente climi rigidissimi anche se con l’arrivo del freddo preferisce scendere a valle svernando anche nell’area mediterranea.

Il Regolo sopporta facilmente climi rigidissimi ma con l’arrivo del freddo preferisce scendere a valle svernando anche nell’area mediterranea © elliehawcutt

Il Regolo come tutti i piccoli uccelli insettivori, ha un metabolismo incredibilmente rapido che lo obbliga a nutrirsi continuamente per avere l’energia sufficiente per sopravvivere.

Si ritiene trascorra oltre il 90% del suo tempo diurno alla ricerca del cibo, senza il quale si arriverebbe una debilitazione pericolosa e tale da compromettere la vita stessa.

Come i rondoni anche il Regolo può autoregolare la temperatura corporea a livelli molto bassi, riuscendo per brevi periodo a raggiungere uno status di leggero intorpidimento che gli permette di superare periodi di ridotta alimentazione.

Eccolo casualmente a terra in un luogo poco frequentato, per becchettare insetti caduti a seguito di nevicate o forti geli.

Eccolo casualmente a terra in un luogo poco frequentato, per becchettare insetti caduti a seguito di nevicate o forti geli © allagrigoreva175

Tuttavia non è sempre la soluzione risolutiva: una condizione che i giovani al primo inverno spesso non riescono a far fronte ed è causa di quella falcidia che colpisce questo piccolo e simpatico uccelletto che figura comunque come “LC, Least Concern”, cioè “Minima Preoccupazione”, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.

Il canto del Regolo ha una tonalità da ultrasuono ed è spesso non udibile agli umani. Il particolare tzi tzi tzi viene usato come verso di collegamento con i simili ed è emesso in continuazione durante le scorribande invernale, mentre in pieno periodo di nidificazione rimane pressoché muto.

Sinonimi

Motacilla regulus Linnaeus, 1758

 

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