Signigobius biocellatus

Famiglia : Gobiidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Signigobius biocellatus è un ghiozzo del Pacifico occidentale, presente dalle Filippine e la Grande Barriera Corallina australiana, alle Isole Salomone e Vanuatu.

Signigobius biocellatus è un insolito ghiozzo del Pacifico occidentale, presente dalle isole Filippine e la Grande Barriera Corallina australiana, alle Isole Salomone e Vanuatu © Tim Cameron

Signigobius biocellatus Hoese & Allen 1977, noto in inglese come “Crab-eyed Goby”, cioè Ghiozzo dagli occhi di granchio, appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, e all’ordine dei Gobiiformes, anche se alcuni studiosi preferiscono collocarlo nei Perciformes ed altri nei Cypriniformes, ed alla famiglia dei Gobiidae, una delle più ricche del mondo marino, dato che conta oltre 200 generi e quasi 2000 specie, caratterizzate dalla presenza di una ventosa ventrale a forma di tazza, nata dalla fusione delle pinne pelviche.

Pesci per lo più presenti nei mari temperati e caldi, ma con qualche rappresentante anche nelle acque dolci e salmastre.

Il nome del genere Signigobius, che conta attualmente solo questa specie, nasce composto, in latino, da “signus”, segno, e dal genere Gobius per l’insolita macchia ocellata ripetuta come un marchio sulle due pinne dorsali.

Lungo al massimo 10 cm, Signigobius biocellatus si riconosce subito per i grandi ocelli presenti sulle due pinne dorsali.

Lungo al massimo 10 cm, si riconosce subito per i grandi ocelli presenti sulle due pinne dorsali © Kaeli Swift

Il termine specifico biocellatus aggiunge, sempre in latino, che queste sembrano due occhi.

Zoogeografia

Signigobius biocellatus vive nel Pacifico occidentale: dalle Filippine, Palau, Indonesia, Papua Nuova Guinea fino alla Grande Barriera Corallina meridionale. A levante raggiunge la Micronesia, le Isole Salomone e Vanuatu.

Ecologia-Habitat

Il Ghiozzo dagli occhi di granchio si trova per lo più in coppie, fra 1 e 30 m di profondità sui fondali sabbiosi o limosi di lagune e baie costiere, dove scava tane per lo più a ridosso di rocce o residui madreporici.

Gli adulti di Signigobius biocellatus vivono in coppia, fra 1 e 30 m di profondità, su fondali sabbiosi o limosi, ed abitano nella stessa tana scavata per lo più a ridosso di rocce o residui madreporici.

Gli adulti vivono in coppia, fra 1 e 30 m di profondità, su fondali sabbiosi o limosi, ed abitano nella stessa tana scavata per lo più a ridosso di rocce o residui madreporici © Terence Zahner

Morfofisiologia

Signigobius biocellatus raggiunge al massimo i 10 cm di lunghezza.

Le due vistose pinne dorsali recano complessivamente 7 raggi spinosi e 10-11 molli. L’anale 1 raggio spinoso e 10-11 inermi e le pettorali 20-22 raggi.

La caudale, traslucida, è arrotondata, e la caratteristica ventosa a forma di tazza, nata dalle pelviche, si presenta come l’anale scura con eleganti macchie azzurro turchese.

Qui a sinistra un Signigobius biocellatus mentre setaccia i fondali sabbiosi in cerca di copepodi, nematodi, foraminiferi, ostracodi e piccoli detriti. A destra è ben visibile il caratteristico disco adesivo a forma di coppa, tipico dei Gobidae, nato dalla fusione delle pinne pelviche.

Qui a sinistra un Ghiozzo dagli occhi di granchio mentre setaccia i fondali sabbiosi in cerca di copepodi, nematodi, foraminiferi, ostracodi e piccoli detriti. A destra è ben visibile il caratteristico disco adesivo a forma di coppa, tipico dei Gobidae, nato dalla fusione delle pinne pelviche © pincetczy ( a sinistra) e © Tim Cameron (a destra)

Il corpo, fusiforme, è protetto prevalentemente da scaglie ctenoidi che diventano cicloidi ventralmente e verso il capo partendo dalla base delle pettorali e sotto la prima pinna dorsale.

Gli occhi, posti in alto sul capo privo di scaglie, sono relativamente piccoli, camuffati da una barra verticale marrone mentre spiccano, per distrarre i predatori, i due grandi ocelli neri presenti sulle pinne dorsali. Sono cerchiati di giallo, di nero e infine di marrone, lo stesso colore usato per mimetizzare con chiazze e selle la livrea di fondo grigio biancastra del pesce.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Signigobius biocellatus è spesso predato dai voraci Pesci lucertola (Synodus spp.). In questi casi si mette di lato con la testa bassa distendendo al massimo le pinne. Il predatore vede allora defilarsi il capo di un pesce fittizio molto più grosso di lui, con grandi occhi minacciosi, e intimorito cambia idea rinunciando spesso al pasto.

Signigobius biocellatus è spesso predato dai voraci Pesci lucertola (Synodus spp.). In questi casi si mette di lato con la testa bassa distendendo al massimo le pinne. Il predatore vede allora defilarsi il capo di un pesce fittizio molto più grosso di lui, con grandi occhi minacciosi, e intimorito cambia idea rinunciando spesso al pasto © tygeronix

Signigobius biocellatus si nutre di piccoli invertebrati catturati setacciando a boccate la sabbia che espelle poi dalle branchie con un polverone. Trattiene per lo più copepodi, ma anche nematodi, foraminiferi, ostracodi e piccoli detriti.

La principale minaccia per questa specie sono i pesci lucertola (Synodus spp.). Di fronte a questi, il ghiozzo si mette di lato con la testa bassa e le pinne dorsali distese per ingannare il predatore che vede improvvisamente defilarsi il capo di un pesce fittizio più grosso di lui.

Signigobius biocellatus può nuotare avanti o indietro, spesso a balzi, e forse anche per questo suo divertente e strano modo di muoversi, non meno insolito dell’aspetto, è molto apprezzato dagli acquariofili.

Le uova schiudono nella tana coniugale ed anche se viene prelevato spesso per gli acquari domestici non è una specie in pericolo.

Le uova schiudono nella tana coniugale ed anche se viene prelevato spesso per gli acquari domestici non è una specie in pericolo © Wayne and Pam Osborn

Date le dimensioni può essere tenuto anche in vasche di taglia modesta dove non disturba gli altri ospiti e può essere nutrito facilmente con larve di Artemia salina, gamberetti del genere Mysis e frammenti di calamari o pesci finemente tritati.

Le uova vengono deposte nella tana scavata dai genitori e la resilienza della specie è alta, con un possibile raddoppio delle popolazioni in meno di 15 mesi.

La vulnerabilità alla pesca, bassissima, segna appena 10 su una scala di 100.

Dal 2020 Signigobius biocellatus figura quindi “LC, Least Concern”, cioè come “Minima Preoccupazione”, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.

 

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