Famiglia : Lepisosteidae

Testo © Giuseppe Mazza

Immutato dal Permiano, Atractosteus spatula è un fossile vivente nativo del Nord America, introdotto per la pesca sportiva nel sud-est asiatico © Giuseppe Mazza
Noto come Pesce alligatore per la forma del muso con denti simili a questo rettile, Atractosteus spatula ( Lacépède, 1803 ) appartiene all’ordine dei Lepisosteiformes ed alla famiglia dei Lepisosteidae, la stessa del Lepisosteus osseus.
Sono entrambi fossili viventi che circolavano già nel Permiano, circa 300 milioni di anni fa.
Il genere Atractosteus, creato da Rafinesque nel 1820, nasce dal greco “átraktos”, fuso, e “ostéon”, osso, con riferimento al corpo cilindrico ricoperto da pesanti scaglie ossee ganoidi.
Il termine specifico spatula aggiunge in latino che il muso è largo, corto e piatto come un remo.

Noto come Pesce alligatore, raggiunge anche 3 m di taglia, ed è fra i 10 più grandi pesci d’acqua dolce esistenti © Giuseppe Mazza
Zoogeografia
Atractosteus spatula è nativo del Nord America, dal Mississippi al Golfo del Messico, ma è stato introdotto per la pesca sportiva anche nel sud-est asiatico dove si è perfettamente naturalizzato.
Habitat-Ecologia
I Pesci alligatori adulti vivono per lo più nelle acque stagnanti di grandi fiumi, laghi e paludi, e si avventurano solo di rado in zone salmastre o marine a caccia di pesci, uccelli acquatici, piccoli mammiferi, granchi e tartarughe.

Il muso, a spatola, reca sulla mascella superiore due file di solidi denti, del tutto simili a quelli degli alligatori e spesso venduti come tali © Giuseppe Mazza
Morfofisiologia
Atractosteus spatula è fra i dieci pesci d’acqua dolce più grandi oggi esistenti. Può infatti superare i 140 kg e 3 m di lunghezza, la metà circa di un alligatore, con due file di denti molto simili sulla mascella superiore che vengono poi spesso venduti come tali.
La pinna dorsale e l’anale, poste accanto alla caudale in posizione arretrata, recano macchie mimetiche nerastre, mentre le vistose pelviche e le pettorali sono per lo più uniformemente scure. La livrea, marrone olivacea, schiarisce verso il ventre.
Etologia-Biologia Riproduttiva

Si riproduce in primavera nelle pianure alluvionate. La resilienza è bassa ma dato il vasto areale la specie non è oggi considerata a rischio © Giuseppe Mazza
Per riprodursi i pesci alligatori si radunano in primavera nelle pianure alluvionate dove vengono deposte le uova.
La resilienza della specie è molto bassa, con un tempo minimo di 14 anni per il raddoppio delle popolazioni, e cacciato com’è, anche con arco e frecce, la vulnerabilità alla pesca, elevata, segna 90 su una scala di 100. Tuttavia, dal 2025, valutando il suo possibile areale a 200.000-2.500.000 km², Atractosteus spatula figura come “LC, Least Concern”, cioè come “Minima Preoccupazione”, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.
Sinonimi
Lepisosteus spatula Lacepède, 1803; Litholepis adamantinus Rafinesque, 1818; Atractosteus adamantinus (Rafinesque, 1818); Lepisosteus ferox Rafinesque, 1820; Lepisosteus berlandieri Girard, 1858; Atractosteus lucius Duméril, 1870.
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