Caranx latus

Famiglia : Carangidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Lungo anche 1 m, con un peso massimo di 13 kg, Caranx latus è presente sulle due sponde dell’Atlantico.

Lungo anche 1 m, con un peso massimo di 13 kg, Caranx latus è presente sulle due sponde dell’Atlantico © www.carlosestape.photoshelter.com

Noto in francese come Carango dai grandi occhi e in inglese come Carango occhi di cavallo, Caranx latus Agassiz 1831, appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes o dei Carangiformes secondo i tassonomi, ed alla famiglia dei Carangidae che raggruppa in 30 generi circa 150 specie marine dal nuoto veloce frequenti ai tropici e presenti anche nel Mediterraneo.

Il genere Caranx deriva da “carangue”, il nome che i francesi delle Antille davano a questi pesci, anche se Lacépède lo creò nel 1801 pensando al greco kara”, testa, con riferimento al capo prominente, mentre col termine specifico latus, largo in latino, Agassiz attira l’attenzione sull’altezza del corpo.

Zoogeografia

Gregario non solo in gioventù, Caranx latus si muove in banchi ed è caratterizzato da un grande occhio con palpebra che ha dato origine a nomi volgari come Carango occhi di cavallo.

Gregario non solo in gioventù, si muove in banchi ed è caratterizzato da un grande occhio con palpebra che ha dato origine a vari nomi volgari come Carango occhi di cavallo © www.carlosestape.photoshelter.com

Caranx latus è presente sulle due sponde dell’Atlantico. In America è comune dal New Jersey, Bermude e Golfo del Messico settentrionale fino a San Paolo in Brasile, mentre nell’Atlantico orientale vi sono verificati avvistamenti alle isole di St. Paul’s Rocks, Ascensione e nel Golfo di Guinea.

Ecologia-Habitat

È un pesce che anche da adulto, quando raggiunge 1 m di lunghezza e 13 kg, nuota ancora in banco, muovendosi in genere nei primi 20 m d’acqua con discese sporadiche fino a 140 m. Ama le temperature comprese fra 23,4 e 28 °C e si può trovare su fondali sabbiosi, formazioni madreporiche e praterie sommerse di fanerogame. Non esita a risalire per un po’ un tratto dei fiumi dopo aver cacciato in acque salmastre ed è molto frequente lungo le coste delle isole al largo.

Caranx latus si nutre voracemente di pesci e crostacei, e benché la carne sia poco pregiata e a rischio ciguatera, nei Caraibi se ne pescano anche 1.700 tonnellate all’anno.

Si nutre voracemente di pesci e crostacei, e benché la carne sia poco pregiata e a rischio ciguatera, nei Caraibi se ne pescano anche 1.700 tonnellate all’anno © www.carlosestape.photoshelter.com

Morfofisiologia

Come indica il nome comune gli occhi, protetti da una palpebra adiposa, sono in proporzione molto grandi rispetto al capo. La mascella superiore, con più file di piccoli denti all’interno, termina con una fascia di forti canini, mentre l’inferiore possiede una sola fila di denti.

La linea laterale, scura nella parte finale, è ben marcata e a volte si nota una chiazza nerastra nella parte superiore dell’opercolo.

Vi sono due pinne dorsali: la prima con 8 spine e la seconda con un raggio spinoso e 19-22 molli. L’anale ha 2 spine staccate anteriormente seguite da 16-18 raggi inermi. La pinna pettorale è più lunga del capo e nerastra verso il basso. La caudale, gialla o scura, è falcata come le pettorali per un nuoto veloce e si notano carene bilaterali sul peduncolo.

Per la riproduzione si formano aggregazioni di 150-700 individui con gruppetti di 15-20 pesci che si staccano improvvisamente dal banco per deporre accanto alla superficie.

Per la riproduzione si formano aggregazioni di 150-700 individui con gruppetti di 15-20 pesci che si staccano improvvisamente dal banco per deporre accanto alla superficie © www.carlosestape.photoshelter.com

La livrea è argentea bluastra sul lato dorsale e chiara verso il ventre. I giovani sono protetti da 5 barre verticali scure mimetiche sui fianchi che sbiadiscono nel tempo.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Caranx latus è un predatore diurno che caccia a vista pesci e crostacei ed è minacciato a sua volta da specie di grossa taglia come Coryphaena hippurus e gli uccelli marini, per lo più laridi, che lo sorprendono affiorante fra le onde.

Per la riproduzione, che avviene fra aprile e luglio-agosto, si formano delle aggregazioni di 150-700 individui dove gruppetti di 15-20 pesci si staccano improvvisamente dal banco per salire veloci in una sorta di danza nella colonna d’acqua sovrastante e affidare i gameti alle correnti che corrono 1-2 m sotto la superficie, un po’ come fanno le cernie Epinephelus striatus o Plectropomus laevis nei loro grandi raduni.

I giovani di Caranx latus sono protetti da barre verticali mimetiche scure sui fianchi che sbiadiscono nel tempo. Le popolazioni sono stabili e Caranx latus non è una specie a rischio.

I giovani sono protetti da barre verticali mimetiche scure sui fianchi che sbiadiscono nel tempo. Le popolazioni sono stabili e Caranx latus non è una specie a rischio © www.carlosestape.photoshelter.com

La resilienza di Caranx latus è mediocre, con un tempo minimo per il raddoppio delle popolazioni di 1.4-4,4 anni e la vulnerabilità alla pesca, elevata, segna 67 su una scala di 100, benché la carne non sia particolarmente pregiata e a rischio ciguatera, una possibile intossicazione alimentare dato che preda specie che accumulano nella loro dieta la tossina prodotta dal dinoflagellato Gambierdiscus toxicus.

Caranx latus è pescato ai Caraibi con reti da posta, sciabiche da spiaggia e lenze a mano, e si parla di picchi di 1.700 tonnellate all’anno. Le popolazioni non appaiono tuttavia in declino e questo carango appare quindi come “LC Least Concern” cioè come “Minima Preoccupazione” nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.

Sinonimi

Xurel lata Agassiz, 1831; Caranx lepturus Agassiz, 1831; Caranx fallax Cuvier, 1833; Caranx richardi Holbrook, 1855; Carangus aureus Poey, 1875.

 

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