Histrio histrio

Famiglia : Antennariidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

L'Arlecchino dei sargassi (Histrio histrio) ha un areale vastissimo, quasi cosmopolita a temperature comprese fra 21,4 e 29,2 °C.

L’Arlecchino dei sargassi (Histrio histrio) ha un areale vastissimo, quasi cosmopolita a temperature comprese fra 21,4 e 29,2 °C © Viktor Peinemann

Noto come Arlecchino dei sargassi, Histrio histrio (Linnaeus 1758) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate e all’ordine dei Lophiiformes ed alla famiglia degli Antennariidae, quella dei pesci rana.

Sono animali che cacciavano già all’inizio del Terziario con una strana lenza sul capo per incuriosire le prede e ingoiarle poi in un boccone. Pesci oggi presenti in tutti i mari, fino ad oltre 1000 m di profondità, con dimensioni che vanno dai 3 cm ai 2 m della Rana pescatrice (Lophius piscatorius), che data la taglia e la bontà della carne ha dato il nome all’ordine.

Il primo raggio della dorsale di Histrio histrio si è trasformato in una lenza con esca, detta illicio, per incuriosire e attirare le prede .

Il primo raggio della dorsale si è trasformato in una lenza con esca, detta illicio, per incuriosire e attirare le prede © Jean Marie Gradot

Maestri di mimetismo, come Antennarius commerson che imita alla perfezione le spugne dell’ambiente in cui vive, ed il nostro Arlecchino dei sargassi che va alla deriva nascosto fra le piante galleggianti meritando ampiamente il tautonimo Histrio histrio, dal latino “histrionicus”, imparentato con gli attori, non solo per i movimenti della lenza e la sorprendente forma del corpo, ma per la mutevole livrea con colori e disegni che cambiano all’istante per effetto dei cromatofori.

Zoogeografia

L’Arlecchino dei sargassi presenta un areale vastissimo nell’Atlantico occidentale: dal Canada all’estuario del Rio de la Plata in Uruguay.

Nell’Atlantico orientale si trova dalle Azzorre al largo dell’Africa occidentale derivando talora con la Corrente del Golfo fino alla Norvegia.

Nell’Oceano Indiano è presente dal Sudafrica al Mar Rosso, Madagascar, Réunion e Mauritius, fino alle coste orientali dell’India e dello Sri Lanka.

È da confermare la sua presenza nel Pacifico orientale, ma nel Pacifico occidentale: raggiunge l’Australia, Taiwan, Filippine, Molucche, Papua Nuova Guinea, Guam, Tonga, Nuova Caledonia e Nuova Zelanda fino alle Isole Marianne in Micronesia.

Ecologia-Habitat

Histrio histrio è una specie oceanodroma che scende fino a 50 m di profondità, ma si trova in genere nei primi 2 m a temperature comprese fra 21,4 e 29,2 °C, e sopravvive a lungo anche fuor d’acqua, sui tappeti galleggianti dove a volte si rifugia per sfuggire all’attacco dei pesci.

Morfofisiologia

L’Arlecchino dei sargassi può raggiungere i 20 cm di lunghezza. Il corpo, corto e globoso, senza scaglie, è coperto da protuberanze simili ad alghe.

Le pinne pettorali e le pelviche di Histrio histrio vengono usate come arti per aggrapparsi ai vegetali galleggianti e la livrea può mutare istantaneamente di colore.

Le pinne pettorali e le pelviche vengono usate come arti per aggrapparsi ai vegetali galleggianti e la livrea può mutare istantaneamente di colore. Dall’alto in senso orario © Ryne Rutherford © Jess e © Francisco Herrera

Le pinne pettorali, usate come mani per attaccarsi e muoversi fra le piante galleggianti, sono peduncolate con 9-11 raggi e per appoggiarsi può contare anche sulle sue grandi pinne pelviche. La pinna dorsale ha 3 spine, con l’anteriore trasformata nell’illicio lunga meno della metà della seconda, e 11-13 raggi molli. L’anale presenta 7-13 raggi inermi e la caudale ha i raggi centrali biforcuti.

La bocca è grande, armata da molti piccoli denti villiformi, e può dilatarsi in una frazione di secondo per aspirare con uno scatto in avanti anche prede di taglia superiore, espellendo violentemente l’acqua dalle aperture branchiali.

Difficile per i malcapitati di passaggio capire che si tratta di un pesce, quando li osserva immobile mimetizzato fra i sargassi. La bocca può aprirsi di scatto con un balzo in avanti espellendo violentemente l’acqua dalle aperture branchiali, ed anche prede di taglia superiore si ritrovano nel buio del suo stomaco dilatabile quasi senza limiti.

Difficile per i malcapitati di passaggio capire che si tratta di un pesce, quando li osserva immobile mimetizzato fra i sargassi. La bocca può aprirsi di scatto con un balzo in avanti espellendo violentemente l’acqua dalle aperture branchiali, ed anche prede di taglia superiore si ritrovano nel buio del suo stomaco dilatabile quasi senza limiti © Susanne Spindler

Specie nei giovani si nota all’estremità della coda una barra submarginale formata da macchiette nere, presenti anche più grandi e distanziate, con vari colori o bianche, sul resto del corpo.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Histrio histrio è un vorace cacciatore di pesci e gamberetti, ed un cannibale senza scrupoli che non esita ad ingoiare i suoi piccoli. È una specie ovipara dioica, dai sessi cioè separati, e la riproduzione avviene quasi tutto l’anno.

Le uova di Histrio histrio vengono deposte e fecondate, una accanto all’altra, in una zattera galleggiante che s’incolla alla vegetazione.

Le uova vengono deposte e fecondate, una accanto all’altra, in una zattera galleggiante che s’incolla alla vegetazione © Francisco Herrera

Data la scarsa mobilità della specie, non è sempre facile per un maschio trovare la compagna, e quando questo accade la segue corteggiandola finché è pronta a deporre.

Le uova, riunite in una massa gelatinosa, formano un’insolita zattera galleggiante dove avviene la fecondazione. Questo piccolo naviglio finisce prima o poi incollato alle piante col suo carico e le uova restano così unite fino alla schiusa. Le larve, che misurano circa 2 mm, si trovano anche a 600 m di profondità. Sono protette da una struttura sferica che avvolge il corpo, con aperture per la bocca, l’ano e le pinne, e quando verso i 9 mm questo involucro si fonde con l’epidermide, si può parlare di pesciolini.

Le larve misurano circa 2 mm e sono protette da una struttura sferica con orifizi che lasciano uscire le pinne, la bocca e l’ano. Quando questo involucro si fonde con l’epidermide, verso i 9 mm di taglia, si può parlare di pesciolini. I giovani qui illustrati hanno già l’illicio e assomigliano molto ai genitori.

Le larve misurano circa 2 mm e sono protette da una struttura sferica con orifizi che lasciano uscire le pinne, la bocca e l’ano. Quando questo involucro si fonde con l’epidermide, verso i 9 mm di taglia, si può parlare di pesciolini. I giovani qui illustrati hanno già l’illicio e assomigliano molto ai genitori © Ben Eddy (a sinistra) e © lillianclementine (a destra)

La resilienza dell’Arlecchino dei sargassi è elevata, con un tempo minimo per il raddoppio delle popolazioni inferiore ai 15 mesi, e anche se viene predato dai pesci più grandi e dagli uccelli marini che sorvegliano la superficie, la vulnerabilità alla pesca, bassissima, segna appena 10 su una scala di 100. A parte qualche prelievo per gli acquari, non viene infatti cacciato dall’uomo, anche perché la sua carne può essere tossica, a rischio ciguatera, quando si nutre di pesci che accumulano nella loro dieta la tossina prodotta dal dinoflagellato Gambierdiscus toxicus.

In certe località è minacciato dall’inquinamento, ma nell’insieme le popolazioni sono stabili e dal 2013 Histrio histrio figura quindi come “LC, Least Concern”, cioè “Minima Preoccupazione”, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.

Alcuni, muovendosi in superficie e rifugiandosi persino fuor d’acqua sui tappeti d’alghe galleggianti per sfuggire alla voracità dei pesci, finiscono spesso in bocca ai gabbiani, ma le popolazioni sono stabili e l’Arlecchino dei sargassi non è considerato attualmente una specie a rischio.

Alcuni, muovendosi in superficie e rifugiandosi persino fuor d’acqua sui tappeti d’alghe galleggianti per sfuggire alla voracità dei pesci, finiscono spesso in bocca ai gabbiani, ma le popolazioni sono stabili e l’Arlecchino dei sargassi non è considerato attualmente una specie a rischio © Stephen John Davies (in alto) © Alejandra Flores (in basso).

Sinonimi

Lophius histrio Linnaeus, 1758; Antennarius histrio (Linnaeus, 1758); Chironectes histrio (Linnaeus, 1758); Pterophrynoides histrio (Linnaeus, 1758); Lophius tumidus Osbeck, 1765; Chironectes tumidus (Osbeck, 1765); Pterophryne tumida (Osbeck, 1765); Lophius histrio marmoratus Bloch & Schneider, 1801; Lophius laevis Latreille, 1804; Lophius raninus Tilesius, 1809; Antennarius raninus (Tilesius, 1809); Cheironectes raninus (Tilesius, 1809); Histrio raninus (Tilesius, 1809); Pterophryne ranina (Tilesius, 1809); Lophius cocinsinensis Shaw, 1812; Chironectes variegatus Rafinesque, 1814; Pterophryne variegatus (Rafinesque, 1814); Lophius gibbus Mitchill, 1815; Antennarius gibbus (Mitchill, 1815).

 

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