Phalaenopsis deliciosa

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria dell’Assam, Bangladesh, Borneo, Cambogia, Cina (Hainan e Yunnan), Filippine, Giava, Himalaya, India, Isole Andamane, Laos, Malaysia, Molucche, Myanmar, Nepal, Singapore, Sri Lanka, Sulawesi, Sumatra, Thailandia e Vietnam, dove cresce sugli alberi delle foreste umide o sulle rocce, spesso in prossimità di corsi d’acqua, fino a circa 1600 m di altitudine.

Il nome generico è la combinazione dei sostantivi greci “φάλαινα” (phalaina) = farfalla e “ὄψις“ (opsis) = aspetto, con ovvio riferimento; il nome specifico è l’aggettivo latino “deliciosus, a, um” = delizioso.

Nomi comuni: da jian nang hu die lan (cinese).

La Phalaenopsis deliciosa Rchb.f. (1854) è una specie epifita o litofita con fusto corto, interamente nascosto dalle basi fogliari imbricate, e foglie da ellittiche a obovato-lanceolate con apice ottuso o leggermente appuntito e margini ondulati, lunghe 6-15 cm e larghe 3-5 cm, carnose, di colore verde scuro e lucide.
Infiorescenze laterali, lunghe 8-18 cm, a volte ramificate nella parte apicale, portanti numerosi fiori ravvicinati che si aprono in successione per un lungo periodo, di 1,5-1,8 cm di diametro, cerosi, di colore biancastro con sepali e petali punteggiati di porpora chiaro, in particolare in prossimità della base, e labello striato di porpora chiaro.

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Epifita o litofita delle foreste tropicali del sud-est asiatico, la Phalaenopsis deliciosa ha fusto corto e grandi foglie che possono raggiungere i 15 cm © Giuseppe Mazza

Sepalo dorsale ellittico con apice leggermente appuntito, lungo 6-8 mm e largo 3 mm, sepali laterali ovati con apice ottuso, lunghi circa 6 mm e larghi 4 mm. Petali ovato-ellittici con apice ottuso, lunghi circa 5 mm e larghi 3 mm; labello trilobato, lungo 8-12 mm e largo 8-9 mm, con una sorta di sperone conico alla base, con lobi laterali ellittico-obovati, di circa 4 mm di lunghezza e 3 mm di larghezza, divaricati e ascendenti, e lobo mediano obovato con apice retuso, di 5-6 mm di lunghezza e 4-5 mm di larghezza, e colonna ricurva lunga 3-4 mm.
Orchidea miniatura rifiorente con infiorescenze di lunga durata che ha dato origine a numerosi ibridi, richiede una posizione leggermente ombreggiata, anche qualche ora di sole al mattino, temperature intermedie, 18-30 °C, con valori minimi notturni in inverno non inferiori a 15 °C, elevata umidità, 70-85%, e ventilazione costante. Le innaffiature devono essere regolari e abbondanti in estate, leggermente più diradate in inverno, da effettuare preferibilmente al mattino, in modo da permettere alla pianta di essere asciutta per la notte, evitando in particolare ristagni all’ascella delle foglie che possono provocare marciumi, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa.

Concimazioni ogni due settimane durante il periodo vegetativo utilizzando un concime idrosolubile bilanciato, con microelementi, a ¼ di dose, o meno, di quella consigliata sulla confezione. Viene solitamente montata su tronchi, pezzi di corteccia o zattere di sughero o di radici di felci arborescenti, con dello sfagno alla base per mantenere l’umidità; se coltivata in vaso va particolarmente curata l’aerazione del composto, con l’aggiunta di inerti, e le innaffiature devono essere opportunamente più diradate rispetto alle piante montate per evitare pericolosi ristagni alle radici. Gli steli fiorali vanno tagliati quando completamente secchi, potendo rifiorire per più anni.

Infiorescenze di 8-18 cm, a volte ramificate nella parte apicale, con numerosi fiori ravvicinati, di 1,5-1,8 cm di diametro, che si aprono in successione © Giuseppe Mazza

Infiorescenze di 8-18 cm, a volte ramificate nella parte apicale, con numerosi fiori ravvicinati, di 1,5-1,8 cm di diametro, che si aprono in successione © Giuseppe Mazza

Per la raccolta indiscriminata e la riduzione del suo habitat la sua popolazione si è ridotta notevolmente tanto da essere inserita nella lista rossa della IUCN (International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources) come “Vulnerable” (specie a rischio di estinzione in natura).

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Phalaenopsis bella Teijsm. & Binn. (1862); Phalaenopsis hebe Rchb.f. (1862); Phalaenopsis wightii Rchb.f. (1862); Aerides latifolia Thwaites (1864); Phalaenopsis amethystina Rchb.f. (1865); Doritis wightii (Rchb.f.) Benth. & Hook.f. (1883); Doritis latifolia Trimen (1885); Doritis latifolia (Thwaites) Benth. & Hook. f. (1889); Phalaenopsis alboviolacea Ridl. (1893); Doritis philippinensis Ames (1908); Doritis steffensii Schltr. (1911); Doritis hebe (Rchb.f.) Schltr. (1913); Kingiella hebe (Rchb.f.) Rolfe (1917); Kingiella philippinensis (Ames) Rolfe (1917); Kingiella steffensii (Schltr.) Rolfe (1917); Phalaenopsis hebe var. amboinensis J.J.Sm. (1917); Kingidium deliciosum (Rchb.f.) H.R.Sweet (1970); Kingidium deliciosum var. bellum (Teijsm. & Binn.) O.Gruss & Roellke (1993); Kingidium philippinense (Ames) O.Gruss & Roellke (1995); Kingidium wightii (Rchb.f.) O.Gruss & Roellke (1995); Doritis deliciosa (Rchb.f.) T.Yukawa & K.Kita (2005); Kingidium deliciosum f. album O.Gruss (2006); Phalaenopsis deliciosa f. alba (O.Gruss) Christenson (2008).

 

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