Aerides lawrenceae

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Nativa delle Filippine, l’Aerides lawerenceae ha fusti di 1 m con infiorescenze pendule di 30-50 cm © Giuseppe Mazza

Nativa delle Filippine, l’Aerides lawerenceae ha fusti di 1 m con infiorescenze pendule di 30-50 cm © Giuseppe Mazza

La specie è originaria delle Filippine, in particolare delle isole Mindanao e Leyte, dove cresce epifita nelle foreste pluviali sui rami più esposti, in modo da ricevere la massima luce possibile, dal livello del mare fino a circa 500 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione dei termini greci “ἀήρ” (aer) = aria e “εἶδος” (eidos) = forma, aspetto, con riferimento al comportamento epifita delle piante; la specie è dedicata a Lady Lawrence, moglie del presidente della British Royal Horticultural Society all’epoca della sua descrizione.

Nomi comuni: Lawrence’s Aerides (inglese).

Aerides lawrenceae Rchb.f. (1883) è una specie epifita monopodiale con fusti eretti, semipendenti nelle vecchie piante, lunghi fino ad oltre 1 m, e foglie alterne distiche, lineari, coriacee, ricurve, con apice irregolarmente bilobato, lunghe fino a 30 cm e larghe 5 cm, di colore verde intenso.

Infiorescenze racemose laterali, pendenti, lunghe 30-50 cm, portanti fino ad oltre 30 fiori di circa 4 cm di diametro, con sepali e petali di colore bianco con apice porpora e labello bianco con lobo mediano porpora.

Sepalo dorsale oblungo, di circa 2 cm di lunghezza e 1,2 cm di larghezza, sepali laterali ellittici di 1,8 cm di lunghezza e 1,5 cm di larghezza, petali ovati di circa 1,5 cm di lunghezza e 1 cm di larghezza, labello trilobato che forma all’apice una specie di sacca appuntita a forma di sperone ricurvo in avanti, di colore verdastro, con lobi laterali eretti e lobo mediano ripiegato verso l’alto sopra la colonna.

Si riproduce per seme, in vitro, e micropropagazione; a livello amatoriale può essere riprodotta alla ripresa vegetativa tagliando il fusto in un punto tale che la parte superiore e la inferiore siano provviste di foglie e di numerose radici aeree.

La parte tagliata, va posta in un vaso con corteccia di media pezzatura, in un ambiente con elevata umidità atmosferica e temperatura, 24-28 °C; la parte basale produrrà un nuova vegetazione da una gemma dormiente.

Una delle specie più coltivate ed apprezzate del genere per i fiori di lunga durata, prodotti in estate-autunno, cerosi e intensamente profumati; viene frequente- mente utilizzata nelle ibridazioni.

Di coltivazione relativamente facile, richiede elevata intensità luminosa, anche sole diretto, per stimolare la fioritura, temperature medio-alte con valori minimi preferibilmente superiori a 20 °C, elevata umidità, 65-80%, e costante ventilazione.

I fiori cerosi, intensamente profumati, sono di lunga durata e formano colonne con anche 30 elementi di circa 4 cm di diametro. Niente da stupirsi che sia fra le specie più apprezzate del genere: facile coltura e madre di molti ibridi © Giuseppe Mazza

I fiori cerosi, intensamente profumati, sono di lunga durata e formano colonne con anche 30 elementi di circa 4 cm di diametro. Niente da stupirsi che sia fra le specie più apprezzate del genere: facile coltura e madre di molti ibridi © Giuseppe Mazza

Le innaffiature devono essere regolari ed abbondanti durante il periodo di crescita, con frequenti nebulizzazioni alle radici, leggermente più distanziate in inverno, evitando ristagni idrici all’ascella delle nuove foglie per evitare facili marciumi.

Innaffiature e nebulizzazioni vanno effettuate utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa; per le concimazioni, a intervalli di 1-2 settimane durante il periodo di crescita, è consigliabile l’uso di prodotti bilanciati idrosolubili, con microelementi, a ¼ di dose di quella indicata dal produttore sulla confezione.

Va coltivata di preferenza in canestri sospesi, per permettere alle robuste radici di allungarsi liberamente, con composto aerato e particolarmente drenante che può essere costituito da frammenti di corteccia (bark) di grossa pezzatura. I rinvasi vanno effettuati quando strettamente necessari, alla ripresa vegetativa, cercando di distur- bare il meno possibile le radici.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Aerides sanderiana Rchb.f. (1884); Aerides lawrenceae var. sandersiana (Rchb.f.) Sander ex Kraenzl. (1892); Aerides lawrenceae var. fortichii Ames & Quisumb. (1935); Aerides lawrenceae var. punctata Ames & Quisumb. (1935); Aerides lawrenceae f. fortichii (Ames & Quisumb.) M.Wolff & O.Gruss (2007).

 

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