Aeschynanthus longicaulis

Famiglia : Gesneriaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria della Cina (Yunnan), Malaysia, Myanmar, Tailandia e Vietnam, dove cresce nelle foreste umide tra 500 e 1800 m di altitudine.

Il nome del genere deriva dalla combinazione dei termini greci “aischyne” = pudore, vergogna e “anthos” = fiore, con riferimento al colore rosso dei fiori di molte specie appartenenti al genere; il nome specifico è la combinazione dei termini latini “longus” = lungo e “caulis” = stelo, fusto, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: tiger striped lipstick, zebra lipstick, zebra basketvine (inglese); columéia-marmore (portoghese – Brasile); gefleckte sinnblume (tedesco).

L’ Aeschynanthus longicaulis Wall. ex R.Br. (1839) è una specie epifita sempreverde con fusti sottili, purpurei, semirampicanti o ricadenti, lunghi fino a circa 80 cm.

Le foglie, di 6-12 cm di lunghezza e 2-3 cm di larghezza, sono opposte, da ellittiche a oblanceolate, spesse e lucide, di colore verde scuro marmorizzate di verde pallido superiormente e marrone rossastro inferiormente, l’apice è acuminato e i margini finemente dentati e ondulati. Le infiorescenze sono cime ascellari portanti pochi fiori (1-3), spesso nascosti dal fogliame, tubolari, di colore giallo verde con gola macchiata di marrone, di circa 2 cm di diametro e 5 cm di lunghezza.

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Epifita nelle umide foreste d’altitudine del sudest asiatico, l’Aeschynanthus longicaulis è un’epifita sempreverde coltivabile anche in interni luminosi © Giuseppe Mazza

I frutti sono capsule lunghe fino a circa 30 cm portanti numerosi piccoli semi provvisti di peli bianchi alle estremità. Si riproduce per seme e facilmente per talea semilegnosa in estate utilizzando substrati prevalentemente sabbiosi.

Specie molto ornamentale coltivata essenzialmente per il suo fogliame decorativo, adatta a climi tropicali e subtropicali umidi in posizione semi ombreggiata o luce solare filtrata; non sopporta, se non per brevissimo periodo e asciutta temperature prossime a 0 °C. Richiede un substrato molto poroso e drenante che può essere costituito da torba grossolana con 30% di sabbia silicea o agriperlite. Le innaffiature devono essere regolari durante il periodo vegetativo, ma senza ristagni che possono essere deleteri, utili le nebulizzazioni con acqua non calcarea, per evitare antiestetiche macchie sulle foglie, in particolare nei periodi più caldi se l’atmosfera è troppo secca; durante il periodo di riposo diradare le innaffiature in modo da fare asciugare i primi strati del terriccio prima di ridare acqua.

Dove il clima non consente la coltivazione in permanenza all’aperto va riparata in locale molto luminoso ad una temperatura non inferiore a 15 °C, anche se può sopportare, asciutta, qualche grado in meno per breve periodo; se l’umidità ambientale è bassa il vaso può essere poggiato su un largo sottovaso riempito di argilla espansa o pietrisco con uno strato d’acqua, non a diretto contatto col fondo del vaso, in modo da aumentare l’umidità. La potatura va eventualmente effettuata a inizio primavera per favorirne l’accestimento e accorciare fusti troppo lunghi, il rinvaso in primavera quando il substrato diventa compatto, orientativamente ogni 2-3 anni.

Sinonimi: Aeschynanthus zebrinus Lem. (1846); Aeschynanthus zebrinus Van Houtte ex Walp. (1847); Aeschynanthus marmoratus T. Moore (1852).

 

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