Alisterus scapularis

Famiglia : Psittacidae

GIULIANO.gif
Testo © DrSc Giuliano Russini – Biologo Zoologo

 

multi

Alisterus scapularis maschio © Giuseppe Mazza

L’ Alisterus scapularis Lichtenstein, 1818 (Parrocchetto reale australiano, noto anche come Parrocchetto di Buro o Alisterus amboinensis buruensis) fu scoperto, studiato e allevato durante i suoi viaggi in Australia, dal biologo e zoologo tedesco DrSc Martin Lichtenstein, cofondatore, insieme ad altri biologi dell’epoca, dello Zoo di Berlino e direttore nel 1813 del Museo di Storia Naturale della città.

Appartenente all’ordine dei Psittaciformes ed alla famiglia degli Psittacidae è endemico e stanziale in tutta l’Australia dell’est, dove ci sono le colonie più numerose, ma anche nell’Isola di Buru, un’isola della provincia di Maluku (Molucche) in Indonesia, ex-colonia olandese che ottenne l’indipendenza nel 1950, e che dal 1965 al 1998 fu zona di detenzione, con un grande campo di prigionia per comunisti e dissidenti.

Delle tre isole che costituiscono tale provincia, Buru è quella di dimensioni maggiori, dove si concentre l’80% della popolazione umana. Il centro montagnoso raggiunge i 2.000 m d’altitudine, ed è ricco di foreste pluviali tropicali che costituiscono l’habitat naturale della specie. Ma il disboscamento sfrenato, per creare aree agricole, ha costretto questi uccelli a colonizzare anche le altre zone, fino alla spiaggia, aumentando la loro adattabilità e assuefazione all’uomo. In Australia, gruppi di medie e piccole dimensioni, spesso mescolati a Roselle del genere Platycercus occupano varie regioni dal Nord al centro del Queensland e alla parte sud di Vittoria. Sebbene le regioni orientali dell’Australia siano la loro zona geografica d’elezione, se ne sono osservati piccoli gruppi in libertà anche a Canberra e nei sobborghi nord di Sydney. Sono uccelli poco conosciuti al di fuori dell’Australia e l’Indonesia. Ma il vistoso decremento di popolazione degli ultimi 20 anni ha indotto la IUCN a inserirli nella red list e la CITES a regolarne, col governo Australiano, l’esportazione a fini commerciali. Fanno vita, salvo le condizioni obbligatorie, generalmente e preferenzialmente arboricola.

Le femmine hanno colori meno sgargianti © Giuseppe Mazza

Le femmine hanno colori meno sgargianti © Giuseppe Mazza

Zoogeografia

Autoctoni dell’Australia dell’est e Isola di Buru, Indonesia, isole Molucche.

Habitat-Ecologia

Sono uccelli a vita arboricola, che prediligono gli alberi a grande chioma delle foreste pluviali, salvo adattarsi ai nuovi ambienti creati col disbocamento dall’uomo.

Morfofisiologia

Maschi e femmine adulti mostrano un evidente dimorfismo sessuale. I primi hanno testa, torace e ventre rossi, con la schiena verde brillante, comprese le copritrici delle ali. Tra il rosso e il verde della schiena si nota una banda blu piuttosto marcata, ed anche le grandi copritrici e le timoniere della coda sono di un blu piuttosto vivace. Il becco nel maschi presenta una emiporzione superiore rosso-arancio, con un bordo nero, mentre la emiporzione inferiore del piccolo ma robusto becco, è nera su uno sfondo arancione sfumato.

Le femmmine mostrano una colorazione meno sgargiante. La testa e torace sono verde chiaro, le copritrici delle ali verde sauro, la schiena grigio chiara con la banda blue molto ridotta o assente, e le grandi timoniere della coda sono grigie. I becco è notevolmente sbiadito, grigio giallastro. I giovani, detti pulli, di entrambi i sessi hanno iride marrone (negli adulti è giallo), becco giallo e nel piumino transitorio, che mantengono fino alla muta della maturità sessuale, richiamano più i colori della madre.

Gli Alisterus scapularis hanno piede zigodattilo, come si addice alla loro vita arboricola, ed un becco piccolo ma robusto, adatto ad una alimentazione granivora e fitofaga, anche se spesso non disdegnano insalatine di petali e nettare. Sia i maschi che le femmine adulte possono raggiungere i 43 cm di lunghezza, i 400 g di peso e vivere fino a 25 anni. Esiste una sottospecie (razza) chiamata Alisterus scapularis minor che ha dimensioni ridotte rispetto all’ Alisterus scapularis. Sia nei maschi che nelle femmine, misura infatti al massimo i 38 cm.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Sono pappagalli dal carattere docile, che emettono fischi non troppo rumorosi. In cattività non amano molto essere toccati o presi in mano, anche se non si rivelano mai aggressivi, anzi si affezionano con facilità, rapidamente, a chi si prende cura di loro. Ma non sono dei grandi parlatori, o facilmente addomesticabili. Necessitano di voliere soleggiate e spaziose per muoversi a loro agio, ed anche in condizioni ottimali stentano a riprodursi. In natura la loro biologia riproduttiva non è molto conosciuta.

È comunque noto che il maschio durante la stagione riproduttiva, costruisce il nido, corteggiando attivamente la femmina, che depone mediamente da 3 a 5 uova, in tre fasi di deposizione consecutive, che possono protrarsi per tutta l’estate. Il maschio provvede alle cure alimentari sia dei pulli, che della compagna, che cova per 24-26 giorni e poi, per otto settimane circa, si occupa della protezione della prole mentere il maschio è alla ricerca del cibo.

A questo punto i pulli sono in grado di fare vita autonoma. Hanno imparato a volare e a cercarsi il cibo da soli. Non è ancora chiaro quando sopraggiunge la maturità sessuale. Si suppone, ma i dati sono in corso di verifica, verso il terzo anno per le femmine e il quarto nei maschi.

 

→ Per nozioni generali sui Psittaciformes vedere qui.

→ Per apprezzare la biodiversità dei PSITTACIFORMES cliccare qui.