Amaryllidaceae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Clivia nobilis © Giuseppe Mazza

Clivia nobilis © Giuseppe Mazza

Le Amaryllidaceae sono una famiglia di piante da fiore, presente principalmente nei climi temperati e subtropicali, che conta oggi (2015) oltre 2.250 specie appartenenti ai seguenti generi :

Acis, Agapanthus, Allium, Amaryllis, Ammocharis, Apodolirion, Boophone, Brodiaea, Brunsvigia, Caliphruria, Calostemma, Castellanoa, Cearanthes, Chlidanthus, Clinanthus, Clivia, Crinum, Crossyne, Cryptostephanus, Cyrtanthus, Diphalangium, Eithea, Eucharis, Eucrosia, Eustephia, Galanthus, Gethyllis, Gilliesia, Griffinia, Habranthus, Haemanthus, Hannonia, Hessea, Hieronymiella, Hippeastrum, Hymenocallis, Ipheion, Ismene, Leptochiton, Leucocoryne, Leucojum, Lycoris, Mathieua, Miersia, Namaquanula, Narcissus, Nerine, Nothoscordum, Pabellonia, Pamianthe, Pancratium, Paramongaia, Phaedranassa, Phycella, Placea, Plagiolirion, Proiphys, Prototulbaghia, Pyrolirion, Rauhia, Rhodophiala, Scadoxus, Solaria, Speea, Sprekelia, Stenomesson, Sternbergia, Strumaria, Tocantinia, Traubia, Trichlora, Tristagma, Tulbaghia, Ungernia, Urceolina, Vagaria, Worsleya, Zephyranthes.

Sono piante erbacee, tipicamente bulbose, con qualche specie rizomatosa o con brevi rizomi che spuntano alla base del bulbo.

Nella stagione avversa perdono spesso fusto e foglie e si rifugiano sotto terra per difendersi dal freddo o dalla siccità. Poi, appena la stagione è propizia, buttano fuori il fiore a tempo di record.

È il caso per esempio in Europa del Bucaneve (Galanthus nivalis) o in Sudafrica dell’ Haemanthus coccineus.

Per contro le ben nota Clivia miniata, fra l’altro rizomatosa, è una pianta per tutte le stagioni: un sempreverde molto apprezzato nei giardini mediterranei per le spettacolari infiorescenze primaverili-estive e le grandi bacche rosse che occhieggiano fra l’elegante fogliame nastriforme durante l’inverno.

La struttura ermafrodita del fiore segue la formula del 3 : due verticilli (elementi inseriti sullo stesso piano) di 3 pezzi ciascuno che formano la corolla, 3 carpelli (foglie modificate per proteggere la parte femminile del fiore) con 3 logge per gli ovuli, e due gruppi di 3 stami (cosa che differenzia le Amaryllidaceae dalle affini Iridaceae che di stami ne hanno solo 3) ed un ovario infero (cosa che differenzia le Amaryllidaceae dalle affini Liliaceae che hanno invece un ovario supero).

In alcune specie, per esempio nei generi Hymenocallis, Narcissus e Pancratium, si nota al centro della corolla una struttura di tipo petaloide, saldata o libera, detta paracorolla, quel prolungamento a forma di tromba dei ben noti narcisi dei fioristi.

Scadoxus multiflorus subsp. Katharinae © Giuseppe Mazza

Scadoxus multiflorus subsp. Katharinae © Giuseppe Mazza

I fiori si presentano isolati o riuniti in spettacolari infiorescenze.

L’impollinazione è affidata agli insetti ed agli uccelli.

I semi possono essere molto grossi, come nel genere Crinum, dove hanno un aspetto tuberiforme, ricchi come sono d’endosperma, noto anche come albume (il tessuto nutritivo per l’embrione), ma il più delle volte le Amaryllidaceae sono piante che si moltiplicano per via vegetativa con bulbilli che crescono accanto al bulbo principale o addirittura al posto dei fiori.

Inutile aggiungere che è una famiglia botanica di grande importanza per l’uomo: pensiamo all’Aglio (Allium sativum) di uso corrente in cucina, alle innumerevoli proprietà medicinali di queste piante e all’industria del fiore: chi non ha mai ricevuto in dono un mazzo di narcisi o un pomposo Hippeastrum ?

 

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