Arundina graminifolia

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

L’Arundina graminifolia è un’orchidea terrestre tropicale con fusti lunghi anche 2 m © Giuseppe Mazza

L’Arundina graminifolia è un’orchidea terricola tropicale con fusti lunghi anche 2 m © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’ Arunachal Pradesh, Assam, Bangladesh, Bhutan, Borneo, Cambogia, Cina (Anhui, Chongqing, Fujian, Guangdong, Guangxi, Guizhou, Hainan, Henan, Hong Kong, Hubei, Jiangsu, Jiangxi, Kin-Men, Macao, Ma-tsu-Pai-chúan, Shanghai, Sichuan, Tibet, Yunnan e Zhejiang), Darjiling, Filippine, Giava, India, Laos, Malaysia Peninsulare, Molucche, Myanmar, Nepal, Nuova Guinea, Piccole Isole della Sonda, Sikkim, Singapore, Sri Lanka, Sulawesi, Sumatra, Thailandia e Vietnam, dove cresce nelle boscaglie e foreste, in spazi aperti e assolati e lungo le rive dei fiumi fino a circa 2800 m di altitudine.

Il nome del genere deriva dal latino “arundo” = canna, con riferimento ai sottili fusti; il nome del genere è la combinazione dei termini latini “gramen” = stelo, filo d’erba e “folium” = foglia, con riferimento alle foglie sottili simili a fili d’erba.

Nomi comuni: bamboo orchid, grass orchid (inglese).

L’ Arundina graminifolia (D.Don) Hochr. (1910) è una specie erbacea terricola sempreverde con fusti eretti di 0,4-2 m di lunghezza e circa 1,5 cm di diametro, con foglie alterne, distiche, oblungo-lanceolate con apice appuntito, lunghe 10-25 cm e larghe 1-2 cm, con la base abbracciante il fusto, di colore verde chiaro.

Infiorescenze terminali erette, semplici o ramificate, lunghe 5-25 cm, portanti fino a 10 fiori di 6-7 cm di diametro, profumati e di breve durata, che si aprono in successione, con brattee floreali coriacee, lunghe circa 0,5 cm, sepali ellittico-lanceolati con apice appuntito, lunghi 2,5-4 cm e larghi 0,8-1 cm, di colore da bianco a rosa, più o meno intenso, a volte sfumato di porpora, petali obovati lunghi fino a 4 cm e larghi 2 cm, dello stesso colore dei sepali, labello trilobato lungo fino a 4 cm e largo 3,5 cm, con lobi laterali ripiegati sulla colonna e lobo centrale con apice retuso (apice arrotondato con una leggera insenatura), margine crespato e tre lamelle alla base, di colore più o meno porpora, e colonna clavata lunga 1,5-2,5 cm; esiste una varietà rara interamente bianca con una piccola macchia gialla sul labello. I frutti sono capsule di 3-3,5 cm di lunghezza e 0,8-1,5 cm di diametro.

Le foglie sembrano fili d’erba e le infiorescenze recano numerosi fiori effimeri profumati di 6-7 cm © Giuseppe Mazza

Le foglie sembrano fili d’erba e le infiorescenze recano numerosi fiori effimeri profumati di 6-7 cm © Giuseppe Mazza

Si riproduce per micropropagazione e a livello amatoriale per divisione, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-5 fusti, e tramite le giovani piante che nascono alla base dell’infiorescenza e lungo i fusti, che possono essere fatte radicare in sabbia o pietrisco. In condizioni ideali si espande velocemente tanto da diventare in qualche caso infestante.

Specie vigorosa di facile coltivazione e adattabilità, dato il vasto areale di origine, molto popolare in passato nei giardini tropicali e subtropicali, preferisce il pieno sole e suoli drenanti ricchi di sostanza organica con innaffiature regolari, ma evitando ristagni, e concimazioni organiche.

L’umidità deve essere elevata, intorno al 70%, in situazioni di aria secca utili le nebulizzazioni utilizzando acqua piova- na, da osmosi inversa o demineraliz- zata; le temperature minime notturne non dovrebbero essere inferiori a 10 °C, anche se può sopportare eccezionali e per brevissimo periodo valori intorno a 0 °C.
Dove il clima non consente la permanenza con continuità all’aperto può essere coltivata in vaso abbastanza capiente, in posizione quanto più luminosa possibile, con un buon drenaggio realizzato con frammenti di coccio e terriccio organico con aggiunta di sabbia silicea.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Ophrys arundinacea Noronha (1790); Arundina chinensis Blume (1825); Arundina speciosa Blume (1825); Bletia graminifolia D.Don (1825); Arundina bambusifolia Lindl. (1831); Arundina minor Lindl. (1831); Cymbidium bambusifolium Roxb. (1832); Arundina densa Lindl. (1842); Cymbidium meyenii Schauer (1843); Arundina affinis Griff. (1851); Arundina meyenii (Schauer) Rchb.f. (1852); Arundina philippii Rchb.f. (1852); Arundina pulchella Teijsm. & Binn. (1855); Cymbidium speciosum Reinw. ex Lindl. (1859); Arundina pulchra Miq. (1861); Arundina densiflora Hook.f. (1890); Arundina revoluta Hook.f. (1890); Limodorum graminifolium Buch.-Ham. ex Hook.f. (1890); Arundina sanderiana Kraenzl. (1893); Arundina stenopetala Gagnep. (1932); Arundina maculata J.J.Sm. (1933).

 

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