Bambusa bambos

Famiglia : Poaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La Bambusa bambos raggiunge i 30 m, con fusti di 15-18 cm ed internodi di 20-40 cm © Giuseppe Mazza

La Bambusa bambos raggiunge i 30 m, con fusti di 15-18 cm ed internodi di 20-40 cm © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’Assam, Bangladesh, Cambogia, India, Laos, Myanmar, Sri Lanka, Thailandia e Vietnam dove cresce in zone umide, prevalentemente lungo le rive dei fiumi e nelle foreste decidue, fino a circa 1000 m di altitudine.

Il nome del genere deriva dal nome locale malese “bambu”; il nome specifico da un nome locale indiano.

Nomi comuni: giant thorny bamboo, Indian thorny bamboo, spiny bamboo, thorny bamboo (inglese); banha, bnah, kata, koto, kotoha (assamese); baans, baansha, berua bans, behor, ketua, ketuasi (bengalese); bambou épineux, bambou roseau (francese); bambu, buns, katabaans, katang, malabans, mangarabans (hindi); raisai (khmer); bambu-da-India, bambu-espinoso (portoghese); mullumangila, mulmunkil, mungil (tamil); phai-pa, phai-nam (thailandese).

La Bambusa bambos (L.) Voss (1895) è una specie imponente sempreverde, rizomatosa, con fusti (culmi) cilindrici robusti e ravvicinati, inizialmente eretti, poi ricurvi all’apice, alti fino a circa 30 m con un diametro di 15-18 cm, cavi tra i nodi con pareti spesse 1-2,5 cm o più in prossimità della base, e internodi lunghi 20-40 cm di colore verde intenso lucido; i nodi sono leggermente prominenti e quelli inferiori presentano numerose radici aeree.

Da ogni nodo si origina un gruppo di rami di cui uno centrale predominante ed 1-2 laterali più piccoli, quelli dei nodi inferiori sono duri, sottili, orizzontali o rivolti verso il basso e provvisti di robuste spine ricurve, superiormente sono arcuati, ramificati e provvisti di foglie e di piccole spine. Le foglie sono alterne, da lineari a lanceolate con apice lungamente appuntito, lunghe 8-30 cm e larghe 1-2 cm.

Nella fase giovanile i culmi sono protetti da brattee decidue triangolari lunghe 15-30 cm ricoperte da peli di colore bruno scuro.

Le infiorescenze sono grandi pannocchie con spighette raggruppate ai nodi, lunghe 1,3-2,5 cm; il frutto è una cariosside (frutto secco indeiscente tipico delle Poaceae) fusiforme di colore bruno chiaro, di 6-8 mm di lunghezza e 1,5-2 mm di diametro.

La fioritura gregaria (che avviene più o meno contemporaneamente in tutti i culmi indipendentemente dall’età e dal luogo), che comporta la morte della pianta, avviene in cicli variabili tra 30 e 50 anni.

Le foglie raggiungono i 30 cm. Germogli eduli, radici e semi con virtu medicinali © Giuseppe Mazza

Le foglie raggiungono i 30 cm. Germogli eduli, radici e semi con virtu medicinali © Giuseppe Mazza

Si riproduce per seme, non sempre facile da reperire per il lungo ciclo vitale, da mettere a dimora sollecitamente, avendo una durata di germinabilità piuttosto breve, 6-8 mesi, prolungabile solo con opportuni metodi di conservazione, che germina in 1-3 settimane alla temperatura di 24-26 °C; più frequentemente si ricorre alla talea di fusto, utilizzando una porzione con due-tre nodi posta orizzon- talmente, alla margotta, divisione di rizomi e micropropagazione.

Specie di veloce crescita coltivabile nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido e marginalmente in quelle temperato-calde, dove temperature appena inferiori a 0 °C sono eccezioni di breve durata; richiede pieno sole e suoli ricchi, preferibilmente acidi e costan- temente umidi, ma senza ristagni, anche se ben radicata può sopportare periodi di secco.

È uno dei bambù più coltivati, in particolare in India, per i molteplici usi, viene infatti impiegato nelle costruzioni, per realizzare mobili, oggetti artigianali di vario tipo e nella produzione di carta di ottima qualità, è inoltre efficace per stabilizzare il suolo e realizzare barriere difensive, grazie alla presenza delle spine. I giovani germogli sono eduli e vengono consumati cotti con due cambi di acqua o in salamoia e le foglie utilizzate come foraggio; foglie, radici e semi sono utilizzati nella medicina tradizionale per varie patologie.

Sinonimi: Arundo bambos L. (1753); Arundo arborea Mill. (1768); Bambos arundinacea Retz. (1789); Bambusa arundinacea Retz. (1789); Arundo agrestis Lour. (1790); Bambos arundo J.F.Gmel. (1791); Arundo excelsa Salisb. (1796); Bambusa arundinacea Willd. (1799); Bambusa agrestis (Lour.) Poir. (1808); Bambos quinqueflora Stokes (1812); Bambusa spinosa Roxb. (1814); Nastus arundinaceus (Retz.) Sm. (1819); Bambusa spinosa Roxb. ex Buch.-Ham. (1822); Bambusa orientalis Nees (1835); Bambusa arundo Wight ex Steud. (1840); Arundo spinosa (Roxb. ex Buch.-Ham.) Oken (1841); Ischurochloa spinosa (Buch.-Ham.) Buse (1854); Ischurochloa arundinacea var. orientalis (Nees) Buse (1857); Bambusa neesiana Arn. ex Munro (1868); Arundarbor agrestis (Lour.) Kuntze (1891); Arundarbor arundinacea (Retz.) Kuntze (1891); Arundarbor bambos (L.) Kuntze (1891); Arundarbor orientalis (Nees) Kuntze (1891); Arundarbor spinosa (Buch.-Ham.) Kuntze (1891); Arundarbor teba (Miq.) Kuntze (1891); Bambusa bambusa Huth (1893); Bambusa arundinacea var. orientalis (Nees) Gamble (1896); Bambos bambos (L.) W.F.Wright (1905); Bambusa arundinacea var. spinosa (Buch.-Ham.) E.G.Camus (1913); Bambusa arundinacea var. gigantea (1981); Bambusa bambos var. spinosa (Buch.-Ham.) S.S.Jain & S.Biswas (2003).

 

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