Caranx hippos

Famiglia : Carangidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Col suo muso equino, il Carango cavallo (Caranx hippos) vive nelle acque tropicali e subtropicali della piattaforma continentale atlantica, penetrando talora nel Mediterraneo.

Col suo muso equino, il Carango cavallo (Caranx hippos) vive nelle acque tropicali e subtropicali della piattaforma continentale atlantica, penetrando talora nel Mediterraneo © Kevin Bryant

Noto come Carango cavallo, Caranx hippos (Linnaeus, 1766), appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla famiglia dei Carangidae che conta circa 30 generi e 150 specie. Pesci marini dal corpo generalmente compresso sui lati, predatori dal nuoto veloce, comuni nelle acque tropicali e presenti anche nel Mediterraneo.

Il genere Caranx deriva da “carangue”, il nome che i francesi delle Antille davano a questi pesci, mentre il termine specifico hippos, cavallo in greco, si riferisce alla conformazione del capo che, visto frontalmente, può far pensare a un equino.

Zoogeografia

Caranx hippos è presente nelle acque tropicali e subtropicali della piattaforma continentale su entrambe le sponde atlantiche. Nel Mediterraneo è stato segnalato più volte, da Nizza a Malta, ma sono avvistamenti rari.

Lungo anche 124 cm, Caranx hippos si riconosce da tre caratteristiche macchie nere: sull’opercolo all’altezza dell’occhio, sui raggi inferiori delle pinne pettorali ed alla loro articolazione.

Lungo anche 124 cm, si riconosce da tre caratteristiche macchie nere: sull’opercolo all’altezza dell’occhio, sui raggi inferiori delle pinne pettorali ed alla loro articolazione © Allison & Carlos Estape

Ecologia-Habitat

È un pesce che nuota generalmente al largo in cerca di prede, fra 1 e 200 m di profondità, ma anche lungo le coste dove sorvola in banco le praterie sommerse di fanerogame o i fondali lungo spiagge, baie, lagune e formazioni madreporiche.

Accetta anche le acque salmastre, risalendo per un po’ il corso dei fiumi, ed i giovani crescono spesso nelle foci ricche di piccole prede.

Non di rado gli esemplari più anziani cacciano da soli e pare possano scendere, inseguendo grosse prede, fin oltre i 350 m di profondità.

Morfofisiologia

Il Carango cavallo raggiunge i 124 cm e i 32 kg, ma la lunghezza corrente si aggira sui 75 cm e nel Mediterraneo ancor meno.

Caranx hippos nuota per lo più al largo, fra 1 e 200 m di profondità, ma anche lungo le coste su fondali sabbiosi, praterie sommerse, formazioni madreporiche e alla foce dei fiumi.

Nuota per lo più al largo, fra 1 e 200 m di profondità, ma anche lungo le coste su fondali sabbiosi, praterie sommerse, formazioni madreporiche e alla foce dei fiumi © Allison & Carlos Estape

Il corpo, moderatamente compresso, ha il profilo del capo ripido con l’articolazione mascellare allineata in basso all’occhio, protetto da palpebre adipose.

La mandibola, appena prominente, reca una fila di denti conici, mentre la mascella, con denti conici più spaziati, è affiancata da una dentatura villiforme presente anche sulla lingua e il palato. Le narici sono minuscole e la linea laterale, con il tipico andamento curvo dei carangidi, reca nella parte rettilinea finale 30-34 scudetti ossei spinosi.

Vi sono due pinne dorsali: la prima, piegata durante il nuoto, con 8 raggi spinosi e la seconda con una spina seguita da 19-22 raggi inermi. L’anale mostra due spine e dopo un’interruzione, ben visibile solo nelle forme giovanili perché si perde crescendo, vi è un raggio spinoso con 16-17 raggi molli. Le pinne pelviche recano una spina e 5 raggi inermi. La caudale e le pettorali falcate, più lunghe del capo, sono quelle tipiche di un pesce veloce.

Caranx hippos caccia spesso piccoli pesci pelagici, tipo aringhe e sardine, ma anche calamari e crostacei che cattura con guizzi veloci grazie alla caudale falcata come le grandi pettorali.

Caccia spesso piccoli pesci pelagici, tipo aringhe e sardine, ma anche calamari e crostacei che cattura con guizzi veloci grazie alla caudale falcata come le grandi pettorali © Allison & Carlos Estape

Le scaglie del Carango cavallo sono piccole e cicloidi. Mancano sul torace, eccetto una piccola zona davanti alle pelviche.

La livrea, bruno verdastra sul dorso, è argentea sui fianchi. Si notano 3 caratteristiche macchie nere: la prima sull’opercolo all’altezza dell’occhio, la seconda sui raggi inferiori delle pinne pettorali e la terza, più piccola, all’ascella della sua articolazione. La pinna caudale, e talora anche il lobo dalla pinna dorsale e dell’anale, sono giallastri, colore più accentuato nei giovani che mostrano una caratteristica livrea mimetica con 5 fasce verticali scure sui fianchi.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Caranx hippos è un predatore diurno che si nutre principalmente di piccoli pesci pelagici che si muovono in banco come aringhe e sardine, ma anche di calamari, gamberetti ed altri crostacei. Il regime alimentare varia secondo le località e si è notato che gli esemplari più grandi si nutrono opportunisti di tutto quello che capita, spesso sparidi ed anche altre specie di carangidi.

I vecchi adulti vivono talora solitari ma per la riproduzione si formano in località idonee grandi aggregazioni di banchi, con anche 1000 individui, dove si formano le coppie.

I vecchi adulti vivono talora solitari ma per la riproduzione si formano in località idonee grandi aggregazioni di banchi, con anche 1000 individui, dove si formano le coppie © Allison & Carlos Estape

La riproduzione avviene tutto l’anno, specie in primavera, con picchi in certe località dove si formano folte aggregazioni che possono contare anche 1000 individui. La deposizione però non avviene in massa: si formano delle coppie, riconoscibili perché uno dei due assume per l’occasione un colore più scuro, che si staccano momentaneamente dal banco per deporre e fecondare tranquille migliaia di uova pelagiche di 0,7-0,9 mm.

Anche le larve, che alla schiusa misurano 1,6-1,8 mm, sono pelagiche. Crescono in un primo tempo nascoste sotto oggetti galleggianti come tavole alla deriva o i grandi tappeti formati dai sargassi. Poi, nuotando a volte all’ombra di grossi pesci, fino a raggiungere in genere le praterie sommerse degli estuari dove crescono rapidamente con una speranza di vita di 17 anni.

La  resilienza della specie è mediocre con un raddoppio possibile delle popolazioni in 1,4-4,4 anni e la vulnerabilità alla pesca, moderata, segna 41 su una scala di 100, benché sia un pesce molto pescato con prelievi, nel mondo, di quasi 40.000 tonnellate all’anno per non parlare della crescente e gratificante pesca sportiva.

Queste si appartano per deporre migliaia di uova affidate alle correnti. I giovani Caranx hippos hanno una livrea mimetica con 5 fasce verticali scure sui fianchi che scompaiono crescendo.

Queste si appartano per deporre migliaia di uova affidate alle correnti. I giovani hanno una livrea mimetica con 5 fasce verticali scure sui fianchi che scompaiono crescendo © Allison & Carlos Estape

Pescato a traina si rivela infatti un pesce combattivo. A volte riesce a rompere la lenza e catturato emette un rumore intimidatorio gracchiante, nato dallo stridore dei denti e amplificato dalla risonanza della vescica natatoria. La carne, ottima per i pescatori della domenica, è in realtà mediocre e potrebbe essere a rischio ciguatera se hanno predato pesci che accumulano nella loro dieta la tossina prodotta dal dinoflagellato Gambierdiscus toxicus.

Caranx hippos appare attualmente nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo come “Least Concern” cioè a “Minima preoccupazione”.

Sinonimi

Scomber hippos Linnaeus, 1766; Carangus hippos (Linnaeus, 1766); Caranx hippos hippos (Linnaeus, 1766); Scomber carangus Bloch, 1793; Caranx carangus (Bloch, 1793); Caranx carangua Lacepède, 1801; Caranx erythrurus Lacepède, 1801; Caranx antilliarum Bennett, 1840; Caranx defensor DeKay, 1842; Trachurus cordyla Gronow, 1854; Carangus esculentus Girard, 1859; Caranx esculentus (Girard, 1859); Caranx hippos caninus Günther, 1867; Caranx hippos tropicus Nichols, 1920.

 

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