Carissa macrocarpa

Famiglia : Apocynaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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La Carissa macrocarpa dell’Africa tropicale e meridionale, è un arbusto sempreverde di 5-6 m. Frutti commestibili dal sapore acidulo, ricchi in vitamina C, ma i semi e le altre parti della pianta pare siano tossici © Giuseppe Mazza

La Carissa macrocarpa (Eckl.) A.DC. (1844) è originaria dell’Africa tropicale e meridionale (Kenya, Mozambico, Repubblica Democratica del Congo, Zambia, Zimbabwe e Sudafrica).

Il termine generico è il nome indiano con cui sono designate alcune specie dello stesso genere; il nome specifico è la combinazione dei termini greci “makrόs” = grande e “karpόs” = frutto, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: “carissa”, “prugna del Natal” (italiano); “Natal-plum” (inglese); “carisse”, “prunier du Natal” (francese); “Natalpflaume”, “wachsbaum”, “großfrüchtiger”; “großfrüchtiger wachsbaum” (tedesco); “carisa”, “amatúngula”, “cereza de Natal”, “ciruelo de Natal” (spagnolo).

Arbusto sempreverde, compatto, alto fino a 5-6 m, dotato di robuste spine, spesso biforcate, lunghe fino a circa 4 cm; le foglie sono ovate, coriacee, di colore verde scuro lucido con apice mucronato (appuntito), lunghe da 3 a 8 cm; le infiorescenze sono terminali e portano da uno a tre fiori bianchi o rosati, fino a circa 5 cm di diametro, profumati. I frutti sono bacche ovoidi, lunghe fino circa 5 cm, di colore porpora, dalla polpa edule; i semi, una decina al centro del frutto, sono di colore bruno, piccoli, sottili e circolari. Si riproduce per seme, talea e margotta.

La specie, di cui esistono in coltivazione numerose varietà, è adatta a climi tropicali, subtropicali e temperato-caldi, danneggiandosi la parte aerea già a temperature di qualche grado sotto 0°C, specie nelle piante giovani. Non esigente in fatto di suolo, purché drenante, resiste anche a brevi periodi di siccità, al vento ed alla salsedine, per cui ne è consigliabile l’uso in prossimità del mare; l’esposizione ottimale è in pieno sole, ma si adatta anche all’ombra parziale. La fruttificazione al di fuori delle aree di origine, dove i fiori sono impollinati generalmente da insetti notturni, è solitamente scarsa, può essere incrementata mediante impollinazione incrociata manuale.

I frutti, ricchi in vitamina C e dal sapore acidulo, vanno consumati ben maturi o utilizzati per gelatine e marmellate.

A parte la polpa del frutto maturo, tutte le altre parti della pianta, compreso i semi secondo alcune fonti, contengono sostanze potenzialmente tossiche.

Sinonimi: Arduina macrocarpa Eckl. (1830); Arduina grandiflora E.Mey. (1838); Carissa grandiflora (E.Mey.) A.DC. in A.P.de Candolle (1844); Jasminonerium grandiflorum (E.Mey.) Kuntze (1891); Jasminonerium macrocarpum (Eckl.) Kuntze (1891); Carissa carandas Lour. (1790); Carissa africana A.DC. in A.P.de Candolle (1844); Jasminonerium africanum (A.DC.) Kuntze (1891); Carissa praetermissa Kupicha (1981).

 

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