Cryptostegia grandiflora

Famiglia : Apocynaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La Cryptostegia grandiflora è un arbusto semieretto o rampicante con fusti lunghi anche 20 m © Giuseppe MazzaLa Cryptostegia grandiflora è un arbusto semieretto o rampicante con fusti lunghi anche 20 m © Giuseppe Mazza

La Cryptostegia grandiflora è un arbusto semieretto o rampicante con fusti lunghi anche 20 m © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Madagascar sudoccidentale dove cresce nelle foreste semidecidue in vicinanza di corsi d’acqua o aree periodicamente inondate.

Il nome generico è la combinazione dei termini greci “kryptos” = nascosto e “stego” = coprire, con riferimento alla corona di scaglie che coprono gli stami; il nome specifico è la combinazione dei termini latini “grandis” = grande e “flos, -oris” = fiore, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: indian rubbervine, palay rubbervine, pink allamanda, rubberplant, rubbervine (inglese); liane de gatope (francese); alamanda-roxa (portoghese); alamanda morada falsa, bejuco de cuernos, bejuco de goma, caucho de la India, chirrionera, estrella del norte (spagnolo).

La Cryptostegia grandiflora Roxb. ex R.Br. (1819) è un arbusto semieretto o rampicante legnoso sempreverde, particolarmente aggressivo in presenza di supporti, con fusti vigorosi che si allungano per oltre 20 m tali da ricoprire e soffocare anche grandi alberi; dalle ferite essuda abbondante lattice appiccicoso e irritante. Le foglie, su un picciolo porpora rossastro lungo 0,8-1,2 cm, sono opposte, semplici con margine intero, oblunghe, coriacee e spesse, di colore verde scuro lucido, lunghe 6-10 cm e larghe 3-5 cm.

Le infiorescenze sono cime terminali che si dividono di- o tricotomicamente, portanti fiori di colore da rosa pallido a porpora intenso con calice a cinque lobi appuntiti, lungo circa 1,3 cm, corolla campanulata con lobi appuntiti, di 5-6 cm di lunghezza e 4-7 cm di diametro, e 5 stami.

I frutti sono follicoli legnosi a sezione generalmente triangolare, di 10-12 cm di lunghezza e 2,5-4 cm di larghezza, prodotti in coppia e opposti, contenenti mediamente 350 semi oblunghi di colore bruno di 0,8 cm di lunghezza, con una estremità provvista di un ciuffo di peli sericei bianchi, lungo circa 3,8 cm, che ne facilita la dispersione tramite il vento ed in acqua.

Fiori attraenti, ma tutte le parti della pianta sono estremamente velenose © Giuseppe Mazza

Fiori attraenti, ma tutte le parti della pianta sono estremamente velenose © Giuseppe Mazza

Si riproduce facilmente per seme, che germina in 1-2 settimane alla temperatura di 22-24 °C, con la prima fioritura, ai tropici ed in condizioni favorevoli di umidità, entro un anno dalla germinazione, e per talea e margotta.

Specie molto ornamentale, vigorosa e di veloce crescita, che si adatta a vari tipi di suolo, anche salini, in grado di sopportare periodi di secco, grazie anche ad un esteso apparato radicale che può spingersi per molti metri in profondità; coltivabile nelle zone a clima tropicale e subtropicale in pieno sole, può sopportare per brevissimo periodo temperature appena sotto 0 °C.

Introdotta in molti paesi sia come ornamentale che per la produzione di gomma, poi abbandonata perché risultata antieconomica, è sfuggita alla coltivazione rivelandosi, nelle situazioni particolarmente favorevoli al suo sviluppo, come nelle zone a clima monsonico, una specie altamente infestante in grado di soffocare e soppiantare la vegetazione preesistente, occupando estese aree con una vegetazione impenetrabile, come accaduto nel nord dell’Australia, dove si sta tentando di limitarne l’espansione con metodi chimici, meccanici e biologici.

Inoltre tutte le parti della pianta sono estremamente velenose per la presenza di glicosidi cardioattivi, in particolare nelle foglie e nei fusti, l’ingestione di poche foglie può essere letale anche per animali di grossa taglia, che però solitamente evitano di masticarle a causa del loro sapore, tranne in assenza di pascolo in particolari periodi di siccità.

I semi se ingeriti provocano una grave forma di gastroenterite che può essere fatale e il contatto con la linfa provoca gravi reazioni allergiche, pertanto eventuali operazioni sulla pianta vanno effettuate con guanti, in caso di contatto diretto occorre lavare immediatamente la parte con acqua e sapone; anche i frammenti di legno secco possono provocare reazioni allergiche.

 

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