Dendrobium bellatulum

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

multi

Il sorridente fiore del Dendrobium bellatulum sembra uscito da una fiaba © Giuseppe Mazza

La specie è originaria della Cina (Yunnan), India, Laos, Myanmar, Thailandia e Vietnam, dove cresce sui tronchi degli alberi, tra 800 e 2000 m di altitudine, in zone caratterizzate da clima monsonico.

Il nome generico è la combinazione dei termini greci “déndron” = albero e “bios” = vita, con riferimento alle numerose specie del genere che vivono sugli alberi; il nome specifico è l’aggettivo latino “bellatulus”, da “bellus” = bello.

Nomi comuni: ai shi hu (cinese).

Il Dendrobium bellatulum Rolfe (1903) è una specie epifita con pseudobulbi oblungo-fusiformi, di 2-8 cm di lunghezza e circa 1,6 cm di diametro, con 2-4 foglie oblunghe, coriacee, di 1,5-4,5 cm di lunghezza e 0,5-1,5 cm di larghezza, inizialmente ricoperte, come gli pseudobulbi, da una densa e corta peluria nera. Infiorescenza generalmente solitaria, ascellare, sub terminale, portante 1-3 fiori profumati, di 3-5 cm di diametro, con sepali e petali di colore bianco crema.

Il sepalo dorsale è oblungo con apice appuntito, di circa 2 cm di lunghezza e 1 cm di larghezza, i laterali sono triangolari, lunghi circa 3 cm e larghi 1 cm, i petali sono oblunghi con apice appuntito, di circa 2,5 cm di lunghezza e 1 cm di larghezza.
Il labello è trilobato, lungo 2,5-3 cm, con lobi laterali rosso vermiglio, e lobo mediano leggermente bilobato, giallo oro o arancio, con estremità parzialmente retroflessa. Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione, con ciascuna sezione provvista di almeno 4-5 pseudobulbi.

Minuscola orchidea con fiori di lunga durata, circa un mese, quasi più grandi della stessa pianta e in cui risalta il labello dai colori intensi.

Richiede una posizione luminosa, regolari innaffiature, elevata umidità e temperature medio-alte durante il periodo vegetativo in primavera-estate, in autunno-inverno le innaffiature vanno diradate fino ad essere quasi sospese, evitando però di fare raggrinzire eccessivamente gli pseudobulbi, posizionando la pianta in luogo fresco e molto luminoso, anche sole diretto per qualche ore al giorno, con temperature notturne di 10-14 °C; fondamentale in tutte le stagioni una buona circolazione dell’aria.

Utilizzare per le innaffiature e nebulizzazioni acqua piovana, da osmosi inversa o demineralizzata; le concimazioni, opportunamente distribuite e alternate, in modo da evitare accumulo di sali alle radici, vanno fatte durante il periodo vegetativo preferibilmente con prodotti bilanciati idrosolubili, con microelementi, a ¼ di dose di quella consigliata sulla confezione.

Di preferenza viene montata su corteccia, tronchi, zattera di sughero o di radici di felci arborescenti per potersi asciugare velocemente dopo le innaffiature, non tollerando ristagni. Spostamenti e divisioni vanno effettuati nel momento in cui appaiono le nuove radici.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

 

→ Per nozioni generali sulle ORCHIDACEAE cliccare qui.

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle ORCHIDACEAE e trovare altre specie, cliccare qui.