Dieffenbachia seguine

Famiglia : Araceae


Testo © Pietro Puccio

 

Dieffenbachia seguine,, dieffenbachia, dieffenbachia gigante

Ottima pianta d’appartamento, ma attenzione alla linfa velenosa © G. Mazza

La Dieffenbachia seguine (Jacq.) Schott (1829) è originaria dell’America del nord (Messico), dell’America centrale (Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua), dell’America meridionale (Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana francese, Guyana, Suriname e Venezuela) e dei Caraibi (Antigua e Barbuda, Dominica, Grenada, Guadalupe, Martinica, Puerto Rico, St. Lucia; St. Vincent e Grenadine, Trinidad e Tobago) dove cresce in zone paludose e foreste umide.

Il genere è dedicato al medico tedesco Johann Friedrich Dieffenbach (1792-1847); il termine specifico è di incerta origine.

Nomi comuni: “dieffenbachia”, “dieffenbachia gigante” (italiano); “dieffenbachia”, “dumb cane”, “dumbplant”, “giant dumbcane”, “spotted dumbcane”, “leopard lily”, “galatea”, “mother-in-law plant” (inglese); “canne à gratter”, “canne du muet“, “dieffenbacheé”, “plant des sourds-muets” (francese); “cana-de-Imbé”, “comigo-ninguém-pode” (portoghese); “aro seguino”, “caña muda”, “chucha”, “diefembaquia”, “millonaria” (spagnolo); “schweigrohrwurzel” (te- desco).

Erbacea perenne sempreverde forma fusti eretti o procombenti di circa 3 cm di diametro e lunghi fino a circa 2 m, ed anche oltre nel suo ambiente naturale, su cui sono visibili gli anelli lasciati dalle basi fogliari; foglie alterne, su un picciolo lungo circa 30 cm, lanceolate od oblunghe dagli apici appuntiti, lunghe 20-50 cm e larghe 10-20 cm, di colore verde intenso lucido punteggiato e macchiato di bianco o crema.

Le infiorescenze ascellari, in gruppi di 2-3, sono costituite da uno spadice lungo circa 16 cm racchiuso da una spata bianco-verdastra lunga circa 20 cm, i fiori sono unisessuali protogini (i fiori femminili sono ricettivi prima della maturazione dei fiori maschili, ciò impedisce l’autofecondazione), in particolare quelli maschili occupano la parte superiore dello spadice, quelli femminili sono raggruppati nella parte inferiore separati da quelli maschili da una zona sterile. I frutti sono bacche rosso arancio.

Si riproduce solitamente per talea di punta, margotta o porzioni di fusto, con almeno tre nodi, posizionate verticalmente o interrate orizzontalmente per metà dello spessore o poco più.

La specie è coltivabile all’aperto nelle zone a clima tropicale umido in posizione molto luminosa, per esaltarne la variegatura delle foglie, ma lontana dal sole diretto, su suoli ricchi di sostanza organica, drenanti ed areati, tendenzialmente acidi; altrove va coltivata in vaso e come tale è molto apprezzata per la decorazione degli interni per il suo fogliame altamente ornamentale.

Il substrato deve essere organico, con aggiunta di sabbia o agriperlite, poroso e ben drenato per evitare marciumi radicali.

La temperatura deve mantenersi superiore ai 14-16 °C, ottimale intorno a 20-22 °C, senza brusche variazioni. Durante il periodo vegetativo le innaffiature devono essere regolari ed il substrato mantenuto umido, ma senza ristagni che possono provocare ingiallimento fogliare, durante l’inverno le innaffiature vanno diradate, specie se le temperature sono al limite inferiore, ma senza lasciare asciugare completamente il substrato.

Tutte le parti della pianta contengono sostanze tossiche, in particolare ossalato di calcio, che possono provocare reazioni, anche gravi; la linfa può provocare irritazioni della pelle, degli occhi, provocando bruciori ed opacità della cornea per alcuni giorni, in qualche caso irreversibile, irritazioni delle mucose della bocca, edema della glottide, con soffocamento, ed infiammazione della laringe con perdita dell’uso della parola per parecchi giorni; il nome più comune in lingua inglese, dumb cane (canna del muto) fa riferimento a ciò e probabilmente all’uso che pare venisse fatto per punire a volte gli schiavi mettendone in bocca dei frammenti.

Pertanto tutte le operazioni sulla pianta vanno effettuate con cautela, utilizzando guanti per evitare il contatto diretto della linfa con la pelle, stando particolarmente attenti a non toccare bocca ed occhi, e va evitata la presenza della pianta in luoghi dove sono presenti bambini od animali che possano masticare ed ingerirne parti.

Sinonimi: Dieffenbachia amoena hort.; Arum seguine Jacq. (1760); Arum seguinum L. (1763); Caladium seguinum (Jacq.) Vent. (1801); Caladium maculatum Lodd. (1822); Dieffenbachia maculata (Lodd.) G. Don (1839); Dieffenbachia liturata Schott (1852); Dieffenbachia picta Schott (1852); Dieffenbachia plumieri Schott (1852); Dieffenbachia lineata K. Koch & C.D. Bouché (1853); Dieffenbachia robusta K. Koch (1853); Dieffenbachia cognata Schott (1856); Dieffenbachia consobrina Schott (1856); Dieffenbachia poeppigii Schott (1856); Dieffenbachia gollmeriana Schott (1858); Dieffenbachia neglecta Schott (1859); Dieffenbachia ventenatiana Schott (1859); Dieffenbachia irrorata Schott (1860); Dieffenbachia lingulata Schott (1860); Dieffenbachia barraquiniana Verschaff. & Lem. (1864); Dieffenbachia conspurcata Schott (1864); Dieffenbachia gigantea Verschaff. (1866); Dieffenbachia wallisii Linden (1870); Dieffenbachia brasiliensis Veitch (1875); Dieffenbachia picta fo. brasiliensis (Veitch) Engl. (1878); Dieffenbachia seguine fo. barraquiniana (Verschaff. & Lem.) Engl. (1878); Dieffenbachia seguine fo. conspurcata (Schott) Engl. (1878); Dieffenbachia seguine fo. irrorata (Schott) Engl. (1878); Dieffenbachia seguine fo. lineata (K. Koch & C.D. Bouché) Engl. (1878); Dieffenbachia seguine fo. liturata (Schott) Engl. (1878); Dieffenbachia seguine var. lingulata (Schott) Engl. (1878); Dieffenbachia magnifica Linden & Rodigas (1883); Dieffenbachia picturata L. Linden & Rodigas (1892); Dieffenbachia picta subvar. gigantea (Verschaff.) Engl. (1899); Dieffenbachia picta subvar. picturata (L. Linden & Rodigas) Engl. (1899); Dieffenbachia seguine subvar. barraquiniana (Verschaff. & Lem.) Engl. (1899); Dieffenbachia seguine subvar. irrorata (Schott) Engl. (1899); Dieffenbachia seguine subvar. lineata (K. Koch & C.D. Bouché) Engl. (1899); Dieffenbachia seguine subvar. lingulata (Schott) Engl. (1899); Dieffenbachia seguine subvar. liturata (Schott) Engl. (1899); Dieffenbachia seguine subvar. ventenatiana (Schott) Engl. (1899); Dieffenbachia seguine var. robusta (K. Koch) Engl. (1899); Dieffenbachia picta var. barraquiniana (Verschaff. & Lem.) Engl. (1915); Dieffenbachia seguine subvar. irrorata (Schott) Engl. (1915); Dieffenbachia seguine subvar. wallisii (Linden) Engl. (1915); Dieffenbachia seguine var. liturata (Schott) Engl. (1915); Dieffenbachia seguine var. ventenatiana (Schott) Engl. (1915); Dieffenbachia maculata (Lodd.) G.S. Bunting (1963).

 

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