Ficus aspera

Famiglia : Moraceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Il Ficus aspera ‘Parcellii’ ben merita l'appellativo inglese di fico pagliaccio © Giuseppe Mazza

La specie è originaria di Vanuatu, dove cresce nelle radure delle foreste e sulle rive dei corsi d’acqua, fino a circa 300 m di altitudine.

Il nome del genere è quello latino utilizzato per il fico comune (Ficus carica); il nome specifico latino “aspera” = ruvida, fa riferimento alla superficie fogliare.

Nomi comuni: clown fig, mosaic fig, rough leale fig (inglese); higuera abigarrada (spagnolo).

La Ficus aspera G.Forst. (1786) è un arbusto o piccolo albero sempreverde alto fino a 15 m, anche se si mantiene molto più basso in coltivazione, dalla corteccia grigia e liscia.

Le foglie, su corto picciolo, sono alterne, semplici, oblunghe od ovali, lunghe 10-25 cm e larghe 8-12 cm, asimmetriche, dalla superficie ruvida superiormente e inferiormente, di colore verde chiaro o variegato di bianco crema, margini a volte lievemente dentati ed apice acuto.

Le infiorescenze sono siconi, ovvero cavità dalle pareti carnose che racchiu- dono interamente i fiori, accessibili da una apertura apicale racchiusa da minuscole scaglie (tipico esempio quelli del fico comune, Ficus carica), portanti o solo fiori femminili o solo maschili (specie dioica). I siconi, prodotti singolarmente o in coppia all’ascella delle foglie, o direttamente sui rami principali (caulifloria), su corto peduncolo, sono subglobosi, di 1-2,5 cm di diametro, pubescenti, di colore inizialmente verde o bianco striato di verde, poi giallo o rosso striato di verde a maturità, l’interno è bianco.

Per la fruttificazione occorre la presenza dell’insetto impollinatore, come è noto a ciascuna specie di Ficus è associato uno specifico insetto della famiglia delle Agaonidae, che a sua volta può riprodursi solo se è presente la specie di Ficus cui è associato; i frutti (acheni) contengono un solo seme.

Localmente le giovani foglie ed i frutti maturi vengono consumati cotti © Giuseppe Mazza

Localmente le giovani foglie ed i frutti maturi vengono consumati cotti © Giuseppe Mazza

Si riproduce per seme, posto superficialmente su substrato organico, sabbioso, mantenuto costantemente umido, in posizione luminosa ad una temperatura di 22-24 °C, per talea semilegnosa e margotta in primavera-estate.

La forma più coltivata è quella variegata, nota come Ficus aspera ‘Parcellii’, di grande effetto ornamentale, coltivabile nelle zone a clima tropicale, subtropicale e marginalmente temperato caldo, potendo resistere, per brevissimo periodo, a temperature fino a circa -3 °C.

Richiede una posizione in pieno sole o parzialmente ombreggiata, per fare risaltare le variegature, suolo ricco di sostanza organica, drenante, e innaffiature regolari in estate, ma lasciando asciugare gli strati superficiali di suolo prima di ridare acqua, diradate e moderate in inverno, se necessarie, specie con temperature basse, essendo suscettibile di marciume radicale con umidità stagnante.

Coltivabile in vaso, per la decorazione di interni, in substrato organico con aggiunta di sabbia grossolana o agriperlite intorno al 30%, in posizione luminosa a temperature in inverno superiori a 14 °C. È facilmente soggetta ad attacchi di acari (ragnetto rosso) e cocciniglie, va quindi periodicamente controllata per poter intervenire prontamente.

Localmente le foglie giovani ed i frutti maturi vengono consumati cotti come contorno.

Sinonimi: Ficus parcellii Veitch ex Cogn. & Marchal (1874); Artocarpus cannonii Van Houtte (1875); Artocarpus laciniatus H.J.Veitch; (1875); Artocarpus exculptus W.Bull (1878); Ficus canonii (W.Bull ex Van Houtte) N.E.Br. (1888); Ficus aspera f. parcellii (H.J.Veitch ex Cogn. & Marchal) J.E.Burrows (2003).

 

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