Famiglia : Grimmiaceae

Testo © Prof. Pietro Pavone

Grimmia lisae è un muschio termofilo, perenne, terri-sassicolo, comune con una preferenza per le zone costiere subtropicali con areale Mediterraneo-Atlantico © G. Mazza
Grimmia lisae De Not. (1837) è un muschio che appartiene alla famiglia Grimmiaceae (Bryophyta) comprendente 369 specie ripartite in 10 generi (Bucklandiella, Codriophorus, Coscinodon, Dilutineuron, Frisvollia, Grimmia, Leucoperichaetium, Niphotrichum, Racomitrium, Schistidium); recentemente si è aggiunto il genere Tricarinella (2018) che include una specie fossile, Tricarinella crassiphylla, risalente al Cretaceo inferiore (circa 136 milioni di anni fa).
Il genere Grimmia fu chiamato così da Jakob Friedrich Ehrhart (1742 – 1795) in onore di Johann Friedrich Carl Grimm (1737 – 1821), medico e botanico di Gotha, in Germania. L’epiteto specifico lisae è stato dato dall’Autore in onore di Domenico Lisa (1801-1867), giardiniere dell’Orto Botanico di Torino che scoprì questa specie tra le rocce della fascia collinare del territorio di Torino.
Comunemente questa specie è chiamata Grimmia di Lisa. In lingua inglese Lisa’s Grimmia, Gravel Grimmia.
Grimmia lisae è una specie termofila, terri-sassicola relativamente comune con una preferenza per le zone costiere subtropicali. Generalmente è confinata all’emisfero settentrionale con areale Mediterraneo-Atlantico. In particolare si riscontra in Europea temperata, nelle isole del Mediterraneo, in Europa centrale (Germania e Svizzera), molto raramente più a est (Ungheria e Turchia europea). È, inoltre, presente in Macaronesia, Africa settentrionale, Asia sud-occidentale, Costa occidentale dell’America settentrionale da Vancouver (Canada) a sud fino al Messico e Hawaii. Vive generalmente su roccia secca da acida a basica da 100 a 1000 metri di altitudine.
Grimmia lisae forma cuscinetti densi (pulvini), spesso di colore verde scuro in superficie, brunastri o nerastri nella parte inferiore. I fusticini (caulidi) sono decombenti, scarsamente ramificati, alti 2-3 (4) cm, con cordone centrale poco distinto. Le foglie (fillidi) sono strettamente appressate quando asciutte, erette e ricurve se umide, lunghe 3-5 mm, largamente lanceolate, carenate superiormente, con apice acuto finente con un pelo ialino, denticolato, lungo fino a l mm nelle foglie superiori. La lamina è unistratificata, bistratificata all’apice e talora anche nella metà superiore. I margini fogliari sono ricurvi su uno o entrambi i lati. La nervatura, terminante all’apice è prominente sul dorso; in sezione presenta un gruppo di steroidi a funzione meccanica con pareti ispessite. Le cellule inferiori sono rettangolari, ialine, con pareti talora ispessite, lisce, le mediane brevemente rettangolari, ± sinuose; le superiori sono piccole, quadrato-arrotondate, translucide con pareti ispessite ma non sinuose.

Forma cuscinetti densi di colore verde intenso in superficie, brunastri o nerastri nella parte inferiore. I fusticini sono scarsamente ramificati, alti 2-4 cm © Giuseppe Mazza
La riproduzione vegetativa è assente.
E’ un muschio acrocarpo per la posizione apicale dello sporogonio (la struttura che produce le spore) posto all’estremità del fusto (caulidio). La riproduzione sessuale avviene su individui separati (specie dioica) e dopo la fecondazione dei gameti si forma la generazione diploide (2n) che si sviluppa sul gametofito femminile (individuo aploide). Lo sporofito è formato da un piede, una seta e una capsula nella quale, per meiosi, si formano le spore aploidi.
La seta è curva, giallastra, lunga 0,3-0,5 cm la quale si prolunga in una capsula di forma ovoidale, sporgente, lunga 1,3-1,5 mm, debolmente costolata, brunastra, striata, con caliptra mitriforme ricomprende parzialmente l’opercolo. L’opercolo ha un rostro e sotto di esso si trova il peristoma con denti lanceolati, fessurati in 2-3 filamenti, arancioni o rossastri, densamente papillosi. Le spore sono bruno-giallastre, minutamente papillose e misurano 12-15 μm.
Questo muschio con i suoi tappeti verdi lussureggianti è di straordinario impatto visivo e pertanto spesso utilizzato nei giardini rocciosi come copertura del terreno. Infatti, si presta a essere coltivato nelle aree a ombra parziale o totale dei giardini. Ama l’umidità ma occorre evitare l’irrigazione eccessiva che crea tappeti ingialliti mentre la scarsa irrigazione causa avvizzimento.
È una pianta perenne, il tasso di crescita è lento e la piena maturità si raggiunge dopo circa 2-3 anni. È in grado di stabilizzare il substrato e a prevenire l’erosione, e ciò la rende adatta ai giardini in pendenza.
Grimmia lisae prospera nei substrati ben drenati ma mal tollera i nutrienti, quindi le esigenze di fertilizzazione sono minime. Una fertilizzazione eccessiva può danneggiarla più che aiutarla. Tappeti morti o danneggiati vanno rimossi anche per incoraggiare una nuova crescita. Anche una pulizia occasionale è utile. Questa pratica aiuta a prevenire l’accumulo di detriti, che possono ospitare parassiti e malattie.

Le foglie, lunghe 3-5 mm, appaiono strettamente appressate quando asciutte, erette e ricurve se umide. Le virtù medicinali antiossidanti della pianta sono da sempre note © Giuseppe Mazza
Grimmia lisae si diffonde attraverso divisione del cespo oppure mediante le spore. La separazione dei cuscinetti della pianta si esegue a inizio primavera o in autunno. Le spore che richiedono un’accurata raccolta, si cospargono su un terreno acido mantenuto costantemente umido per favorire la germinazione.
Grimmia lisae nella medicina tradizionale è utilizzata come antiossidante per la presenza di composti fenolici.
Secondo i criteri della IUCN Red List in Europa Grimmia lisae non desta preoccupazione e pertanto è inserita nella categoria “Least Concern, LC”.
Sinonimi
Dryptodon lisae (De Not.) Loeske; Dryptodon sardous (De Not. ex Müll.Hal.) Loeske; Grimmia ancistrodes Durieu & Mont.; Grimmia azorica Renauld & Cardot; Grimmia californica Sull.; Grimmia canadensis Kindb.; Grimmia flettii (Holz.) Cardot; Grimmia hartmanii f. retracta (Stirt.) Loeske; Grimmia hartmanii subsp. retracta (Stirt.) Dixon; Grimmia hartmanii var. retracta (Stirt.) Podp.; Grimmia lisae subsp. sardoa (De Not. ex Müll.Hal.) Kindb.; Grimmia muehlenbeckii var. lisae (De Not.) Bott.; Grimmia muehlenbeckii var. sardoa (De Not. ex Müll.Hal.) M.Fleisch.; Grimmia retracta Stirt.; Grimmia retracta var. submutica Stirt.; Grimmia sardoa De Not. ex Müll.Hal.; Grimmia sardoa var. robusta M.Fleisch. & Warnst.; Grimmia subsquarrosa var. edinensis Braithw.; Grimmia torquata var. flettii (Holz.) Vaar.; Grimmia trichophylla f. propagulifera H.Winter; Grimmia trichophylla subsp. azorica (Renauld & Cardot) Luisier; Grimmia trichophylla subsp. lisae (De Not.) Boulay; Grimmia trichophylla subsp. sardoa (De Not. ex Müll.Hal.) Bott.; Grimmia trichophylla var. brachycarpa De Not.; Grimmia trichophylla var. edinensis (Braithw.) Dixon; Grimmia trichophylla var. lisae (De Not.) Bott.; Grimmia trichophylla var. sardoa (De Not. ex Müll.Hal.) Boulay; Grimmia trichophylla var. subincurva H.Winter; Racomitrium flettii Holz.