Guzmania wittmackii

Famiglia : Bromeliaceae

Testo © Pietro Puccio

Guzmania wittmackii, Bromeliaceae

Molto ornamentale, ma teme il freddo © Giuseppe Mazza

La Guzmania wittmackii (André) André ex Mez (1896) è originaria delle foreste umide delle zone costiere ed andine, fino a 2000 m di altitudine, della Colombia ed Ecuador.

Il genere è dedicato al naturalista spagnolo Anastasio Guzman (†1807); la specie è dedicata al botanico tedesco Max Carl Ludwig Wittmack (1839-1929).

Specie erbacea sempreverde, monocarpica (fruttifica una sola volta e poi muore), acaule, epifita, presenta una rosetta imbutiforme di foglie inermi di colore verde scuro lucido, lunghe 60-80 cm e larghe 2-3 cm, disposte a formare una rosetta con cavità centrale solitamente riempita d’acqua. Lo scapo floreale, al centro della rosetta, è corto, ricoperto da brattee simili alle foglie, e termina con una infiorescenza lunga fino a circa 80 cm costituita da brattee floreali oblunghe, prominenti ed avvolgenti alla base, di lunghezza decrescente verso l’apice, di colore generalmente magenta, che permangono inalterate per circa quattro mesi. I fiori, all’interno delle brattee, sono di colore bianco con petali lunghi circa 9 cm.

Si riproduce, oltre che per seme, per via vegetativa tramite le nuove piante che nascono da gemme ascellari tra le foglie e che possono essere staccate quando hanno raggiunto una dimensione pari almeno ad un terzo di quella della pianta madre. La specie ha dato origine a numerosi ibridi dalle brattee di colore diverso, utilizzati in particolare come piante da interno. Specie di notevole valore ornamentale, sia per il fogliame che per la particolare forma e colore della infiorescenza, è coltivabile all’aperto, in posizione ombreggiata, nei climi tropicali e subtropicali umidi, sia come epifita che come terrestre, su substrati molto aerati, porosi, drenanti e ricchi di sostanza organica. La specie è piuttosto sensibile al freddo, danneggiandosi il fogliame già a temperature di poco sopra 0 °C.

Sia la specie, ed ancor più gli ibridi, sono coltivati in vaso per la decorazione di interni in posizione ombreggiata, evitando il sole diretto che danneggerebbe le foglie, con temperature che è bene non scendano sotto i 16 °C ed una umidità ambientale elevata; in presenza di aria secca ed elevate temperature, questa può essere incrementata tramite nebulizzazioni di breve durata, utilizzando acqua a temperatura ambiente e non calcarea, per non provocare antiestetiche macchie sulle foglie. In estate si può lasciare un po’ d’acqua nella cavità centrale formata dalla rosetta di foglie, rinnovandola frequentemente per evitare che diventi un focolaio larvale di zanzare, mentre in inverno è preferibile lasciarla asciutta per evitare possibili marciumi.

Sinonimi: Thecophyllum wittmackii André (1889).

 

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