Laccaria amethystina

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Testo © Pierluigi Angeli

 

Attraente per il colore, la Laccaria amethystina non ha valore gastronomico © Pierluigi Angeli

Attraente per il colore, la Laccaria amethystina non ha valore gastronomico © Pierluigi Angeli

FamigliaTricholomataceae R. Heim ex Pouzar, 1983.

Genere: Laccaria Berkeley & Broome, 1883.

Laccaria amethystina (Hudson) Cooke, 1884.

Il nome di questa specie deriva dal latino “amethysteus” che ricorda l’ametista, di colore violaceo chiaro.

Descrizione del genere

Il genere Laccaria raggruppa specie con cappello poco carnoso, di colore carnicino, arancio-rosato, lilla violaceo, bruno-porpora; lamelle da adnate ad adnate-decorrenti, spaziate, spesse, larghe, colorate; le spore sono aculeate, lisce e allora con parete spessa, in massa bianche.

Descrizione della specie

Cappello: 0,5-5 cm, inizialmente convesso, poi appianato e anche depresso al centro; margine, nel fungo giovane, arrotondato poi diritto, ondulato, solcato. Cuticola liscia, feltrata, opaca, igrofano; interamente viola-ametista, con il tempo secco si può trovare anche grigio-bluastro, ocra-crema o bianco sporco con riflessi lillacini.

Imenio: lamelle adnate ed anche un po’ decorrenti, molto spaziate, larghe, spesse, anastomizzate al dorso, intercalate da lamellule di varia lunghezza, violetto-vivo, pruinose (lente), filo irregolare.

Basidi, cistidi e spore di Laccaria amethystina © Pierluigi Angeli

Basidi, cistidi e spore di Laccaria amethystina © Pierluigi Angeli

Gambo: 4-6 × 0,3-0,8 cm, cilindroide, un po’ ingrossato alla base, a volte diritto a volte ondulato, striato longitudinalmente da fibrille bianche su fondo violetto-ametista, più chiaro alla base del gambo, la quale è ricoperta da una lanuggine bianca.

Carne: esigua e fragile nel cappello, fibrillosa nel gambo; di colore violetto, decolorante nel gambo verso la base, fino al grigio-violaceo. Odore e sapore miti.

Habitat: cresce in estate e in autunno su terreni ricchi di humus, sia sotto latifoglia sia sotto aghifoglia.

Commestibilità: senza alcun valore gastronomico.

Microscopia. spore: subglobose, aculeate, 8-11 × 7-9,5 µm. Basidi: clavati, tetrasporici, con giunti a fibbia, 40-49 × 10-12 µm. Cistidi: filiformi o vescicolosi.

Osservazioni. Si tratta di una specie inconfondibile, per il colore viola-ametista che è presente sia sul cappello sia sul gambo; solo con tempo molto secco gli esemplari vecchi possono perdere il colore tipico e creare qualche difficoltà di determinazione. È specie piuttosto comune, che predilige i boschi umidi e freschi sia di latifoglie che di aghifoglie.

Basionimo: Agaricus amethystinus Hudson, Flora anglica: 612, 1778.

Sinonimi: Collybia amethystina (Hudson) Quélet, Flore mycologique de la France et des pays limitrophes, 237, 1888; Russuliopsis laccata var. amethystina (Cooke) J. Schröter, Kryptogamen-Flora von Schlesien 3-1(1): 623, 1885; Laccaria hudsonii Pázmány, Zeitschrift für Mykologie 60(1): 7 1994.

 

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