Macaranga gigantea

Famiglia : Euphorbiaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Originaria del Sud-est asiatico, la Macaranga gigantea è un'albero dioico sempreverde, a rapida crescita, con frutti graditi agli uccelli che si occupano della disseminazione. Parti della pianta mostrano proprietà medicinali per varie patologie. Le foglie contengono composti bioattivi con proprietà antiossidanti e antibatteriche © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Borneo, Isole Nicobare, Malaysia Peninsulare, Myanmar, Singapore Sulawesi, Sumatra e Thailandia dove vive ai margini delle foreste pluviali, spesso su suoli paludosi, e lungo le rive dei corsi d’acqua, rappresentando in alcune aree la specie dominante, dal livello del mare fino a circa 1000 m di altitudine.

Il nome Macaranga è quello in uso in Madagascar per indicare una specie appartenente al genere; il nome specifico è l’aggettivo latino “giganteus, a, um” = gigantesco, con riferimento alle grandi foglie.

Nomi comuni: elephant ear tree, spotted tongue (inglese); jela bung-bung (indone- siano); kubin, mahang, menkubong, selaru (malay).

La Macaranga gigantea (Rchb.f. & Zoll.) Müll.Arg. (1866) è un albero dioico sempreverde, alto fino a circa 25 m, con corteccia liscia grigiastra dalle cui ferite essuda un lattice rossastro.

Le foglie, su un picciolo pubescente appiattito superiormente, di 20-45 cm di lunghezza e 1 cm di diametro, sono semplici, alterne, peltate, lunghe e larghe 20-60 cm, trilobate, eventualmente con due altri piccoli lobi in prossimità della base, con margini dentati e apice appuntito, coriacee. La pagina inferiore, con nervature prominenti, è densamente ricoperta da un tomento argenteo; sono inoltre presenti nettarii extrafiorali ai margini in prossimità della attaccatura al picciolo.

Infiorescenze ascellari, quelle maschili a pannocchia, erette, lunghe 20-50 cm, ricoperte da un tomento argenteo o rossastro con gruppi sparsi di peli, brattee ovate con apice appuntito, lunghe 0,5-1 cm, pubescenti, bratteole ovate, lunghe 0,5 cm, con margini irregolarmente dentati, che sottendono gruppi di 6-15 fiori di colore verde, di 1 mm di lunghezza, con 3 sepali liberi e 2-3 stami. Infiorescenze femminili a pannocchia, erette, compatte, lunghe 10-25 cm, ricoperte da un tomento argenteo, brattee ovate lunghe circa 0,4 cm, fiori lunghi 2 mm con calice urceolato (a forma di orcio) e stilo lungo 1 mm.

I frutti sono capsule, di circa 0,5 cm di lunghezza e 0,7 cm di larghezza, a due lobi subglobosi di colore giallastro; semi lenticolari di 4 mm di diametro, di colore nero, provvisti di arillo carnoso porpora. Si riproduce facilmente per seme in terriccio sabbioso mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C. Specie pioniera di veloce crescita particolarmente adatta alla riforestazione di aree degradate, produce una notevole quantità di frutti particolarmente graditi agli uccelli che ne disperdono i semi, diventando in pochi anni la specie dominante. Cresce esclusivamente nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido, in pieno sole, su terreni preferibilmente sabbiosi, anche poveri, con ampia disponibilità di acqua.

Il legno, leggero, ha una limitata utilizzazioni nelle costruzioni civili per parti interne e dalla linfa si ricava un colorante rosso. Parti della pianta sono utilizzate nella medicina tradizionale per varie patologie, studi di laboratorio hanno evidenziato la presenza nelle foglie di composti bioattivi con proprietà antiossidanti e antibatteriche.

Sinonimi: Mappa gigantea Rchb.f. & Zoll. (1858); Mappa macrophylla Kurz ex Teijsm. & Binn. (1864); Mappa megalophylla Müll.Arg. (1864); Rottlera gigantea (Rchb.f. & Zoll.) Rchb.f. & Zoll. ex Kurz (1864); Mappa rugosa Müll.Arg. (1865); Macaranga megalophylla (Müll.Arg.) Müll.Arg. (1866); Macaranga rugosa (Müll.Arg.) Müll.Arg. (1866); Tanarius giganteus (Rchb.f. & Zoll.) Kuntze (1891); Tanarius megallophyllus (Müll.Arg.) Kuntze (1891); Tanarius rugosus (Müll.Arg.) Kuntze (1891); Macaranga incisa Gage (1922).

 

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