Natrix maura

Famiglia : Colubridae

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Testo © Dr. Carlo Zucchi

 

Presente nell’Europa occidentale, la Natrice viperina (Natrix maura Linnaeus, 1758) è un elegante serpente molto legato ad ambienti acquatici.

Appartiene alla sottofamiglia Natricinae (famiglia Colubridae) o, secondo alcuni autori, alla famiglia Natricidae. Il nome del genere Natrix deriva dal latino “natrix,-icis”, cioè serpente d’acqua, mentre il nome specifico maura, sempre dal latino “maurus, a, um”, della Mauretania, evoca questa regione.

Il nome volgare di natrice viperina si riferisce alle particolari abitudini difensive dell’animale: quando è minacciato e senza via di fuga questo serpente soffia ripetutamente, appiattisce testa e corpo ed assesta dei colpi a vuoto. Unitamente alla livrea con zig-zag scuro sul dorso, questi elementi lo fanno assomigliare ad una vipera scoraggiando così eventuali predatori.  Afferrato, emette poi feci e sostanze maleodoranti dalle ghiandole cloacali con un dissuasivo effetto repellente ma è assolutamente innocuo per l’uomo, trattandosi di una specie non velenosa.

Zoogeografia

La Natrix maura è distribuita in Europa occidentale e Nord Africa: dalla penisola iberica Spagna e Portogallo alla Francia centro-meridionale fino all’estremo ovest della Svizzera, Italia nord-occidentale ed alcune isole del Mediterraneo (Sardegna ed isole minori limitrofe, introdotta sulle Baleari) passando per Marocco, Algeria, Tunisia e Libia nord-occidentale.

Natrix maura, Colubridae, Natrice viperina

Frequente nell’Europa occidentale e il Nord Africa, la Natrix maura è un innocuo serpente terricolo diurno, profondamente legato all’acqua © Giuseppe Mazza

Si tratta di una specie monotipica ma recenti studi genetici ne hanno evidenziato la diversità all’interno dell’areale: si notano tre aplotipi differenti che potrebbero far propendere per tre sottospecie presenti rispettivamente in Marocco, Algeria-Tunisia-Sardegna ed Europa continentale.

Ecologia-Habitat

La natrice viperina frequenta un’ampia varietà di habitat tutti accomunati dalla presenza di acqua o elevata umidità. La si può trovare quindi lungo torrenti, fiumi, laghi, pozze, stagni, paludi, prati umidi ma anche in estuari e zone marine presso le coste, tollerando bene la salinità. Gli elementi discriminanti sono la presenza di una buona copertura vegetale ed adeguati siti di termoregolazione. Gli individui possono essere numerosi lungo corsi d’acqua stagnante o a debole corrente; inoltre l’home range è limitato ad alcune centinaia di metri: l’animale infatti si sposta per recarsi in altri specchi d’acqua, per procurarsi il cibo o per le interazioni sociali.

Per quanto riguarda l’altitudine è possibile osservarla dal livello del mare fino a circa 1200-1400 m arrivando fino ai 2500 m in Nord Africa. Come per altre specie è possibile osservare uno schema di distribuzione tipico: nelle zone più fredde, a Nord, Natrix maura è confinata alle basse quote, mentre nelle zone più calde, a Sud (Nord Africa) raggiunge quote piuttosto elevate. In zone antropizzate la si può incontrare anche in strutture artificiali come abbeveratoi, canali d’irrigazione e stagni per la pesca.

Natrix maura, Colubridae, Natrice viperina

Simile, anche nelle reazioni, ad una vipera, si nutre di pesci, anfibi e invertebrati © Giuseppe Mazza

Si tratta quindi di un serpente terricolo, diurno e profondamente legato all’acqua anche se esistono osservazioni su popolazioni a vita spiccatamente terrestre in zone del Nord Africa.

Dopo lo svernamento che avviene in tane abbandonate, cavità nel terreno, nella vegetazione o altri rifugi idonei spesso con presenza di numerosi individui conspecifici o di altre specie, la natrice viperina riprende l’attività nel periodo che va da marzo ad ottobre. A seconda della località e della stagione vi è anche una variazione nel periodo giornaliero d’attività.

Morfofisiologia

Si tratta di un serpente di taglia media che non supera il metro, raggiungendo in genere circa 60 cm nei maschi e 90 cm nelle femmine.

La testa è larga ed appiattita, leggermente appuntita verso l’estremità, gli occhi grandi e leggermente rivolti verso l’alto sono dotati di pupille rotonde ed iride arancione; anche le narici sono rivolte leggermente verso l’alto, segni di un adattamento ad una vita prevalentemente acquatica. Il corpo è piuttosto slanciato e le femmine differiscono dai maschi, oltre che per la taglia, per la coda, proporzionalmente più corta, ed il tronco più lungo rispetto ai partner.

Le caratteristiche lepidotiche, cioè delle squame, sono le seguenti: generalmente 2 squame pre-oculari, 2 post-oculari, 7 sopra-labiali (la 3° e la 4° toccano gli occhi), 9 sotto-labiali, 21 file di squame a metà tronco, 146-162 ventrali, squama anale divisa, 44-73 sub-caudali. Le squame sono inoltre grandi e lisce sulla testa, e più piccole e carenate sul resto del corpo.

La colorazione di fondo è brunastra-grigiastra-olivastra con ornamentazioni tipiche per la specie, che servono anche a distinguerla dalle affini Natrix tessellata e Natrix natrix.

Sul retro del capo sono presenti delle macchie a V rovesciata aperte verso il collo; sulla zona vertebrale fanno mostra di sé due file sfalsate di macchie scure, spesso unite a formare uno zig-zag; sui fianchi sono caratteristiche file di macchie scure con centro più chiaro dette ocelli; infine la parte ventrale, di colore biancastro-giallastro, è ornamentata con macchie grandi e scure disposte a tasselli.

Da notare che il pattern ventrale rimane costante durante la vita, permettendo così il riconoscimento dei singoli individui. In alcune popolazioni è presente una livrea con vistose linee dorso-laterali chiare. I giovani hanno colorazione simile a quella degli adulti.

Etologia-Biologia riproduttiva

La natrice viperina è una specie innocua, non velenosa e poco aggressiva. Se molestata fugge rapidamente, ma messa alle strette, come già detto, esibisce atteggiamenti di minaccia soffiando e dilatando posteriormente il capo con finti attacchi a bocca chiusa e catturata emette feci e sostanze maleodoranti.

La dieta, tipicamente acquatica, comprende principalmente pesci, anfibi ed invertebrati. Le prede vengono cacciate attivamente oppure la natrice se ne sta tranquilla sul fondo, all’agguato, con la parte posteriore del corpo ancorata al substrato e con la parte anteriore pronta a scattare al passaggio di una potenziale preda. Il cibo viene consumato direttamente in acqua o, se il bottino è di grossa taglia, sulla terraferma.

Natrix maura, Colubridae, Natrice viperina

Le femmine, più grandi dei maschi, raggiungono i 90 cm. Depongono 3-16 uova che schiudono in luglio © Daniel Jablonski

Dopo lo svernamento ha inizio il periodo riproduttivo coi maschi che esplorano il territorio in cerca delle femmine; spesso più maschi contemporaneamente stanno in prossimità di una singola femmina e la corteggiano. Chi ha la meglio fra i pretendenti, l’avvolge fra le sue spire strofinandole ripetutamente la testa sulla schiena.

Dopo i preliminari avviene l’accoppiamento che in genere cade tra marzo e maggio. La femmina fecondata, quando è pronta, cerca il sito adatto per deporre da 3 a 16 uova: in genere una buca calda ed umida o un ammasso di detriti.

A luglio, dopo circa un mese, avviene la schiusa. I giovani, inizialmente lunghi 14-20 cm, raggiungono la maturità sessuale tra i 3 e i 5 anni d’età. Interessante notare che i maschi maturano con circa un anno d’anticipo e con dimensioni più ridotte rispetto alle femmine.

Le tempistiche delle varie fasi della riproduzione sono in funzione della taglia della madre, della scarsità o abbondanza di cibo e delle caratteristiche ambientali.

Sinonimi

Coluber maurus, Linnaeus 1758; Coluber viperinus, Sonnini & Latreille 1802; Natrix cherseoides, Wagler 1824; Natrix ocellata, Wagler 1824; Tropidonotus viperinus, Duméril, Bibron & Duméril 1854; Tropidonotus cherseoides, Duméril, Bibron & Duméril 1854; Natrix viperina, Fejervary 1927.

 

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