Neoregelia compacta

Famiglia : Bromeliaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria del Brasile (Espírito Santo e Rio de Janeiro) dove cresce sugli alberi della foresta umida (Mata Atlântica).

Il genere è dedicato al botanico tedesco Eduard August von Regel (1815-1892) con l’aggiunta del prefisso greco “νέος” (néos) = nuovo, per distinguerlo dal preesistente genere Regelia della famiglia delle Myrtaceae; il nome della specie è l’aggettivo latino “compactus, a, um” = compatto.

Nomi comuni: bromélia (Brasile).

La Neoregelia compacta (Mez) L.B.Sm. (1939) è una specie erbacea sempreverde monocarpica, acaule, epifita con lunghi stoloni striscianti, alta 25-30 cm e larga 30-40 cm, costituita da una compatta rosetta imbutiforme di foglie che formano una cavità centrale in cui si raccoglie acqua piovana. Foglie oblunghe con apice arrotondato mucronato e margine intero o leggermente spinoso, lunghe 20-25 cm e larghe 3-3,5 cm, di colore verde chiaro lucido, coriacee; al momento della fioritura le foglie che circondano la cavità si colorano di rosso vivo alla base. Infiorescenza, su un corto scapo al centro della rosetta, semplice, racemosa, circondata da un involucro di brattee rosso vivo, con rachide estremamente corto tanto da disporre i fiori tutti allo stesso livello al fondo della cavità.

Fiori sottesi da brattee floreali rosa rossastro, numerosi, effimeri, che si aprono in successione; calice con 3 sepali uniti alla base di colore rosa intenso, lunghi 3-3,5 cm, corolla, che emerge sopra il livello dell’acqua, con 3 petali uniti alla base, inferiormente bianchi, porpora violaceo all’apice, lunghi 2,5-3 cm, 6 stami interni alla corolla disposti in due serie di 3 e ovario infero oblungo.

Neoregelia compacta, Bromeliaceae

Epifita delle foreste umide brasiliane, la Neoregelia compacta si fa strada fra i rami con lunghi stoloni striscianti. Le rosette, larghe anche 40 cm, raccolgono al centro l’acqua piovana. Molto coltivata, anche in vaso, ha dato origine a numerose varietà ed ibridi. Nei giardini dei tropici è usata spesso nelle aiuole o come coprisuolo © Giuseppe Mazza

I frutti sono bacche contenenti numerosi semi circondati da una sostanza gelatinosa appiccicosa, la loro dispersione è favorita dagli uccelli che si cibano dei frutti. Dopo la fioritura la pianta cessa di crescere, ma rimane vitale per lungo tempo contribuendo al nutrimento delle nuove vegetazioni prodotte alla base.

Si riproduce per seme, ripulito dalla sostanza appiccicosa di cui sono ricoperti, posto superficialmente su un terriccio organico drenante e aerato mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C, per divisione di piante accestite e tramite le nuove piante prodotte alla base che possono essere staccate quando hanno raggiunto una dimensione pari almeno ad un terzo di quella della pianta madre.

Specie tra le più coltivate del genere, insieme alle numerose varietà selezionate e agli ibridi, utilizzabile come epifita, sui rami o lungo i tronchi degli alberi, o terrestre, in aiuole o come copri suolo, nelle regioni tropicali, subtropicali e marginalmente temperato calde più miti.

Sopporta sia il pieno sole, dove assume una colorazione più intensa, che l’ombra, le elevate temperature e brevi periodi di secco, assicurandosi della costante presenza di acqua non calcarea al centro della rosetta. Viene spesso coltivata in vaso, utilizzando un substrato poroso e drenante, per la decorazione di serre, interni luminosi e terrari, con temperature minime invernali non inferiori a 15 °C ed elevata umidità, 65-80 %, se inferiore si può ricorrere a nebulizzazioni al mattino con acqua a temperatura ambiente non calcarea per evitare di macchiare le foglie.

Sinonimi: Nidularium compactum Mez (1891); Aregelia compacta (Mez) Mez (1896).

 

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