Nezara viridula

Famiglia : Pentatomiidae


Testo © Prof. Santi Longo

 

Adulti di Nezara viridula con le tre tipiche macchie chiare alla base dello scutello. A sinistra la forma descritta da Linneo e a destra Nezara viridula torquata, descritta da Fabricius, con la parte anteriore agli occhi composti, del pronoto e il margine delle ali anteriori crema rosato

Adulti di Nezara viridula con le tre tipiche macchie chiare alla base dello scutello. A sinistra la forma descritta da Linneo e a destra Nezara viridula torquata, descritta da Fabricius, con la parte anteriore agli occhi composti, del pronoto e il margine delle ali anteriori crema rosato © Giuseppe Mazza (sinistra) e © Robert Combes (destra)

La Cimice verde, Nezara viridula (Linnaeus, 1758) è un Rincote Eterottero della famiglia Pentatomidae così chiamata per la forma sub pentagonale del corpo delle circa 5.000 specie in essa comprese molte delle quali hanno livree vivaci e metalliche.

Nel capo, oltre agli occhi composti sono presenti due occhi semplici, o ocelli.

Le antenne sono formate da 5 articoli, detti antennomeri.

L’apparato boccale, di tipo pungente succhiante, è costituito dal labbro superiore allungato; da quello inferiore, o rostro, carnoso e docciforme, che accoglie gli stiletti boccali mascellari e mandibolari; nonché la prefaringe collegata alla pompa faringeale o salivare.

Primo piano dell’apparato boccale pungente succhiante di Nezara viridula..

Capo con in primo piano l’apparato boccale pungente succhiante con cui aspira la linfa delle piante. Il labbro inferiore, o rostro, con 4 articoli, accoglie gli stiletti boccali © Antonio Pascual Belda

Una peculiare caratteristica è la presenza di ghiandole repugnatorie che emettono odore pungente col quale segnalano ai predatori il sapore sgradevole del loro corpo. Molte specie hanno regime alimentare fitofago; relativamente poche sono quelle zoofaghe che predano anche altre cimici.

Gli adulti di alcuni pentatomidi compiono migrazioni più o meno lunghe.

Il nome generico Nezara, istituito da Amyot & Serville nel 1843, deriva dai termini ebraici “azar”, e “nezar” che significano rispettivamente “cintura” e “circondato da una corda”; mentre quello specifico di viridula, assegnato alla Cimice verde da Linneo, richiama in latino il colore verdeggiante degli adulti.

Durante l’accoppiamento, che dura a lungo in posizione contrapposta, gli adulti di Nezara viridula si alimentano spostandosi spesso sul substrato

Durante l’accoppiamento, che dura a lungo in posizione contrapposta, gli adulti si alimentano spostandosi spesso sul substrato © Bernard Dupont

Zoogeografia

Ritenuta di originaria del Corno d’Africa, la specie, è ormai cosmopolita poiché, fin da tempi remoti, è stata diffusa passivamente con il trasporto delle piante ospiti da agricoltori e viaggiatori, nelle zone agricole di tutto il mondo.

Ecologia-Habitat

La polifaga Nezara viridula è in grado di infestare diverse piante spontanee e colture industriali da pieno campo come pomodoro, cavoli, bietole, soia, girasole, tabacco, mais, riso e sorgo, danni sono segnalati su piante arboree quali agrumi e nocciolo, nonché su piante ornamentali e di interesse paesaggistico.

Fasi di sviluppo delle uova nelle ovature di Nezara viridula. Appena deposte queste sono biancastre. Successivamente dorsalmente compare per trasparenza, il colore rosato dell’embrione che diventa più evidente poco prima della schiusa. In basso primo piano ingrandito delle neanidi neonate che si soffermano sui gusci vuoti mentre indurisce il dermascheletro

Fasi di sviluppo delle uova nelle ovature. Appena deposte queste sono biancastre. Successivamente dorsalmente compare per trasparenza, il colore rosato dell’embrione che diventa più evidente poco prima della schiusa. In basso primo piano ingrandito delle neanidi neonate che si soffermano sui gusci vuoti mentre indurisce il dermascheletro © Nagy Sándor m&m

Morfofisiologia

Gli adulti hanno il corpo lungo 14-16 mm, di colore verde chiaro o verde giallastro con tre caratteristiche macchie chiare alla base dello scutello, utili per discriminarli da quelli di specie dalle livree macroscopicamente simili quali Palomena pràsina (Linnaeus, 1761), e Piezodurus lituratus (Fabricius, 1794).

Il capo presenta il lobo mediano distinto e non ricoperto da quelli laterali, Le antenne sono verdi con la parte distale dei tre articoli distali nera. Raramente compaiono varianti cromatiche con tegumento rosso, mentre frequenti sono le livree scure, verdi o marroni, degli adulti destinati a svernare.

Dopo alcune ore il tegumento diventa più scuro e le giovani neanidi si allontanano disperdendosi sulla vegetazione

Dopo alcune ore il tegumento diventa più scuro e le giovani neanidi si allontanano disperdendosi sulla vegetazione © Nagy Sándor m&m

Fabricius nel 1775, ha descritto le due forme: Nezara viridula smaragdula interamente verde e Nezara viridula torquata i cui adulti hanno la parte anteriore agli occhi composti e del pronoto, nonché il bordo delle ali anteriori di color crema più o meno rosato.

Le uova subcilindriche misurano circa 1,4 × 1-1,2 mm; appena deposte sono biancastre, quindi diventano giallo arancio e, a sviluppo embrionale avanzato, si vede in trasparenza l’embrione.

Prima della schiusa assumono un colore carnicino. Il corion è areolato e, nel bordo dell’opercolo sono presenti corte formazioni setoliformi spuntate.

Le neanidi sono prive degli abbozzi alari. Il corpo ha colorazioni variabili dal giallo rossiccio al verde fino al bruno.

Il dorso di quelle di prima età, appena sgusciate dall’uovo, è gialliccio con macchie più pallide vicino ai lati del primo segmento toracico e sui margini di quelli dell’addome.

Il dorso del torace delle neanidi di seconda età, è di colore verde con macchioline nere ovvero bruno.

Nell’addome, che assume spesso colorazioni brune, sono presenti due file sub dorsali di macchie bianche e rosse.

Le ninfe, sono generalmente verdi e, in base all’età, possono presentare la parte dorsale del torace, di colore nerastro o verdastro. Il resto del corpo è di colore verde più o meno scuro, tranne una zona dorsale al centro dell’addome che presenta due file di macchie bianche e altre marginali rosse affiancate, verso l’interno, da una fila di macchie bianche.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Gli adulti di Nezara viridula, nelle zone a clima temperato, svernano in ripari vari: alla base delle piante, tra le foglie secche, negli anfratti della corteccia, nelle siepi, ecc.

In primavera, appena il clima lo consente, gli adulti riprendono l’attività e, dopo essersi alimentati, si accoppiano.

Le neanidi di Nezara viridula alla fine della prima età hanno spesso il tegumento molto scuro sul quale spiccano le macchie

Le neanidi alla fine della prima età hanno spesso il tegumento molto scuro sul quale spiccano le macchie © Robert Combes

Le femmine ovidepongono, sulla pagina inferiore delle foglie, sui baccelli e in altre parti delle numerose piante ospiti, erbacee ed arboree, sia spontanee che coltivate dando origine alla prima generazione annuale.

In relazione alla scalarità delle deposizioni e della schiusa delle uova, di norma, sono contemporaneamente presenti in campo i diversi stadi biologici di neanide, ninfa e adulto.

La specie è tendenzialmente omodinama e pertanto nel corso dell’anno si possono avere più generazioni.

Di norma in ambienti a clima temperato si completano mediamente due o tre cicli biologici.

Le neanidi di seconda età si alimentano pungendo e succhiando gli umori di numerosi vegetali. L’attività trofica è ancora più intensa negli stadi ninfali

Le neanidi di seconda età si alimentano pungendo e succhiando gli umori di numerosi vegetali. L’attività trofica è ancora più intensa negli stadi ninfali © Leo Weyer

Gruppi ordinati di uova, denominati ovature, vengono deposti in massima parte sulla pagina inferiore delle foglie, meno frequentemente su quella superiore o su altri organi vegetali.

Le ovature comprendono un numero variabile di elementi, da 42 a 114 (più spesso 78).

Le neanidi sgusciano dopo un’incubazione di 5-10 giorni e, dopo aver completato cinque stadi preimmaginali, in luglio compaiono gli adulti.

Questi, dopo essersi alimentati per 15-30 giorni, raggiungono la maturità sessuale e, nel corso dell’estate depongono le uova della seconda generazione.

Ninfa dell’ultima età durante la muta e un esemplare ormai prossimo allo stato adulto © Nitin Chandra (sinistra) e © Nitin Chandra (destra)

Ninfa dell’ultima età durante la muta e un esemplare ormai prossimo allo stato adulto © John Pitts (sinistra) e © Nitin Chandra (destra)

Le forme giovanili che da esse derivano arrecano i principali danni alle colture di pomodoro, cotone e di soia.

Con le punture di alimentazione le nocciole e i pistacchi in formazione aboriscono (aborto traumatico) mentre, ai frutti formati, trasmettono il loro odore sgradevole noto come “cimiciato” che li rende non commercializzabili.

Gli adulti continuano l’attività trofica fino ai primi freddi; quindi si riparano per superare i rigori invernali.

Attivi insetti parassitoidi che non riescono a ridurre significativamente la densità di popolazione del Pentatomide sono alcuni Imenotteri Scelionidi del genere Telenomus ed Encirtidi del genere Ooencyrtus.

Due ninfe succhiano una foglia trasmettendo il sapore sgradevole delle loro ghiandole repugnatorie. I principali danni sono alle colture di pomodoro, cotone e soia

Due ninfe succhiano una foglia trasmettendo il sapore sgradevole delle loro ghiandole repugnatorie. I principali danni sono alle colture di pomodoro, cotone e soia © Wellington Pracz

Infatti ecco qui riuniti un adulto, neanidi e ninfe che con le loro punture causano evidenti danni a un pomodoro.

Infatti ecco qui riuniti un adulto, neanidi e ninfe che con le loro punture causano evidenti danni a un pomodoro © Giuseppe Mazza

È stato dimostrato che le piante di Vicia faba e di Phaseolus vulgaris, a seguito delle punture di ovideposizione e di alimentazione della Cimice verde, emettono composti volatili che richiamano l’ooparassitoide Trissolcus basalis che viene allevato nelle biofabbriche e utilizzato in programmi di controllo biologico.

Gli adulti della Cimice vengono parassitizzati da Ditteri Tachinidi del genere Tricopoda.

Sinonimi

Cimex viridula Linnaeus, 1758; Cimex torquatus Fabricius, 1775; Cimex  smaragdulus Fabricius 1775.

 

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