Famiglia : Thymelaeaceae
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Testo © Pietro Puccio
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La Phaleria macrocarpa è un sempreverde della Nuova Guinea che può raggiungere i 18 m d’altezza © G. Mazza
La specie è originaria della Nuova Guinea, dove vive nelle foreste primarie e secondarie dal livello del mare fino a circa 1000 m di altitudine.
Il nome generico deriva dal greco “φαληρος” (phaleros) = bianco luminoso, con riferimento ai fiori; il nome specifico è la combinazione dell’aggettivo greco “μακρός” (macrόs) = grande e del sostantivo “καρπός” (carpόs) = frutto, con ovvio riferimento.
Nomi comuni: God’s crown (inglese); mahkota dewa, makuto dewo, makuto ratu, raja obat (Giava); simalakama (Sumatra).
La Phaleria macrocarpa (Scheff.) Boerl. (1900) è un arbusto o albero sempreverde, che nei vecchi esemplari in natura può raggiungere una altezza di circa 18 m, ma che in coltivazione si mantiene molto più basso, non superando solitamente 5 m, con tronco eretto, cilindrico, fino a circa 15 cm di diametro, dalla corteccia brunastra liscia o leggermente rugosa e chioma folta.
Le foglie, su un picciolo lungo 0,5 cm, sono opposte, semplici, da ellittiche a oblungo-lanceolate con apice appun- tito, lunghe 7-14 cm e larghe 3-5 cm, coriacee, di colore verde scuro.
Infiorescenze ombrelliformi, su un peduncolo lungo 0,3-2 cm, diret- tamente sui rami (caulifloria) o all’ascella delle foglie, portanti 2-5 fiori sessili bianchi, fragranti, imbutiformi, lunghi 1,5-3,5 cm, costituiti dal solo calice con lobi retroflessi, lunghi circa 0,5 cm, e 5 stami prominenti.
Frutti globosi di 3-6 cm di diametro di colore inizialmente verde, poi rosso scuro a maturità, contenenti 1-2 semi subglobosi, di circa 1,5 cm di diametro, di colore bruno immersi in una polpa bianca fibrosa.
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Il bianco luminoso dei piccoli fiori ha dato origine al nome scientifico del genere. I frutti globosi, di 3-6 cm, sono prima verdi e poi rosso scuro a maturità © G. Mazza
Si riproduce per seme, che germina facilmente se fresco, in terriccio organico drenante mantenuto umido alla temperatura di 25-28 °C. Specie coltivabile esclusivamente nelle regioni a clima tropicale e subtropicale umido, in pieno sole o parziale ombreggiatura, su suoli drenanti, da leggermente acidi a leggermente alcalini.
![Phaleria macrocarpa, Thymelaeaceae Phaleria macrocarpa, Thymelaeaceae](https://www.monaconatureencyclopedia.com/wp-content/uploads/2015/06/tutte_le_parti_della_pianta_sono_altamente_velenose_in_particolare_frutti_e_semi_ma_promettenti_virtu_medicinali.jpg)
Tutte le parti della pianta sono altamente velenose, in particolare frutti e semi, ma promettenti virtù medicinali © Giuseppe Mazza
Nei climi meno favorevoli può essere coltivata in vaso, in terriccio organico con aggiunta di sabbia silicea o agriperlite per un 30 %, per essere riparata in ambiente luminoso con temperature minime notturne invernali non inferiori a 16 °C. Innaffiature regolari durante il periodo vegetativo, più diradate in inverno, ma senza mai fare asciugare completamente il terriccio, e concimazioni in primavera-estate con un prodotto idrosolubile con microelementi.
Tutte le parti della pianta sono altamente velenose, in particolare frutti e semi, e non possono essere assunte direttamente; studi di laboratorio hanno evidenziato la presenza nelle foglie e nei frutti di diversi composti bioattivi, alcaloidi, flavonoidi, polifenoli e saponine, di possibile interesse nella farmacopea ufficiale.
Da tempi remoti è una delle piante più popolari della medicina tradizionale indonesiana, in particolare nella cura empirica del cancro e del diabete, dove vengono variamente utilizzate e opportunamente trattate, per la loro tossicità, le foglie e le diverse parti del frutto. Ha anche un limitato impiego come albero da ombra e ornamentale, anche se va accuratamente valutata la sua collocazione per i frutti attraenti, ma particolarmente tossici.
Sinonimi: Phaleria papuana Warb. ex K. Schum. & Lauterb. (1901); Phaleria calantha Gilg (1910); Phaleria wichmannii Valeton (1913); Phaleria papuana var. wichmannii (Valeton) Backer (1942).
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