Pilea grandifolia

Famiglia : Urticaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è endemica della Giamaica dove vive nel sottobosco delle foreste umide, dove spesso è la specie erbacea dominante, su rocce calcaree fino a circa 2300 m di altitudine.

Il nome del genere deriva dal sostantivo latino “pileus, i” = pileo, berretto di feltro portato dai romani durante le feste e nei banchetti e dagli schiavi affrancati, con riferimento al calice a forma di cappuccio che ricopre in parte il fiore femminile e il frutto. Il nome della specie è la combinazione dell’aggettivo latino “grandis, e” = grande e del sostantivo “folium, ii” = foglia, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: alligator pilea, Jamaica pilea, maroon bush (inglese).

La Pilea grandifolia Blume (1856) è una specie erbacea o semiarbustiva perenne sempreverde, non irritante, alta 0,3-1,5 m, con fusti fragili di colore verde e stipole (appendici che hanno lo scopo di proteggere la foglia durante la fase iniziale di crescita) caduche lunghe 2 cm. Le foglie, su un picciolo lungo 1-6 cm, sono semplici, opposte, ovate con apice acuto, margine crenato-serrato e superficie bollosa con 3 nervature prominenti, di 4-20 cm di lunghezza e 2,5-10 cm di larghezza, piuttosto carnose, di colore da verde (più frequentemente) a verde con sfumature bronzee, lucide.

Pilea grandifolia, Urticaceae

La Pilea grandifolia è endemica della Giamaica. Nel sottobosco delle foreste umide è spesso la specie erbacea dominante. Nata per i tropici, cresce anche in interni luminosi © Giuseppe Mazza

Infiorescenze, su un peduncolo lungo 2-12 cm, ascellari, ramificate, lunghe 3-10 cm, portanti numerosi minuscoli fiori sessili unisessuali, di colore rosa più o meno intenso; i frutti sono acheni sessili ovoidi. Si riproduce per seme, ma solitamente e facilmente si ricorre alla talea.

Specie apprezzata per il fogliame, in particolare le varietà con sfumature bronzee più o meno intense, come la ‘Coral’, utilizzabile come copri suolo e per bordure nei giardini delle zone a clima tropicale e subtropicale, non sopportando temperature prossime a 0 °C, in posizione da semiombreggiata ad ombreggiata. Richiede terreni porosi e drenanti, preferibilmente da leggermente acidi a neutri, ricchi di sostanza organica, mantenuti pressoché costantemente umidi, ma senza ristagni che potrebbero provocare marciumi.

Per le sue caratteristiche è adatta ad essere coltivata in vaso per la decorazione di interni, terrari, serre e giardini d’inverno, con temperature minime invernali non inferiori a 16 °C, in posizione luminosa, ma non al sole diretto. Se l’umidità ambientale è bassa si può porre il vaso su un largo sottovaso riempito di argilla espansa o pietrisco con uno strato d’acqua, non a diretto contatto col fondo del vaso, in modo da creare un microambiente umido attorno alla pianta.

 

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