Platystele aurea

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria della Colombia, Ecuador e Panama dove cresce sugli alberi delle foreste umide tra 700 e 1400 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione dell’aggettivo greco “πλατύς” (platys) = ampio e del sostantivo “στήλη” (stéle) = colonna, con riferimento alla colonna dilatata superiormente; il nome specifico è l’aggettivo latino “aureus, a, um” = aureo, d’oro.

La Platystele aurea Garay (1973) è una specie epifita che forma densi cespi con fusti sottili, lunghi 0,3-1 cm, ricoperti da 1-3 guaine tubolari, che portano all’apice un’unica foglia eretta obovato-ellittica con apice da acuto a ottuso e base assottigliata, coriacea, di colore verde intenso, lunga 1,5-4,5 cm e larga 0,4-0,7 cm. Infiorescenza racemosa eretta, lunga fino a circa 5 cm, con rachide filiforme a zig-zag con numerosi fiori di colore da giallo arancio a rosso, di circa 5 mm di diametro, che si aprono singolarmente in successione su un pedicello e ovario di 3-4 mm di lunghezza. Sepalo dorsale oblungo-ovato con apice da ottuso ad acuto, lungo 3 mm e largo 1,5 mm, sepali laterali ellittici, lunghi 3 mm e larghi 1 mm, uniti alla base per circa metà della loro lunghezza, petali ovato-lanceolati con apice acuto di colore rosso, lunghi circa 2 mm e larghi 1 mm, labello linguiforme rosso porpora, ciliato, lungo circa 3 mm e largo 1,5 mm, e colonna lunga 0,5 mm.

Si riproduce per seme, in vitro, ma solitamente si ricorre alla divisione, accestendo velocemente, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 fusti.

Platystele aurea, Orchidaceae

La Platystele aurea è un’epifita cespitosa delle umide foreste della Colombia, Ecuador e Panama. Fiori di 5 mm su un rachide filiforme a zig-zag. Coltura facile in terrari © Giuseppe Mazza

Orchidea miniatura di facile coltivazione dalla fioritura pressoché continua, richiede una posizione parzialmente ombreggiata, temperature intermedie, elevata umidità, 70-80 %, e continuo leggero movimento dell’aria. Ideale per terrari e mini terrari dove è possibile regolare opportunamente tutti i parametri ambientali.

Può essere montata su tronchi, pezzi di corteccia o zattere di vario materiale rivestiti di uno strato di sfagno per mantenere l’umidità alle radici, o coltivata in piccoli vasi con composto drenante che può essere costituito da frammenti di corteccia (bark) di fine pezzatura e carbone vegetale con aggiunta di sfagno. Le innaffiature devono essere regolari, non avendo un preciso periodo di riposo, in modo da mantenere il substrato permanentemente umido, ma senza ristagni che possono provocare marciumi, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa. Concimazioni mensili con un prodotto specifico per orchidee a ¼ della dose indicata sulla confezione.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Pleurothallis rubella Luer (1977); Rubellia rubella (Luer) Luer (2004); Rubellia aurea (Garay) Baumbach (2011).

 

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