Rossioglossum insleayi

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Le infiorescenze del Rossioglossum insleayi raggiungono i 35 cm © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Messico centrale e sudoccidentale dove cresce nelle foreste umide tra 1000 e 2000 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione del nome del raccoglitore di orchidee John Ross, che la scoprì in Messico intorno al 1838, e del termine greco “glossa” = lingua; la specie è dedicata al capo giardiniere Insleay del collezionista inglese George Barker, presso la cui serra fiorì per la prima volta in Europa.

Il Rossioglossum insleayi (Baker ex Lindl.) Garay & G.C.Kenn. (1976) è una specie epifita con corto rizoma da cui si originano pseudobulbi ovoidi appiattiti, lunghi 7-10 cm, con all’apice 2-3 foglie coriacee ellittiche di colore grigio verde lunghe 10-18 cm.

Le infiorescenze, dalla base degli pseudobulbi, sono racemi eretti, lunghi fino a 30-35 cm, portanti 6-10 fiori cerosi, odorosi, di 7-8,5 cm di diametro.

I sepali e petali sono ellittico-oblunghi con margini ondulati, di 3,5-4 cm di lunghezza, di colore giallo pallido con macchie e bande trasversali rosso bruno, il labello è trilobato, lungo circa 3 cm, con lobo mediano obovato, largo 1,8 cm, di colore giallo vivo con macchie rosso bruno ai margini e una cresta alla base con due tubercoli frontali.

Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione, con ciascuna sezione provvista almeno di 3-4 pseudobulbi.

Specie molto ornamentale per i fiori di lunga durata, 4-6 settimane, in autunno-inverno, richiede posizioni parzialmente ombreggiate, temperature da fresche a medie, con minima invernale di 10-12 °C e massime estive preferibilmente non superiori a 24-26 °C, ed elevata umidità atmosferica, 60-80%, con buona circolazione d’aria.

Durante il periodo vegetativo le innaffiature devono essere abbondanti, diradate in inverno quando gli pseudobulbi sono completamente maturi, lasciando asciugare il composto prima di ridare acqua.

Le innaffiature e nebulizzazioni vanno effettuate con acqua piovana, da osmosi inversa o demineralizzata, e le concimazioni, durante il periodo vegetativo, con prodotti bilanciati idrosolubili, con microelementi, a metà, o meno, dose di quella consigliata sulla confezione, distribuite e alternate in modo da evitare accumulo di sali alle radici.

Può essere montata su corteccia o zattera di sughero o coltivata in vaso con composto drenante ed aerato, essendo le radici sensibili ai ristagni di umidità, che può essere costituito da frammenti di corteccia (bark) di media pezzatura e carbone; spostamenti, rinvasi e divisioni vanno effettuati quando la pianta dà segni di ripresa vegetativa.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Oncidium insleayi Baker ex Lindl. (1840); Odontoglossum insleayi (Baker ex Lindl.) Lindl. (1852).

 

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