Testudo graeca

Famiglia : Testudinidae


Testo © Dr. Nicolò Pellecchia

 

Con un carapace lungo anche 30 cm, la Testuggine greca o Tartaruga moresca, Testudo graeca ha un areale molto vasto nell’area mediterranea e Medio Oriente

Con un carapace lungo anche 30 cm, la Testuggine greca o Tartaruga moresca, Testudo graeca ha un areale molto vasto nell’area mediterranea e Medio Oriente © Adam Gor

La Testuggine greca o Tartaruga moresca, Testudo graeca Linnaeus, 1758, “testuggine o tartaruga greca” in latino, è un rettile appartenente all’ordine dei Testudines, noti comunemente come tartarughe, e facente parte della famiglia Testudinidae.

Zoogeografia

L’areale di questa specie è molto vasto, ma spesso riconducibile ad introduzioni da parte dell’uomo. I margini più occidentali del suo areale sono costituiti da Spagna e Marocco, si espande verso est attraversando l’Europa meridionale e l’Africa settentrionale, fino a raggiungere il Medio Oriente.

Si può trovare a livello del mare, in ambienti retrodunali, ma anche ad 800 m d’altitudine nel Mediterraneo occidentale e 1300 nei Balcani sud-orientali

Si può trovare a livello del mare, in ambienti retrodunali, ma anche ad 800 m d’altitudine nel Mediterraneo occidentale e 1300 nei Balcani sud-orientali © Franck Bonin

Nei Balcani sud-orientali si hanno testimonianze fino ai 1300 m d’altitudine, mentre nel Mediterraneo occidentale si stabilisce lungo le fasce costiere, ad altezze non superiori agli 800 m.

Ecologia-Habitat

La testuggine greca vive principalmente in zone aperte, particolarmente calde e secche, ma anche in boschi termofili, che offrono un’alternanza di zone soleggiate e ombreggianti. Generalmente però può essere trovata in una vasta gamma di ambienti, come campi coltivati, prati, arbusteti, zone retrodunali o lande costiere.

Si distingue dall’analoga Testudo hermanni per la coda, priva di astuccio corneo, le cosce con uno sperone laterale e lo scuto sopracaudale di norma indiviso

Si distingue dall’analoga Testudo hermanni per la coda, priva di astuccio corneo, le cosce con uno sperone laterale e lo scuto sopracaudale di norma indiviso © Franck Bonin

È una specie diurna, con due fasi principali di attività durante la giornata, una la mattina ed una il pomeriggio. Adotta una dieta erbivora, ma non disgusta qualche pasto a base di invertebrati, come gasteropodi o lombrichi.

Morfofisiologia

Ha un carapace lungo circa 25-30 cm. La colorazione varia molto, soprattutto all’interno delle numerose sottospecie. La colorazione non è ritenuta un carattere affidabile per il riconoscimento, sia per la variabilità intraspecifica, che per la somiglianza con altre specie. Le colorazioni più diffuse per il carapace sono: giallastro marrone, marrone oliva o verdastra con la presenza di marrone scuro o chiazze nere.

Testudo graeca ha una dieta erbivora, integrata da qualche pasto a base di invertebrati, come gasteropodi o lombrichi

Testudo graeca ha una dieta erbivora, integrata da qualche pasto a base di invertebrati, come gasteropodi o lombrichi © Franck Bonin

Il piastrone ventrale invece è di color giallo-marrone, con la presenza di pigmenti neri. I caratteri che permettono di distinguere la Testuggine greca da altre specie simili, come Testudo hermanni (Gmelin, 1789), sono la coda, che è priva di astuccio corneo, le cosce con uno sperone laterale e, la parte di carapace che si trova sopra la coda, lo scuto sopracaudale, che di norma si presenta indiviso.

Infine Testudo graeca presenta dimorfismo sessuale nelle dimensioni corporee, con maschi più piccoli delle femmine (15-25 cm per i maschi e 20-36 cm per le femmine).

Etologia e Biologia riproduttiva

Il colore del carapace varia molto: giallastro marrone, marrone oliva o verdastro con marrone scuro o chiazze nere. Il piastrone ventrale è giallo-marrone con pigmenti neri © Dmitry V. Ivanoff

La Testuggine greca può presentare fenomeni di ibernazione ed estivazione. Questi fenomeni non sono ricorrenti in tutte le popolazioni della specie, ma dipendono molto dall’area in cui sono, e quindi dal loro clima. L’ibernazione avviene di solito tra novembre e marzo, mentre l’estivazione nei mesi più caldi.

Il periodo degli accoppiamenti è tra aprile e maggio, durante il quale i maschi diventano molto territoriali, cercando di scacciarsi a vicenda ove sia presente una femmina. Particolare è il grido acuto che emettono i maschi durante l’accoppiamento, che rende le aree di riproduzione simpaticamente rumorose. La deposizione delle uova avviene intorno agli inizi di giugno, dopo circa 30-45 giorni dall’accoppiamento.

Inseguimento amoroso. A prima vista non vi è un dimorfismo sessuale evidente, ma i maschi sono più piccoli delle femmine

Inseguimento amoroso. A prima vista non vi è un dimorfismo sessuale evidente, ma i maschi sono più piccoli delle femmine © Gregoire Dubois

Le femmine possono produrre covate dalle 4 alle 15 uova, e sono state osservate fino a 3 deposizioni in un anno.

Prima di iniziare a deporre le femmine scavano con le zampe posteriori una buca, dove andranno poi a inserire le uova. Come in altri rettili, le uova di Testudo graeca sono temperatura dipendenti, cioè in base alla temperatura si svilupperà un determinato sesso. Nel caso di questa testuggine se la temperatura fosse maggiore di 30,5 °C sarebbe più frequente lo sviluppo di maschi, se fosse inferiore invece sarebbero più frequenti le femmine.

Tra fine agosto e inizio settembre iniziano ad uscire dal terreno piccole testuggini di 3 cm di lunghezza, che presentano un carapace non duro come quello degli adulti ma abbastanza morbido.

Un accoppiamento. Anche se le femmine possono deporre 4-15 uova 3 volte all’anno, Testudo graeca figura come vulnerabile nella Lista rossa

Un accoppiamento. Anche se le femmine possono deporre 4-15 uova 3 volte all’anno, Testudo graeca figura come vulnerabile nella Lista rossa © Tim Melling

Stato di conservazione

Testudo graeca è stata assegnata alla categoria VU (vulnerable, vulnerabile) della Lista Rossa IUCN. Le principali minacce per questa specie sono le catture per il mercato di animali esotici e la modificazione dell’habitat, come ad esempio gli ambienti retrodunali.

Sinonimi

La testuggine greca presenta un elevato numero di sinonimi, dato soprattutto da aggiornamenti tassonomici che hanno visto passare a sottospecie molti taxa che prima erano definiti specie. Quelli più facilmente riscontrabili sono: Furculachelys nabeulensis Highfield, 1990; Testudo antakyensis Perälä, 1996; Testudo armeniaca Vetter, 2002; Testudo anamurensis Vetter, 2002.

 

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