Trichoglottis bipunctata

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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La Trichoglottis bipunctata è un'orchidea in miniatura epifita, rara in coltivazione © Giuseppe Mazza

La specie è originaria della Malaysia, Myanmar e Thailandia, dove cresce nelle foreste a basse altitudini in zone caratterizzate da clima stagionale.

Il nome generico è la combinazione dei termini greci “thrix” = pelo e “glotta” = lingua, con riferimento ai peli presenti sul labello; il nome specifico è la combinazione dell’avverbio latino “bis” = due volte, e “punctatus, a, um” = punteggiato, con riferimento alle macchie porpora sul labello.

La Trichoglottis bipunctata (E. C. Parish & Rchb.f.) Tang & F. T. Wang (1951) è una orchidea epifita mono- podiale con fusti cilindrici sottili, circa 0,4 cm di diametro, ascendenti, con numerose foglie alterne, distiche, lineari, lunghe circa 12 cm e larghe 0,8 cm.

Infiorescenze da più nodi contempo- raneamente, corte, portanti 1-2 fiori di circa 0,7 cm di diametro con sepali e petali gialli e labello bianco, profumati. Sepali oblungo-lanceolati, lunghi circa 0,4 cm, petali oblungo-lineari falcati, leggermente più piccoli dei sepali, labello trilobato con sperone perpendicolare alla colonna lungo 0,2 cm, lobi laterali oblunghi troncati all’apice, eretti, lunghi 0,1 cm, macchiati di porpora e lobo mediano ovato-lanceolato, lungo 0,5 cm e largo 0, 25 cm, con due corte strisce porpora alla base. Si riproduce per seme, in vitro, e divisione.

Orchidea in miniatura, rara in coltivazione, richiede temperature medio-alte con valori minimi invernali non inferiori a 15 °C, una posizione luminosa, ma evitando il sole diretto, in particolare quello delle ore centrali della giornata, e costante elevata umidità, 60-80%; fondamentale una buona ventilazione. Innaffiature regolari ed abbondanti durante il periodo di crescita, piuttosto diradate in inverno quando in stasi vegetativa. Per le innaffiature e nebulizzazioni va utilizzata acqua piovana, da osmosi inversa o demineralizzata; le concimazioni, opportunamente distribuite e alternate, in modo da evitare accumulo di sali alle radici, vanno fatte durante il periodo vegetativo preferibilmente con prodotti bilanciati idrosolubili, con microelementi, a ¼ di dose di quella consigliata sulla confezione. Va preferibilmente montata su tronchi, corteccia o zattera di sughero, di opportune dimensioni, per assecondare il suo portamento ascendente.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Saccolabium bipunctatum E.C.Parish & Rchb.f. (1874); Cleisostoma bipunctatum (E.C.Parish & Rchb.f.) Hook.f. (1890); Gastrochilus bipunctatus (E.C.Parish & Rchb.f.) Kuntze (1891); Saccolabium miserum Ridl. (1896); Trichoglottis misera (Ridl.) Holttum (1947).

 

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