Warczewiczella discolor

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Prof. Pietro Pavone

 

Warczewiczella discolor è una piccola epifita rizomatosa del Centroamerica

Warczewiczella discolor è una piccola epifita rizomatosa del Centroamerica alta circa 34 cm © Giuseppe Mazza

Warczewiczella discolor (Lindl.) Rchb.f. (1852) è una specie appartenente alle Orchidaceae, sottofamiglia Epidendroideae, tribù Cymbidieae, sottotribù Zygopetalinae.

Questa specie si rinviene in Costa Rica, Cuba, Honduras, Panama, Colombia, Venezuela ed Ecuador.

È un’epifita che cresce sui tronchi e sui rami degli alberi del piano inferiore della foresta pluviale, di norma, ad altitudini comprese fra 700 a 1850 m, talora fino a 2300 m di quota.

Warczewiczella discolor è stata descritta da Heinrich Gustav Reichenbach (1823-1889) in Bot. Zeitung (Berlin) 10: 636 (1852).

In precedenza era inclusa, in sinonimia, nel genere Cochleanthes, ma studi con marcatori molecolari, su piante appartenenti ai generi della sottotribù Zygopetalinae dell’America centrale e meridionale, hanno confermato che Warczewiczella, all’interno del cladogramma, è effettivamente lontano, e quindi ben distinto, da Cochleantes.

Reichenbach, degno successore del botanico inglese John Lindley (1799-1865), è stato la massima autorità mondiale sulle orchidee e un grande orchidologo di tutti i tempi.

Molte specie di orchidee, provenienti da molti paesi, sono state da lui nominate e descritte.

Fu professore di botanica all’Accademia forestale di Tharandt, poi a Lipsia e infine, dal 1863 al 1889, direttore del Giardino botanico dell’Università di Amburgo.

Da giovane, aiutò il padre, Heinrich Gottlieb Ludwig, noto zoologo e botanico, autore d’importanti opere ottimamente illustrate.

Reichenbach volle onorare il lituano Josef Warscewicz Ritter von Ravicz (1812-1866), grande viaggiatore e naturalista che in tenera età entrò a far parte dello staff del Giardino botanico di Vilnius e nel 1840 iniziò a lavorare al Giardino botanico di Berlino.

Nel 1845 fu assunto dall’orticoltore belga Louis Benoit van Houtte (1810-1876) come raccoglitore di piante esotiche. Prima fu inviato a Saint Thomas (Piccole Antille) e, dal 1848 al 1853, in America meridionale introducendo nelle serre di van Houtte centinaia di piante sconosciute, principalmente orchidee.

Warczewiczella discolor: sepali, petali e labello hanno colori diversi.

Come indica il nome scientifico, sepali, petali e labello hanno colori diversi col bianco crema che sfuma nel violaceo © Giuseppe Mazza

Al suo rientro forzato in Europa, a causa della febbre gialla, divenne ispettore (capo giardiniere) del Giardino botanico dell’Università Jagellonica di Cracovia e alla sua morte i suoi erbari, per suo volere, furono consegnati al Giardino Botanico di Berlino.

Il botanico tedesco, Johann Friedrich Klotzsch (1805-1860), gli dedicò la specie Warszewiczia coccinea (Vahl) Klotzsch (1853), della famiglia Rubiaceae, da lui importata in Europa.

Reichenbach, non potendo utilizzare lo stesso epiteto generico, aggiunse il diminutivo –ella creando così il genere Warczewiczella.

Non si accorse, però, che nella pubblicazione originale, per errore, propose Warczewiczella e non Warscewiczella come avrebbe dovuto in base al cognome Warscewicz.

Oggi non è più possibile riparare a questa svista perché il Codice di nomenclatura botanica lo impedisce.

L’epiteto specifico è l’aggettivo latino discŏlororis, comp. di dis– e color “colore” cioè di colore diverso riferito ai colori dei sepali, dei petali e del labello.

In Inghilterra, volgarmente, è chiamata “Different colored Warczewiczella”.

Warczewiczella discolor è una piccola pianta di circa 34 cm, perenne, epifita, rizomatosa, con fusti molto corti e priva di pseudobulbi visibili.

Le radici sono fascicolate, semplici, talvolta ramificate, cilindriche, carnose, lunghe da 2,8 a 24 cm con diametro da 3 a 4,31 mm con velamen bianco con cloroplasti. Il rizoma è cilindrico, strisciante, lungo 1,2-14 cm, con diametro di 0,5-1 cm, privo di squame con gemme ascellari, bianco-verdastre, a disposizione elicoidale.

Le foglie (12,4-40,2 x 1,5-6,2 cm) sono membranacee, oblungo-obovate, glabre, lucide, imbricate, disposte a ventaglio sul corto fusto, con lamina appiattita, margine intero e con nervature ben visibili nella pagina inferiore.

L’infiorescenza, uniflora, è ascellare, eretta o pendula, lunga da 7 a 22,5 cm con brattee imbutiformi. Il fiore è resupinato, molto appariscente, striato longitudinalmente con elementi bianchi, crema, giallo burro o verde-giallastro, leggermente falcati, con apice da ottuso ad acuto. I sepali, da 2,2 a 4,8 cm, sono color verde pallido e i petali laterali variano da 2,2 a 4,5 cm color crema verdastri più o meno marcati o sfumati di blu-viola.

Fiore visto di lato.

Fiore visto di lato. Le foglie possono raggiungere i 40 cm di lunghezza © Giuseppe Mazza

Il labello è trilobato, concavo alla base, 2,4-6,7 x 1,6-5,6 cm, quasi uniformemente colorato, color porpora o bluastro, viola bordeaux, generalmente senza linee o macchie, con un margine bianco.

I lobi basali sono ben definiti e abbracciano totalmente o parzialmente la colonna (o ginostemio), più corti del centrale che è largo ed esteso, intero o a margini ondulati. Il callo basale (8-10 × ca.8 mm) può essere circolare, ellissoidale o semi quadrato, libero verso l’apice, con alcune o molte carene o scanalature longitudinali. La colonna, di circa 14 mm, ha ovario verde, lungo 0,9-2,2 cm, e antera con due alveoli, 4 pollinii piriformi, disuguali e appiattiti.

In questa visione frontale si notano 3 vistosi sepali giallastri ed il labello purpureo trilobato, concavo alla base, privo di macchie o linee e bordato di bianco.

In questa visione frontale si notano 3 vistosi sepali giallastri ed il labello purpureo trilobato, concavo alla base, privo di macchie o linee e bordato di bianco © Sylvia Kappl

Il retinacolo o viscidio è ialino, poco differenziato dal gambo, a forma di scudo.

I fiori, di lunga durata, si formano in primavera ma possono durare fino all’autunno. Sono profumati con una fragranza unica, simile a una miscela di legno di cedro e pepe nero. Il frutto, verde striato longitudinalmente, è una capsula, triloculare, deiscente.

In Costa Rica nel bioma tropicale umido è stato trovato l’ibrido × Cochlezella costaricensis, un raro ibrido naturale tra Cochleanthes aromatica × Warczewiczella discolor.

Warczewiczella discolor è una specie molto richiesta.

La specie e le cultivar sono molto richieste dai collezionisti per la lunga durata dei fiori dal profumo unico, con note di legno di cedro e pepe nero © Ron Parsons

Molte sono le cultivar. Citiamo le premiate degli ultimi anni: Warczewiczella discolor ‘Dreieich’ (4 premi nel 2012); Warczewiczella discolor ‘Greentree’ (2 premi dal 1987 al 1997); Warczewiczella discolor ‘Augusta’ (2017); Warczewiczella discolor ‘Sparrows Point’ (2013); Warczewiczella discolor ‘Leroy’ (2010); Warczewiczella discolor ‘Eliza Maria’ (2010); Warczewiczella discolor ‘Cristina’ (2010); Warczewiczella discolor ‘Maty’ (2010); Warczewiczella discolor ‘Camilo’ (2007); Warczewiczella discolor ‘Natalia’ (2005); Warczewiczella discolor ‘Kristhofer’ (2003); Warczewiczella discolor ‘Woodland’s Indigo Blues’ (1998); Warczewiczella discolor ‘Black and Blue’ (1997); Warczewiczella discolor h.f. carnea ‘Gerardo Viquez’ (1997); Warczewiczella discolor h.f. aurea ‘Divino’ (1997); Warczewiczella discolor ‘Mendenhall’ (1990); Warczewiczella discolor ‘Lil’ (1989).

Warczewiczella discolor ‘Lil’ è una cultivar premiata nel 1989

Warczewiczella discolor ‘Lil’ è una cultivar premiata nel 1989 © Ron Parsons

In coltivazione Warczewiczella discolor richiede luce filtrata (12000-20000 lux) e un’aerazione continua. È una pianta con esigenze termiche moderate, infatti, nei luoghi di origine la temperatura media diurna è di 21-23 °C e quella notturna di 11-13 °C, con una differenza giornaliera di 9-11 °C. In coltivazione, in estate e all’inizio dell’autunno, ha bisogno di molta umidità (80-85%), ma in inverno e all’inizio della primavera l’umidità deve essere ridotta a non oltre il 70%.

È bene coltivarla non in vasi ma in ampi cestini con un eccellente drenaggio, riempiti con una miscela di fibre di felci arboree e muschio di sfagno tagliato.

Ibrido primario ottenuto per incrocio Warczewiczella discolor × wailesiana

Ibrido primario ottenuto per incrocio Warczewiczella discolor × wailesiana © Stefano Pagnoni

Si può aggiungere perlite che mantiene il substrato traspirante e ne riduce l’acidificazione.

Quando il substrato inizia a decomporsi o quando la pianta cresce fuori dal contenitore, si deve procedere al rinvaso, preferibilmente, quando iniziano a formarsi nuove radici in modo da ridurre i tempi di attecchimento.

Durante la crescita le piante vanno annaffiate abbondantemente. Alla fine dell’autunno la quantità di acqua dovrebbe essere leggermente ridotta, ma mai la pianta dovrà essere lasciata al secco.

Ibrido Warczewiczella discolor x Kefersteinia tolimensis

Kefericzella Leprechaun è l’ibrido di Warczewiczella discolor x Kefersteinia tolimensis © James C. Winner

Con le irrigazioni si può aggiungere, bisettimanalmente, fertilizzante in misura di 1/4-1/2 della dose raccomandata per orchidee.

Il fertilizzante dovrà avere un alto contenuto di azoto dalla primavera a metà estate, dopo, e fino all’autunno, è bene ridurre l’azoto e aumentare leggermente il contenuto di fosforo.

Sinonimi: Chondrorhyncha discolor (Lindl.) P.H.Allen (1949); Cochleanthes discolor (Lindl.) R.E.Schult. & Garay (1959); Warrea discolor Lindl. (1849); Zygopetalum discolor (Lindl.) Rchb.f. (1863).

 

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