Famiglia : Rubiaceae

Testo © Prof. Piero Medagli
Cynanchica aristata (L. f.) P. Caputo & Del Guacchio, ha una distribuzione mediterraneo-montana, risulta cioè diffusa sia sulla fascia costiera mediterranea che in quella montana. Cresce sui pendii aridi e pietrosi e sulle rupi fin oltre i 2200 m di altitudine dove preferisce il substrato calcareo.
Per quanto riguarda l’etimologia, secondo alcune ipotesi il nome del genere Cynanchica deriverebbe dal greco “συνάγχη” (synanche) angina, infiammazione acuta della gola con soffocamento, chiamata anche comunemente cynanche e squinanzia nei testi più antichi di medicina, quindi pianta capace di curare questa affezione. Secondo l’opinione più diffusa il termine deriverebbe invece da “συν” (syn) e “ἄγχω” (àncho), strozzare, soffocare, contrariamente anche a quanto riportato in alcuni testi moderni e siti che fanno derivare il nome da “κύων, κυνός” (cyon, cynòs), cane, e con riferimento alla tosse canina “ἄγχω” (àncho).
Il termine specifico aristata nasce da arista, per le appendici appuntite e filiformi degli apici fogliari, che rendono solidi e pungenti i cuscinetti, larghi anche 30-40 cm, talora presenti sulle pietraie d’altitudine.

Cynanchica aristata è una pianta perenne erbacea, con fusti talora lignificati alla base. Cresce polimorfa lungo la fascia costiera mediterranea fin oltre i 2200 m d’altitudine © Giuseppe Mazza
Alcuni nomi comuni; stellina a tubo allungato (italiano); Grannen-Meier (tedesco); Southern squinancy wort (inglese); Asperilla de flor roja (spagnolo); Aspérule aristée (francese).
Cynanchica aristata (L. f.) P. Caputo & Del Guacchio è una pianta molto polimorfa, infatti nella bibliografia, soprattutto in rapporto ai dati del passato, è difficile districarsi nelle complesse e spesso contorte sinonimie relative alla variabilità intraspecifica, dovute alla presenza di diverse sottospecie spesso di consistenza controversa.
È perenne o completamente erbacea o più o meno lignificata alla base, con fusti eretti o striscianti, ramificati, di colore verde o verde-grigiastro, quasi glabri o pubescenti nella porzione inferiore, alti da 10 a 25 cm (raramente fino a 40) e diametro sottile che non supera 1 mm.

Particolare di un’infiorescenza. Le foglie, generalmente glabre o poco pelose, terminano con una punta sottile e acuta che ha dato il nome alla specie © Giuseppe Mazza
Le foglie sono lineari, sottili, opposte o formanti verticilli di 4, aderenti al fusto o erette, con una sola nervatura, con margine talvolta leggermente ripiegato, terminanti con una punta sottile e acuta di 0,1-0,2 mm, generalmente glabre o poco pelose.
Fiori con corti peduncoli riuniti in infiorescenza molto ramificata, costituita da fiori ermafroditi con corolla a forma di tubo conico di colore verdastro, giallastro o porpora-giallastro con quattro lobi brevi e sporgenti, ad apice appuntito. Sono presenti quattro stami inseriti sul tubo e due stili. Ovario infero.
Frutto biloculare, cioè formato da due carpelli. La fioritura avviene, in base alle quote, fra maggio e luglio.
Sinonimi: Asperula aristata (L.) f.
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