Xyphosia miliaria

Famiglia : Tephritidae


Testo © Prof. Santi Longo

 

La Mosca dei cardi (Xyphosia miliaria) è presente in gran parte dell’Europa, nell’area Paleartico orientale, e nel Vicino Oriente

La Mosca dei cardi (Xyphosia miliaria) è presente in gran parte dell’Europa, nell’area Paleartico orientale, e nel Vicino Oriente © Gilles San Martin

La Mosca dei cardi, Xyphosia miliaria (Schrank, 1781), è un Dittero della famiglia Tephritidae dal greco “tripe”, trivella o trapano, con riferimento a un particolare tipo di ovopositore, detto di sostituzione, con cui le femmine di queste specie forano i substrati vegetali per ovideporre.

Anche il nome del genere Xyphosia Robineau-Desvoldy, 1830, dal greco “xyphos”, spada fa riferimento all’ovopositore, mentre l’epiteto specifico miliaria dal latino miliarius”, lungo un miglio, evoca forse le notevoli migrazioni intraprese da questi insetti.

Alla famiglia Tephritidae sono ascritte oltre 4500 specie diffuse nelle aree tropicali, subtropicali e temperate del globo.

Gli adulti hanno il corpo lungo da 2 a 20 mm. Le ali presentano macchie utili al riconoscimento delle specie. Caratteristico è il decorso della nervatura sub costale che è generalmente interrotta e spesso assume la forma di una semplice piega e si dissolve. La cellula anale si presenta di solito distintamente ristretta, allungata o appuntita.

Xyphosia miliaria misura 5-8 mm e le femmine, dotate di un particolare tipo di ovopositore, detto di sostituzione, parassitizzano le infiorescenze dei generi Cirsium e Carduus

Misura 5-8 mm e le femmine, dotate di un particolare tipo di ovopositore, detto di sostituzione, parassitizzano le infiorescenze dei generi Cirsium e Carduus © Tim Worfolk

Nelle femmine il settimo segmento dell’addome è molto sviluppato e contribuisce alla formazione di una sorta d’astuccio, o oviscapo, rigido e conico in cui è introflesso l’ovopositore appuntito per la perforazione dei tessuti vegetali.

Lo stiletto è formato dai segmenti ottavo e nono dell’addome, da cui deriva il vecchio nome della famiglia Tripetidae (da “tryps”, in greco perforo).

La morfologia degli stadi larvali dipende dalla loro specializzazione alimentare; le specie che si nutrono di frutti, o carpofaghe, hanno il corpo sub conico, anteriormente appuntito mentre le specie che si alimentano di semi, o spermofile, e quelle che inducono la formazione di galle, o galligene, hanno forma ovale.

Le specie oligofaghe e monofaghe, dei climi temperati, grazie a lunghe diapause, tendono a formare popolazioni locali piuttosto stabili, sincronizzate con la fisiologia delle piante ospiti. Le specie polifaghe, diffuse nelle zone tropicali e subtropicali, possono passare l’inverno allo stadio adulto e spesso compiono spostamenti di tipo dispersivo percorrendo in volo diverse decine di chilometri prima di riprodursi.

Il corpo di Xyphosia miliaria è di colore giallo arancione con occhi composti rosso arancio che sfumano al verde. Le setole e le caratteristiche macchie scure sulle ali servono alla determinazione

Il corpo è di colore giallo arancione con occhi composti rosso arancio che sfumano al verde. Le setole e le caratteristiche macchie scure sulle ali servono alla determinazione © Tim Worfolk

Le più importanti specie di interesse economico dei Tephritidae sono comprese nei generi Anastrepha, che include specie centro e sud-americane e delle Indie orientali che attaccano i frutti di numerose piante.

Nel Bacino mediterraneo le specie più nocive appartengono a 3 generi:

  • Bactrocera, con Bactrocera oleae (Rossi, 1790), la Mosca delle olive e Bactrocera dorsalis (Hendel,1914), la Mosca orientale della frutta, originarie dell’Asia tropicale, Australia e Sud Pacifico.
  • Ceratitis di origine Afro-tropicale con Ceratitis capitata (Wiedemans, 1824), la Mosca mediterranea della frutta.
  • Rhagoletis con Rhagoletis cerasi Linnaeus, 1758, la Mosca delle ciliegie.  

Zoogeografia

Per indurre la femmina all’accoppiamento Il maschio di Xyphosia miliaria le accarezza l’addome con le zampe anteriori.

Per indurre la femmina all’accoppiamento Il maschio le accarezza l’addome con le zampe anteriori © Paul Davis

Xyphosia miliaria è presente in gran parte dell’Europa, nell’area Paleartico orientale, nel Vicino Oriente, ed è comune in tutta la penisola italiana e in Sicilia.

Ecologia-Habitat

La Mosca dei cardi è abbastanza frequente nelle zone umide, nei prati, nelle siepi e nei margini dei boschi in cui sono presenti le piante ospiti dei generi Cirsium e Carduus.

Le larve si sviluppano nei capolini del Cardo campestre (Cirsium arvense), di Cirsium eriophorum, nonché su quelli del Cardo palustre (Cirsium palustre), del Cardo comune (Cirsium vulgare) e di altre specie del genere Carduus.

In Australia Xyphosia miliaria è stata presa in considerazione nell’ambito di un progetto di lotta biologica contro le Carduaceae infestanti i pascoli.

Morfofisiologia

Gli adulti misurano da 5 a 8 mm, il corpo è di colore giallo arancione. Nel capo sono presenti grandi occhi composti di colore rosso arancio che sfuma al verde brillante.

Sul torace sono presenti setole rigide di interesse tassonomico.

Le ali membranacee hanno sfumature arancione e recano caratteristiche macchie nere.

L’addome dei maschi è arrotondato e appare più corto di quello delle femmine che è dotato di un robusto ovopositore di sostituzione formato dall’ottavo segmento che dorsalmente (urotergite) forma un processo impari e ventralmente (urosternite) altre due strutture.

Le larve vermiformi, sono prive di zampe e hanno il corpo bianco, che a maturità è lungo poco più di 5 mm.

Le pupe si formano all’interno del tegumento della larva di terza età, che indurisce trasformandosi in un astuccio protettivo detto pupario di color marroncino, più o meno scuro.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Gli adulti vivono negli ambienti caldi e umidi dove passano l’inverno e sono attivi dalla primavera all’autunno sui fiori di numerose piante nettarifere e pollinifere che forniscono loro il nutrimento.

Il maschio e la femmina si incontrano grazie all’emissione di feromoni afrodisiaci e di richiamo sessuale, e il maschio per indurre la femmina all’accoppiamento le accarezza l’addome con le zampe anteriori.

Le femmine fecondate, sono attratte per ovideporre dalle infiorescenze in boccio delle Carduaceae.

Deposizione su un’infiorescenza. Le larve bianche vermiformi, lunghe circa 5 mm provocano delle galle. A maturità creano l’astuccio protettivo delle pupe

Deposizione su un’infiorescenza. Le larve bianche vermiformi, lunghe circa 5 mm provocano delle galle. A maturità creano l’astuccio protettivo delle pupe © H. Nehr

Nel corso dello sviluppo, con le sostanze auxiniche presenti nella saliva, le larve provocano ipertrofie dei tessuti vegetali e la formazione di una galla nei capolini dei cardi infestati.

Gli stadi larvali della Mosca dei cardi vengono parassitizzati dagli Imenotteri delle famiglie Ichneumonidae con Scambus buolianae (Hartig,1838); Braconidae con Bracon erraticus Wesmael,1838 e Bracon minutator (Fabricius, 1798); Pteromalidae con Pteromalus elevatus (Walker, 1834) e da varie specie di Torymidae del genere Torymus.

Gli adulti vengono predati da Insetti Mantodei, Emitteri o Rincoti, e principalmente da piccoli Ragni; da quest’ultimi nemici si difendono mantenendo le ali aperte e abbassate in modo che grazie alle macchie assumono le sembianze minacciose di un altro ragno predatore, o per allontanare altri consimili dal loro territorio.

Sinonimi

Musca miliaria Schrank, 1781; Tripeta meridionalis Costa,1854, Musca arcuata Fabricius, 1782; Trupanca shaerocephali Schrank, 1803; Xyphosia cirsiorum Robineau-Desvoidy, 1843; Oxyphora miilaria Becker,1905; Xyphosia miliaria spp. balcanica Drenskij, 1943.