Crotalus horridus

Famiglia : Viperidae

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Testo © Dr. Gianni Olivo

 

Crotalus horridus atricaudatus

Un Crotalus horridus atricaudatus. Anche se supera i 150 cm, è poco aggressivo. Resta immobile o scappa © Mazza

Il Crotalo dei boschi (Crotalus horridus Linnaeus, 1758) detto negli USA Timber rattlesnake o Canebrak rattlesnake, vanterebbe, per alcuni, delle sottospecie, come il Crotalus horridus atricaudatus, ma non sono tutti d’accordo. Il Pisani, negli anni settanta, rilevò infatti che le varianti non erano abbastanza importanti per giustificare la creazione di sottospecie.

Non si possono in ogni caso negare delle variazioni di livrea, spesso legate alle zone geografiche, e precisamente: una variante gialla, con colore di fondo giallastro, su cui spiccano barre trasversali scure, mentre la coda spesso tende ad essere più scura del resto del corpo, tipica delle zone più settentrionali (es. Canada); una variante meridionale, con colore di fondo rossiccio o color salmone, su cui fanno contrasto le macchie scure, spesso a forma di V, tagliate longitudinalmente da una stria dorsale rossiccia o marrone; una variante occidentale, che occupa la fascia centrale del continente, con colore di fondo tendente al grigio; ed infine una variante melanica.

Quello su cui credo tutti siano d’accordo è il nome volgare, anzi i nomi volgari, che si riferiscono ad alcuni degli habitat preferiti di questo rettile, boschi, foreste, zone alberate e piantagioni di canna. Si tratta di un serpente del Nord America con un’ampia area di distribuzione, ma limitatamente alla metà orientale del continente, dal Canada (Ontario) a Nord, fino al Texas orientale ed alla Florida, a Sud, passando per New York, New Hampshire, New Jersey, Minnesota, Kentucky, Indiana, Carolina del Nord, Virginia, ecc.

È l’unico crotalo che si spinge così a Nord Est, adattandosi sia alla pianura che alle montagne, con una netta predilezione per aree boschive. Nelle zone settentrionali, spesso grosse concentrazioni (anche più di 100 esemplari) di questi serpenti ibernano insieme, in “tane” comuni, che sovente condividono con i Testa-di-rame (Agkistrodon contortrix), che sono dei crotalidi senza “sonaglio”.

Crotalus horridus

Iberna in tane comuni con anche 100 esemplari, spesso frammistio all’Agkistrodon contortrix © Giuseppe Mazza

Questi rifugi sono di solito localizzati su versanti esposti a mezzogiorno, dove il sole invernale dona un po’ di calore, ed in primavera-estate i rettili escono e si disperdono, salvo poi radunarsi ancora ai primi freddi.

Le caratteristiche fisiche sono abba- stanza simili a quelle di altri serpenti a sonagli, con testa depressa e larga, distinta dal corpo, occhio posto piuttosto anteriormente ed a pupilla verticale, fossette sensibili al calore, utilizzate per localizzare la preda, organo sonaglio ben evidente ecc.

Le dimensioni sono ragguardevoli, con medie da 90 a 150 cm e con record di 190 cm, per cui anche le zanne velenifere sono di lunghezza notevole (2 cm) ma il temperamento del crotalo dei boschi è molto meno aggressivo di quello di altre specie, da taluni descritto persino come “placido” per cui è responsabile di un numero molto basso d’incidenti.

La rarefazione riferita da molti, cui è andato incontro questo rettile, potrebbe essere, in realtà, un fatto legato anche a motivi biologici. Si tratta infatti di una specie longeva (fino a 20 anni), ma con tasso di riproduzione basso.

La femmina non procrea prima dei 10 o 12 anni di età e mette al mondo solo una dozzina di piccoli vivi (ovovivipara), dopo di che non è più gravida per almeno 2 anni (a volte anche 4 o 6 anni). Quindi, in tutta la sua vita, le “nidiate” potranno essere al massimo cinque o sei, e a volte solo una o due.

Se avvicinato, il timber rattlesnake preferisce scivolare via con discrezione o rimanere immobile, fidando nella sua livrea mimetica, ma raramente morde o mostra vera aggressività. Il veleno, comunque, è potente e prevalentemente citotossico ed in grado di uccidere un uomo adulto nello sfortunato caso di un full bite.

 

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