Aechmea mexicana

Famiglia : Bromeliaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Aechmea mexicana, Bromeliaceae

Aechmea mexicana con frutti © Giuseppe Mazza

L’ Aechmea mexicana Baker (1879) è originaria dell’America tropicale (Belize, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Messico, Nicaragua e Panama) dove vive nelle foreste umide fino a 1300 m di altitudine.

Il nome generico deriva dal greco “aichme” = punta di lancia, con riferimento agli apici spinosi dei sepali e delle brattee floreali; il termine specifico “mexicana” = del Messico, fa riferimento al luogo dove la specie è stata rinvenuta per la prima volta.

Nomi comuni: “mexican bromeliad”, “mexican vase” (inglese); “piñuela” (spagnolo).

Specie erbacea sempreverde, monocarpica (fruttifica una sola volta e poi muore), acaule, epifita, presenta una densa rosetta imbutiforme, larga fino ad oltre 1 m di diametro, di numerose foglie disposte a formare una cavità centrale solitamente riempita d’acqua. Le foglie sono lineari, lunghe 0,5-1,2 m e larghe 6-9 cm, di colore verde chiaro con diffuse ed irregolari macchie più scure e la parte inferiore ricoperta da microscopiche scaglie grigie; i margini sono muniti di spine lunghe circa 2 mm e l’estremità della foglia, appuntita o arrotondata, presenta una spina terminale. In pieno sole le foglie, in particolare verso l’estremità, assumono una tonalità dal rosa all’arancio.

L’infiorescenza, al centro della rosetta, è costituita da uno scapo floreale robusto, diametro di 2-3 cm e lunghezza di 30-50 cm, ricoperto da microscopiche scaglie grigie e provvisto di brattee lanceolate, appuntite, di colore dal bianco crema al rosa, lunghe fino a circa 20 cm, di cui quelle superiori ripiegate. Lo scapo termina con una infiorescenza lunga 30-60 cm, costituita da un racemo composto, formata cioè da più racemi che si dipartono da un asse centrale; i racemi contengono da 5 a 10 fiori radi su sottili peduncoli lunghi 4-12 mm. Le brattee sotto i singoli racemi sono lanceolate e di colore rosa, mentre quelle dei singoli fiori sono filiformi e molto più corte del peduncolo floreale. I sepali sono ovali, lunghi circa 5 mm, con apice spinoso e i petali, lunghi 10-15 mm e larghi 5 mm, sono di colore rosso o lilla; sepali, assi e peduncoli floreali sono fittamente ricoperti da minuscole scaglie biancastre.

I frutti, che durano a lungo sulla pianta, sono capsule bianche inizialmente coperte da minuscole scaglie grigie con sfumature bluastre che successivamente cadono lasciando la superficie lucida, perlacea. Si riproduce, oltre che per seme, per via vegetativa tramite le nuove piante che nascono alla base e che possono essere staccate quando hanno raggiunto una dimensione pari almeno ad un terzo di quella della pianta madre. Specie imponente, una delle più grandi tra le Aechmea , e di grande valore ornamentale, sia per il fogliame che per l’infiorescenza di lunga durata, è coltivabile all’aperto nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido essendo piuttosto sensibile alle basse temperature, infatti possono aversi danni al fogliame già a temperature intorno a 0 °C. Può essere utilizzata come epifita sugli alberi, in particolare sui rami più bassi come in natura, ma anche come terrestre, isolata o in bordure miste e aiuole, su substrati molto aerati, porosi, drenanti e ricchi di sostanza organica, in pieno sole; può sopportare una leggera ombreggiatura, ma in questo caso le foglie non assumeranno la caratteristica sfumatura rosa arancio.

Altrove va coltivata in vaso su substrati con le stesse caratteristiche previste per la coltivazione in esterno, da utilizzare in ambienti spaziosi, date le sue dimensioni, e molto luminosi con temperature superiori a 14-16°C, ideali 20-22°C. Il substrato deve essere mantenuto costantemente umido in estate, leggermente in inverno, permettendo al substrato di asciugarsi tra le innaffiature, e l’umidità ambientale, in presenza di aria secca ed elevate temperature, può essere incrementata con nebulizzazioni utilizzando acqua a temperatura ambiente e non calcarea per evitare antiestetiche macchie sulle foglie. In estate si può lasciare un po’ d’acqua nella cavità centrale formata dalla rosetta di foglie, rinnovandola frequentemente per evitare che diventi un focolaio larvale di zanzare, mentre in inverno è preferibile lasciarla asciutta per evitare possibili marciumi.

Sinonimi: Hoplophytum grande E.Morren ex Baker (1889); Aechmea bernoulliana Wittm. (1891); Podaechmea mexicana (Baker) L.B.Sm. & W.J.Kress (1990).

 

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