Agave sisalana

Famiglia : Asparagaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Caduti i fiori si sviluppano dei bulbilli alla base del peduncolo floreale © Mazza

L’ Agave sisalana Perrine (1838) è originaria delle regioni semiaride del Messico (Chiapas).

Il nome generico deriva dal greco “agaué”, femminile di “agauós” = nobile, splendido; il nome specifico deriva da Sisal, città portuale dello Yucatan da cui veniva esportata la fibra ricavata dalle sue foglie.

Nomi comuni: “yacci”, “bab kij” (maya); “sisal” (italiano, inglese, francese, portoghese, spagnolo, tedesco).

Succulenta monocarpica (fiorisce una sola volta e poi muore) formata da una rosetta di un centinaio di foglie lanceolate, rigide, di colore blu verde, lunghe fino ad oltre 1,5 m e larghe 10-15 cm, dai bordi solitamente lisci, terminanti con una robusta spina lignificata di colore bruno; la pianta forma un corto fusto che può raggiungere 1-1,5 m di altezza.

La pianta fiorisce ad una età di 8-10 anni producendo una infiorescenza terminale a pannocchia alta fino a circa 5 m con fiori giallo verdastri, tubolari, lunghi circa 6 cm e di odore piuttosto sgradevole.

I frutti non completano il loro sviluppo, tranne rarissimi casi, e si ritiene possa essere un ibrido od una mutazione.
Dopo la caduta dei fiori, alla base del peduncolo floreale si sviluppano bulbilli che radicano appena toccato il suolo.

Si riproduce facilmente tramite i bulbilli o i germogli basali.

Specie coltivata in Messico già in epoca preistorica per ricavarne dalle foglie la fibra, ancora oggi riveste una notevole importanza economica, malgrado l’uso sempre crescente di quelle artificiali, occupando nella produzione mondiale, concentrata prevalentemente in Brasile, il secondo posto dopo il cotone tra le fibre naturali.

Le caratteristiche di durata, tenacità e flessibilità della fibra ricavata dall’Agave sisalana, la rendono ideale per la produzione di cordami, articoli da imballaggio, come rinforzo in articoli in materia plastica, nelle lavorazioni artigianali ecc. I residui di lavorazione sono utilizzati come supplemento nell’alimentazione animale.

Per la coltivazione industriale sono adatte solo le zone assolate a clima tropicale e subtropicale secco, dove cresce bene anche su suoli poveri e sabbiosi. Come pianta ornamentale vengono preferite le forme variegate e può essere coltivata, sempre in pieno sole, anche nelle zone temperato-calde, sopportando per breve periodo temperature dell’ordine di -6 °C, ma con danneggiamento delle foglie già a partire da circa -4 °C .

Sinonimi: Agave rigida var. sisalana (Perrine) Engelm. (1875); Agave sisalana var. armata Trel. (1913); Agave sisalana f. armata (Trel.) Trel. (1920); Agave amaniensis Trel. & Nowell (1933); Agave segurae D.Guillot & P.Van der Meer (2005).

 

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