Ajania pacifica

Famiglia : Asteraceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria del Giappone (Honshu) dove cresce lungo le coste fino a circa 100 m di altitudine. Il nome generico deriva da Ajan, località della Russia orientale (Siberia); il nome specifico latino “pacifica” = del Pacifico, fa riferimento all’area di origine (Giappone). Nomi comuni: isogiku (giapponese); gold-and-silver chrysanthemum, Pacific chrysanthemum, silver and gold chrysanthemum, silver buttons (inglese); chrysanthème du Pacific, chrysanthème mimosa (francese); crisantemo del Pacifico, mimosa d’oro (italiano); ajânia, crisântemo-prateado (portoghese); ajania (spagnolo); gold-und-silber-chrysantheme, silberrandchrysantheme (tedesco).

L’ Ajania pacifica (Nakai) K.Bremer & Humphries (1993) è una erbacea sempreverde, cespitosa o subarbustiva con portamento eretto, compatta, alta 20-60 cm, che si espande tramite stoloni sotterranei fino a formare cespi larghi 70-80 cm.

Presenta foglie alterne su corto picciolo lunghe 4-8 cm, obovate, pennato-lobate, di colore verde intenso con margini bianco-argentei, ricoperte da un tomento grigio argenteo inferiormente e da una leggera peluria bianca superiormente. Infiorescenze terminali di circa 10 cm di diametro a capolino composto, formate cioè da un asse principale con numerose ramificazioni culminanti con un capolino, la tipica infiorescenza delle Asteraceae, di 0,6 cm di diametro, costituito da una base tondeggiante, il ricettacolo, su cui sono inseriti a spirale una moltitudine fiori tubulosi con corolla costituita da cinque petali fusi insieme di colore giallo oro, i fiori sono bisessuali, tranne l’anello esterno che è costituito da fiori femminili.

L' Ajania pacifica è un'erbacea sempreverde, facile da coltivare, che resiste al freddo © Giuseppe Mazza

L’ Ajania pacifica è un’erbacea sempreverde, facile da coltivare, che resiste al freddo © Giuseppe Mazza

I frutti, contenenti un solo seme e chiamati acheni (o più correttamente cipsele) nelle Asteraceae, sono lunghi 1,5 mm. Si riproduce per seme in primavera, per divisione e, molto facilmente, per talea semilegnosa in estate posta a radicare in terriccio costituito per il 50 % da sabbia o agriperlite.

Specie di facile coltivazione e di grande valore ornamentale, in particolare per il colore e la forma del fogliame in cui sono evidenti le strategie di adattamento a situazioni ambientali particolarmente avverse. La pianta vive infatti lungo le coste in pieno sole, spesso sulle dune, su un suolo che si asciuga rapidamente; le foglie infatti sono ravvicinate e disposte a spirale, in modo da ombreggiarsi vicendevolmente, lo strato tomentoso della pagina inferiore delle foglie contribuisce a diminuire l’evapotraspirazione e la fine peluria grigio argentea sulla pagina superiore a riflettere la radiazione solare.

Anche la brillante fioritura, che avviene nel tardo autunno (si tratta di una specie brevidiurna), in un periodo in cui queste scarseggiano, è particolarmente decorativa e di lunga durata. Non è particolarmente esigente riguardo al suolo, che può essere anche povero, purché ben drenante, essendo piuttosto sensibile al marciume radicale per ristagno idrico; in estate le innaffiature devono essere regolari, ma distanziate, in modo da far bene asciugare il suolo tra di esse.

È particolarmente resistente alle basse temperature, potendo resistere fino a circa -20 °C e anche meno con protezione. Ideale per giardini rocciosi, bordure e come copri suolo anche in giardini in riva al mare, essendo resistente agli aerosol salini, in pieno sole o al più leggera ombreggiatura; si adatta bene anche alla coltivazione in vaso, con le modalità sopra descritte, ma con innaffiature più frequenti in estate. Per rinnovare il fogliame si può potare basso a inizio primavera o dopo la fioritura. Le infiorescenze recise sono di lunga durata, come pure il fogliame, utilizzato nelle composizioni floreali.

Sinonimi: Chrysanthemum pacificum Nakai (1928); Dendranthema pacificum (Nakai) Kitam. (1978).

 

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