Amanita citrina

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Testo © Loredana Battisti

 

Cappello bianco-giallino con decorazioni a placche o fioccose © Giuseppe Mazza

Cappello bianco-giallino con decorazioni a placche o fioccose © Giuseppe Mazza

Famiglia: Amanitaceae Roze

Genere: Amanita Persoon

Sottogenere: Amanitina (Gilbert) Gilbert

Sezione : Mappae Gilbert

Amanita citrina (Schaeffer) Persoon 1797

Il nome della specie deriva dal latino citrum (= limone), con riferimento al colore.

La Sezione Mappae è caratterizzata da basidiomi con velo generale o universale a struttura ifale mista: filamentosa alla base e sferocistica nella metà superiore, cosicchè con lo sviluppo il velo si rompe in prossimità del bordo del cappello, lasciando dei residui fioccosi su di esso; l’altra metà resta alla base del gambo sottoforma di volva adnata al bulbo, formante un collarino “circoncisa”. Altri caratteri che distinguono la Sezione sono: margine del cappello non striato e base dello stipite nettamente bulbosa.

Cappello: 8-12 cm, mediamente carnoso, da globoso ad emisferico a convesso a piano, con margine liscio, colorazione bianco-giallino, giallo-citrino, a volte con tonalità verdine, con decorazioni a forma più o meno di piccole placche o fioccosità crema-biancastre,detersili e brune a maturità.

Imenoforo: lamelle fitte, libere al gambo, intercalate da lamellule tronche, bianche con riflessi giallini, tagliente intero concolore. Spore in massa bianche.

Gambo: 5-12 x 1-2 cm, mediamente slanciato, cilindrico,fistoloso, ingrossato alla base in un bulbo sub sferico-ovoidale, di colore bianco con toni citrini. Anello ampio e membranoso, persistente, giallino. Volva sub membranosa, circoncisa, ampia, aderente al bulbo, bianca-giallina.

Amanita citrina : basidi, spore, elementi del velo generale © Pierluigi Angeli

Amanita citrina : basidi, spore, elementi del velo generale © Pierluigi Angeli

Carne: spessa, soda, bianca immutabile. Odore rafanoide, disgustoso.

Reazioni chimiche: spore amiloidi a contatto con il reagente di Melzer.

Habitat: Ubiquitaria estate-autunno, boschi di latifoglia (querce, noccioli, carpini e castagni) ma anche di conifera.

Commestibilità: Non commestibile per il suo cattivo odore rafanoide.

Note: di facile riconoscimento per la sua colorazione giallo-citrino, margine liscio, volva bulbosa nettamente circoncisa, odore sgrade- vole.

Varietà e specie simili:

Amanita citrina var. alba (Price) Quelet & Bataille 1902, identica al typus, ma completa- mente bianca.

Amanita citrina for. crassior Massart & Rouzeau 1999, a taglia più grande, e habitat pini marittimi.

Amanita asteropus Sabo ex Romagnesi 1963, se ne distingue soprattutto per il grosso bulbo nettamente marginato e pentagonale, a forma di stella (inde nomen).

Osservazioni : Anticamente veniva confusa con l’Amanita phalloides (velenosa-mortale), e di conseguenza ritenuta anch’essa velenosa, ma al contrario è innocua, ma immangiabile per il suo odore sgradevole. L’Amanita citrina, facilmente scambiata e confusa con l’ Amanita phalloides , anche perché spesso condividono lo stesso ambiente di crescita, si distingue per i seguenti caratteri: grosso bulbo voluminoso, volva circoncisa, placche sul cappello, odore rafanoide. L’Amanita phalloides presenta: volva a sacco ampia e libera, cappello glabro a fibrille innate, inoltre non ha odore sgradevole.

 

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