Amanita excelsa var. spissa

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Testo © Loredana Battisti

 

Aspetto tozzo, e un cappello bruno-grigio, non striato al margine, con verruche farinose chiare © Mazza

Aspetto tozzo, e un cappello bruno-grigio, non striato al margine, con verruche farinose chiare © Mazza

Famiglia: Amanitaceae Roze.

Genere: Amanita Persoon.

Sottogenere: Lepidella (Gilbert) Vesely.

Sezione: Validae (Fr.) Quélet.

Amanita excelsa var. spissa (Fries) Neville & Poumarat 2004.

Il nome di origine latina “spissum” = spesso, massiccio, per l’aspetto massiccio, robusto del fungo.

Il sezione Validae è caratterizzata da basidiomi con struttura ifale prevalentemente sferocistica, vescicolare, friabile, cosicché il velo generale o universale che li protegge nel primo stadio di crescita (primordio), rompendosi, resta completamente sulla superficie del cappello, sotto forma di piccole placche farinose detersili. La volva, quasi assente, presenta delle piccole perle aderenti al bulbo (volva napiforme-radicante). Margine del cappello non striato. In questa Sezione troviamo amanite a carne bianca immutabile e a carne più o meno arrossante, la maggior parte risultano commestibili, previa cottura, in quanto contengono sostanze tossiche termolabili, tra cui le emolisine, che vengono eliminate con le temperature di 70-80 °C.

Cappello: 8-16 cm, robusto carnoso, da globoso ad emisferico a piano-convesso, con margine non striato, colorazione da bruno a bruno-grigio, grigio ardesia, cosparso di piccole verruche farinose bianche, bianco-grigiastre più o meno aderenti.

Imenoforo: lamelle fitte, libere al gambo, intercalato da lamellule tronche bianche, tagliente intero concolore. Spore in massa bianche.

Gambo: 1-3 x 6-13 cm, mediamente robusto, slanciato, cilindrico,carnoso, attenuato all’apice e ingrossato alla base in un bulbo da sub sferico-ovoidale a napiforme, con pruina concolore e bianco sopra l’anello. Anello ampio e membranoso, persistente, bianco, leggermente striato. Volva friabile, dissociata in piccole squamette fioccose,bianca.

Amanita excelsa var. spissa: basidi, spore, elementi del velo generale sul cappello © Pierluigi Angeli

Amanita excelsa var. spissa: basidi, spore, elementi del velo generale sul cappello © Pierluigi Angeli

Carne: Densa, soda, bianca immutabile. Odore e sapore terroso.

Reazioni chimiche: spore amiloidi a contatto con il reagente di Melzer.

Habitat: Cresce a fine estate-autunno, sia in boschi di latifoglia (querce e castagni) sia in quelli di conifera (pecci, pini).

Commestibilità: scadente, dopo cottura.

Note: questa specie è facilmente riconoscibile dall’aspetto piuttosto robusto, tozzo, dal cappello di colorazione prevalentemente grigiastra con verruche bianche o grigiastre e margine non striato, da una base con volva napiforme, carne bianca immutabile, anello ampio, membranoso, bianco.

Varietà della specie

Amanita spissa for. alba (Gilbert) Gilbert, identica al typus, ma completamente bianca.

Amanita spissa var. valida (Fries) Dörfelt & Roth = Amanita valida (Fr.) Quélet che possiede un velo universale più grigio-bruno e carne imbrunente.

Amanita spissa var. excelsa (Fries: Fries) Dörfelt & Roth (= Amanita ampla Persoon), più slanciata del typus con base più radicante e verruche quasi assenti.

Amanita spissa var. cariosa (Fries) Gilbert = Amanita cariosa (Fr.) Quélet, simile alla precedente con gambo quasi cavo, specie più rara.

Osservazioni: da alcuni autori è considerata morfologicamente una specie collettiva insieme alle var. excelsa, cariosa, valida, forme per lo più dovute a condizioni ambientali differenti, raggruppate in una sola specie: Amanita ampla di Persoon.

Si potrebbe confondere soprattutto con l’Amanita pantherina, tossica, che si distingue per i seguenti caratteri: colore grigio del cappello e non bruno, margine non striato, volva napiforme radicante, diversa dalla volva circoncisa cercinata della Amanita pantherina.

 

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