Anas clypeata

Famiglia : Anatidae

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Testo © Dr. Gianfranco Colombo

 

Anas clypeata, Anatidae, Mestolone

Diffuso in Europa, il Mestolone (Anas clypeata) è un ottimo volatore © Gianfranco Colombo

Il Mestolone (Anas clypeata Linnaeus, 1758) appartiene all’ordine degli Anseriformes ed alla famiglia degli Anatidae ed è, con gli splendidi colori della sua livrea, una delle anatre più belle del paleartico.

Già in questo numeroso raggruppamento si incontrano piumaggi tra i più eclatanti del mondo aviario, con varietà di colori a volte impensabili e con abbinamenti e contrasti che creano delle vere tavolozze volanti.

È solo il maschio ad esprimere questa caratteristica, essenzialmente nel periodo prenuziale e durante la nidificazione ed è il mezzo principale che la natura ha dato a questi uccelli per la conquista della femmina, attraverso una sfida continua tra i competitori che transita appunto attraverso la messa in mostra di queste magnifiche livree che porteranno le femmine a scegliere il partner per la riproduzione.

Il Mestolone, se raffrontato con i suoi simili e per poter rientrare tra le più belle anatre, mostra tuttavia due grossi handicap che se osservati con l’occhio di un esteta, possono declassare questa bellissima anatra a posizioni forse immeritamente arretrate.

Innanzitutto, la ridottissima lunghezza delle zampe, sicuramente anomale se raffrontate con i suoi simili e con le sue dimensioni, che la obbligano ad adottare, quando a terra, una camminata scomposta e vacillante, addirittura ondulante in maniera insicura e far dubitare sulla stabilità del suo equilibrio.

Già si usa il termine camminare come un’oca, per indicare l’andatura barcollante di questi uccelli ma nel caso del Mestolone è addirittura ridicola. Vederlo avanzare dà perfino l’impressione di un uccello ferito ad una zampa oppure, addirittura, che sia impossibilitato a farlo.

Vi è poi quel grosso aggeggio di cui la natura l’ha dotato e da cui trae il nome sia scientifico che volgare e che è talmente fuor di misura da deformargli la morfologia facciale obbligandolo a tenere la testa abitualmente rivolta verso il basso come se volesse nasconderlo o forse per il peso ma ancor più per disporre di una più ampia visuale frontale parzialmente occultata da questo enorme ingombro.

Il becco del Mestolone è qualcosa di inusuale e talmente grosso, largo, lungo e deformato da far immaginare che qualcuno gli abbia incollato per scherzo un gingillo posticcio, non commisurato alle dimensioni di quest’anatra così elegante quando in volo o galleggiante sull’acqua. Già Linneo ne aveva descritto l’enormità dichiarando “Anas rostri extremo dilatato rotundato ungue incurvo”Gli anglosassoni, maestri nel nominare familiarmente e folcloristicamente ogni uccello, l’hanno battezzato  “Shoveler” = spalatore e questa definizione sarebbe di per sé sufficiente per descrivere questo uccello.

Ciò non di meno in ogni angolo del mondo dove è conosciuto, sia nei gerghi locali che nei nomi comuni dati ufficialmente, riporta sempre questa sua abnorme caratteristica. Anche in italiano oltre al nome di Mestolone, derivato logicamente da mestola, si aggiungono nomi locali molto caratteristici ed auto esplicativi, come palettone, beccone, cucciaron, paloton, paleta, mestola ma anche gli anglosassoni, in particolare gli americani, non vanno per il sottile nell’appioppare nomignoli strani, basati anche sulla simpatia che questo beccone ispira: Bootlip, Spoonbill, Grinner, Smiling Mallard e Hollywood Mallard.

Anas clypeata, Anatidae, Mestolone

Goffo nei movimenti al suolo, ha un becco decisamente inusuale e talmente grosso, largo, lungo e deformato da far pensare a uno scherzo © Gianfranco Colombo

A proposito di questi due ultimi soprannomi è tuttora un mistero su chi li abbia coniati ed il loro vero significato.

Qualcuno asserisce che il Mestolone sia un Germano reale con il sorriso stampato in faccia, altri che sia un’anatra che si mette sempre in mostra come fanno le star di Hollywood, altri ancora, forse esagerando sull’uso sconsiderato del lifting facciale, che il suo becco sia il lavoro di manomissione del Botox, imitando appunto quello che le attrici fanno per migliorare o meno le loro fattezze. Comunque sia il mestolone non sarebbe certo offeso da queste fantasie umane che rallegrano il suo aspetto non certo…. normale.

Anche l’etimologia del binomio scientifico, di derivazione latina, riprende questa caratteristica: infatti l’appellativo specifico è clypeata da “clypeatus” = che porta uno scudo, mentre il genere Anas riprende semplicemente la traduzione latina di anatra.

In Europa è chiamato Northern Shoveler in inglese, Löffelente in tedesco, Cuchara Común in spagnolo, Canard souchet in francese e Pato trombeteiro in portoghese.

Il Mestolone è annoverato fra le anatre cosiddette di superficie, cioè in quel raggruppamento che include uccelli che non si immergono totalmente nell’acqua alla ricerca del cibo ma che rimangono galleggianti in superficie, immergendo fino al limite del possibile la testa ed il collo per raggiungere il fondo. È pertanto sempre visibile mentre posato in acqua, evidenziando chiaramente nel maschio la sua livrea, rendendola facilmente distinguibile anche se intruppata con altre specie, al contrario della femmina che, come vedremo, ha una livrea fortemente mimetizzata.

Anas clypeata, Anatidae, Mestolone

La femmina ha un colore d’insieme dimesso, come di norma. Il becco non è da meno e si notano i rigidi barbigli, molto simili ai fanoni di un cetaceo, attraverso i quali viene filtrata l’acqua durante la ricerca del cibo. La dieta si basa su erbe lacustri, radici e semi ma principalmente plancton, microfauna acquatica, piccoli insetti e molluschi © Gianfranco Colombo

Zoogeografia

Il Mestolone è principalmente un migratore a lungo raggio ma per le popolazioni europee può esserlo sia a corto ed a volte anche stanziale, occupando aree che mostrano condizioni invernali sufficientemente attenuate.

È un ottimo volatore per cui non ha difficoltà se necessario, a spostarsi velocemente anche durante la cattiva stagione per raggiungere luoghi più confortevoli, evitando improvvisi peggioramenti delle condizioni metereologiche locali.

In Europa occupa tutta la parte centro settentrionale del continente, raggiungendo anche l’Islanda ma evitando gran parte della penisola scandinava al di sopra del 60° parallelo, pur diffondendosi ben più a nord in tutta la Russia e la Siberia.

Non nidifica nell’area mediterranea se non casualmente e manca quindi nella penisola Iberica, in Italia, Grecia e vicino Oriente e così pure in tutta l’Africa nord sahariana, luoghi invece frequentati parzialmente durante il periodo di svernamento. Su queste aree confluiscono anche parte delle popolazioni dell’est Europa fino agli Urali che abbandonano invece regolarmente il loro territorio di nidificazione sulla via di migrazione che le porterà nell’Africa subsahariana orientale, in particolare sui laghi della Rift Valley.

In Asia il mestolone è presente in tutta la fascia continentale situata a nord delle grandi steppe centroasiatiche, fino a raggiungere ad est le coste dell’Oceano Pacifico e a nord parte della tundra. Queste popolazioni svernano nella parte estrema meridionale del continente asiatico. Nel neartico è presente in Alaska, in Canada e Stati Uniti occidentale e lo svernamento avviene nell’area Centro americana e caraibica.

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Nel periodo riproduttivo la livrea del maschio è al massimo, col capo dai riflessi cangianti dal verde al blu secondo la luce, e un petto candido con fianchi e addome nocciola © Gianfranco Colombo

Contrariamente all’abituale comportamento sociale delle anatre di superficie, il Mestolone non forma grossi stormi durante la migrazione ma solo nei momenti di assembramento che precedono il viaggio verso i quartieri invernali.

Come tutte le anatre, il mestolone necessita di specchi d’acqua fermi che non ghiaccino durante la brutta stagione, per cui questo particolare determina in pratica la scelta del luogo di svernamento.

Ecologia e Habitat

Il Mestolone passa praticamente la sua vita in acqua, sostando sulla terra solo per nidificare e per stirarsi le brevissime zampe anche se per questa necessità spesso preferisce rimanere in acqua bassa tenendo i piedi appoggiati sul fondo.

Difficile quindi immaginarlo al di fuori da questo ambiente.

Nel periodo di nidificazione il Mestolone abita praterie allagate, paludi aperte con vegetazione ripariale, acque poco profonde e ferme con vasti specchi aperti e contornati da lande erbose o coperte da bassa vegetazione dove poter porre il proprio nido.

Durante l’inverno occupa indistintamente luoghi similari ma anche praterie allagate, sponde di fiumi, laghetti e paludi ed ogni ambiente che abbia acqua libera. Nell’Africa subsahariana si riunisce spesso nelle settimane che precede la migrazione, nei laghi con acque poco profonde in discreti stormi.

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Qui il maschio è decisamente all’arrembaggio … ma la “danza del qua qua” non funziona e la femmina prende il volo © Gianfranco Colombo

Morfofisiologia

Il maschio di questa anatra è inconfondibile per i colori vivacissimi della sua livrea nuziale che permane per tutto il periodo del corteggiamento e durante la nidificazione mentre nel periodo eclissale il suo piumaggio diviene più sbiadito e più somigliante a quello dimesso della femmina. Ha la testa verde scuro brillante, cangiante secondo la rifrazione della luce, il petto è bianchissimo mentre fianchi e addome sono color nocciola. Gli occhi sono gialli e risaltano notevolmente sul capo scuro tanto da essere ben visibili anche da lontano, così pure le zampe che sono di un bell’arancio vivace.

In volo mostra ali con copritrici primarie di una tenue nuance azzurrognola, lo specchio alare verde smeraldo scuro ed una fascia bianca sulle copritrici secondarie.

La femmina è invece, come è d’abitudine per tutte le anatre, diffusamente di un colore giallo marroncino ambrato, macchiettato su tutto il corpo con chiazze più chiare color crema. Anche le ali delle femmine mostrano le copritrici di un alone grigiastro ed anche lo specchio alare è abbastanza pronunciato quando in volo anche se non così forte come nel maschio.

Per entrambi i sessi è comunque facile notare l’immenso e sproporzionato becco di cui si è già parlato. Il becco del mestolone ha la forma di una spatola che si allarga verso l’apice e i cui labbri si ripiegano lateralmente, fin quasi a raddoppiare la sua larghezza alla base ed è fornito in punta di una protuberanza a forma di artiglio applicato come fosse una borchia.

Anas clypeata, Anatidae, Mestolone

“Ma cosa fai? Ripensaci. Sono il miglior papà della zona e ti aiuterò a sorvegliare i piccoli” © Gianfranco Colombo

Le mandibole sono fornite sui bordi di rigidi barbigli, molto simili ai fanoni di un cetaceo, attraverso i quali viene filtrata l’acqua durante la ricerca del cibo.

Il Mestolone ha indicativamente le medesime dimensioni del Germano reale (Anas platyrhynchos), forse anche per i colori aposematici che ne accentuano visivamente le misure, anche se il peso e l’apertura alare risultano però notevolmente inferiori. Arriva a 50 cm di lunghezza, con un’apertura alare di circa 80 cm ed un peso di 800/1.000 g.

Non sono state classificate sottospecie.

Biologia riproduttiva

Come avviene per tutte le anatre migratrici, le coppie si formano nei luoghi di svernamento e la migrazione viene compiuta congiuntamente all’interno di piccoli gruppi, con i quali probabilmente raggiungeranno i medesimi luoghi di nidificazione. Anche durante la migrazione viene tenuto il tipico comportamento di coppia, con la difesa reciproca tra partner da importuni contatti con altri conspecifici ed anche con la difesa provvisoria dell’area occupata per i pochi giorni durante la sosta.

Il Mestolone è un’anatra piuttosto solitaria e schiva e questa sua caratteristica viene evidenziata sin dai primi movimenti migratori, per essere poi ancor più accentuata quando arrivati sul luogo scelto per la nidificazione. È anche piuttosto silenziosa ed i contatti sonori fra i partner si riducono ad un dimesso quak quak della femmina ed un leggero toc toc toc di corteggiamento del maschio.

Il nido è una piattaforma posta in una piccola depressione nel terreno, foderata con erbe secche, falaschi e foglie, ammorbidito e foderato dal piumino rilasciato dalla femmina durante la cova, un compito prettamente femminile nel mondo delle anatre.

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Ecco qui il nido: una piattaforma posta in una piccola depressione nel terreno, foderata con erbe secche, falaschi, foglie e il piumino rilasciato dalla femmina durante la cova, compito questo prettamente femminile nel mondo delle anatre. Contiene una decina di uova bianche olivastre, poi crema o verdastre, che schiudono in 3 settimane circa © Museo civico di Lentate sul Seveso

Vengono deposte una decina di uova bianche olivastre che diventano durante la cova, di color crema od anche di verdastro e che si schiuderanno dopo circa tre settimane di cova.

I piccoli, che nasceranno simultaneamente nel giro di poche ore, lasceranno immediatamente il nido per raggiungere lo specchio d’acqua più vicino, governati e protetti da entrambi i partner. Da subito saranno in grado di nutrirsi autonomamente e raggiungeranno la piena indipendenza nelle successive 6-7 settimane. Può vivere una decina di anni.

La dieta del Mestolone si basa su erbe lacustri, radici e semi ma principalmente anche di microfauna acquatica, di plancton, piccoli insetti e molluschi che filtra attraverso le setole poste sui lati del becco dopo avere risucchiato ed espulso, come una pompa idraulica, il fango e l’acqua del fondo. È un instancabile setacciatore di fondali e molta parte della sua giornata è impegnata in questa attività.

Una caratteristica alquanto strana di questa anatra è il rumore particolare emesso al decollo. Uno sbatter d’ali molto rumoroso, disordinato ed all’inizio poco efficace tanto da farla sembrare ferita od ostacolata da qualche acciacco che non le permette di sviluppare al meglio le sue potenzialità aviarie. Bastano però pochi secondi ed è subito in grado di dimostrare quanto sia efficace e potente il suo volo.

Il Mestolone è un’anatra che è sempre stata ampiamente cacciata nell’emisfero nord durante le sue migrazioni stagionali ma la popolazione non ha subito drastici cali tanto che la specie non è considerata a rischio.

Sinonimi

Spatula clypeata Linnaeus, 1758

 

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