Anchomanes difformis

Famiglia : Araceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria dell’Africa Tropicale (Angola, Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Isole del Golfo di Guinea, Liberia, Mali, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Sierra Leone, Sudan, Tanzania, Togo, Uganda e Zambia) dove vive nelle foreste umide, savane e praterie, prevalentemente lungo i corsi d’acqua, a basse e medie altitudini.

Il nome del genere è la combinazione dei verbi greci “ἄγχω” (ancho) = stringere, molestare e “μαίνομαι” (mainomai) = impazzire, uno dei nomi greci riportati da Apuleius Platonicus nel suo “Herbarium” riferiti al Dracunculus vulgaris Schott (1832); il nome della specie è l’aggettivo latino “difformis, e” = difforme, di forma diversa (da altre specie).

Anchomanes difformis, Araceae

Nativa dell’Africa Tropicale l’Anchomanes difformis è una specie erbacea perenne, decidua, con tubero orizzontale biancastro, di 40-80 cm di lunghezza e 8-22 cm di diametro che genera, nella stagione vegetativa, una sola grande foglia solitaria tripartita con segmenti spinosi, divisi a loro volta dicotomicamente, e foglioline sessili di forma variabile. Il tubero è commestibile, in periodi di carestia, dopo lunga bollitura e lavaggi per ridurne la tossicità. Pianta per rituali magici con virtù medicinali © Giuseppe Mazza

Nomi comuni: children’s umbrella, God’s umbrella (inglese); agbanhan, jinwo hwéxè (Benin); alomé, blima, dobli, niamatimi, séréousso kwama, yaprè (Costa d’Avorio); atoe, doli, nyame, ope (Ghana); abirisoko, bugulli, chakara, hantsar gada, igo, langbodo, ogirisako, olumahi (Nigeria); dinkondo dia kimbiti (Repubblica Democratica del Congo); éken (Senegal); bothigba, kiponi, pondi (Sierra Leone); adanlé (Togo); kabaka-kachulu (Zambia).

L’Anchomanes difformis (Blume) Engl. (1879) è una specie erbacea perenne, decidua, con tubero orizzontale biancastro, di 40-80 cm di lunghezza e 8-22 cm di diametro, con le cicatrici anulari evidenti dell’attaccatura delle foglie e radici carnose. Il tubero produce ogni stagione una foglia solitaria, larga 0,8-1,5 m, tripartita con segmenti spinosi, divisi a loro volta dicotomicamente, e foglioline sessili di forma variabile, generalmente bicuspidate, lunghe 8-18 cm e larghe 3-6 cm, di colore verde intenso lucido. Picciolo, di 1-2,5 m di lunghezza e 1-4 cm di diametro, di colore porpora verdastro con macchie irregolari bianche e spine bianco verdastre lunghe circa 3 mm.

Anchomanes difformis, Araceae

L’infiorescenza, protetta da una spata di 10-25 cm, è portata da un picciolo di 0,5-1 m, ugualmente spinoso. Attira numerosi coleotteri con un forte odore e aumentando la temperatura al suo interno © Giuseppe Mazza

Dal tubero emerge una infiorescenza, su un peduncolo simile al picciolo di 0,5-1 m di lunghezza e 0,7-1,2 cm di diametro, costituita da uno spadice sessile pressoché cilindrico con apice arrotondato, di 5-16 cm di lunghezza e 1-1,5 cm di diametro leggermente decrescente verso l’apice, con fiori unisessuali, i femminili, con ovario rosa porpora, disposti nella parte inferiore per una lunghezza di 2-5 cm, seguiti dai maschili di colore bianco crema.

L’infiorescenza è circondata da una spata oblunga con apice acuminato, di 10-25 cm di lunghezza e 4-6 cm di larghezza, di colore da rosa a porpora o verde soffuso di porpora da ambo i lati, oppure porpora esternamente e verde pallido internamente, con i lembi inferiori sovrapposti. I fiori sono impollinati da coleotteri (Nitidulidae) attratti dal forte odore e dall’aumento di temperatura dello spadice rispetto a quella ambiente.

I frutti sono bacche ovoidi generalmente di colore inizialmente bianco, poi rosso porpora a maturità, di 1,5-2 cm di lunghezza e circa 1 cm di diametro, contenenti un solo seme di 1,3-1,5 cm di lunghezza e circa 0,8 cm di diametro.

Si riproduce generalmente per seme, ripulito dalla polpa, in terriccio drenante ricco di humus mantenuto costantemente umido alla temperatura di 26-28 °C, con tempi di germinazione piuttosto variabili, a partire da 3 settimane; la prima foglia è intera e sagittata.

I tuberi vengono consumati in periodi di carestia, ma dopo lunga bollitura e ripetuti lavaggi per la loro tossicità, dovuta alla presenza di saponine e cristalli di ossalato di calcio.

La specie ha un ruolo importante nei rituali magici e nella medicina tradizionale delle popolazioni locali, decotti delle diverse parti vengono utilizzati per varie patologie, tra cui dissenteria, diabete, malattie veneree, affezioni respiratorie, ipertensione e come diuretico e lassativo, ma studi clinici hanno rilevato una elevata tossicità a livello renale in caso di consumo eccessivo. Studi di laboratorio su estratti di foglie, tubero e radici hanno evidenziato interessanti proprietà analgesiche, antibatteriche, antimalariche, antiossidanti e antipiretiche.

Infine non sono da sottovalutare le sue caratteristiche ornamentali, utilizzabile nei giardini tropicali e subtropicali in posizione ombreggiata o semiombreggiata su suoli, da leggermente acidi a leggermente alcalini, mantenuti costantemente umidi.

Sinonimi: Amorphophallus difformis Blume (1837); Caladium petiolatum Hook. (1840); Pythonium hookeri Kunth (1841); Anchomanes hookeri (Kunth) Schott (1853); Anchomanes dubius Schott (1860); Anchomanes hookeri var. pallidus Hook. (1863); Sauromatum ferox Linden ex Engl. (1879); Anchomanes welwitschii Rendle (1879); Cyrtosperma congoensis L.Linden (1879); Anchomanes obtusus A.Chev. (1909); Anchomanes difformis var. welwitschii (Rendle) Engl. (1911); Anchomanes petiolatus (Hook.) Hutch. (1936).

 

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