Anguloa clowesii

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Prof. Pietro Pavone

 

Anguloa clowesii Lindl. (1844) è una specie della sottotribù Maxillariina, tribù Cymbidieae,  famiglia Orchidaceae.

Si riscontra in Colombia e Venezuela, sul versante orientale delle Ande, nella giungla sul terreno muschioso della foresta luminosa tra 1.500 e 2.300 m s.l.m. in prossimità delle vaste pianure di savana tropicale (Los Llanos). In queste aree di colline, ricoperte di vegetazione nana, è esposta al sole parzialmente e vegeta durante il periodo delle piogge mentre perde le foglie nella stagione secca.

In Venezuela la sua distribuzione è limitata agli stati di Mérida e Táchira mentre in Colombia è in via di estinzione a causa dell’intensiva raccolta per il suo valore ornamentale. Infatti, la principale minaccia è data dal suo sfruttamento come pianta ornamentale e in misura minore dalla distruzione dell’habitat per lo sviluppo delle attività agricole.

Per impedire il massiccio commercio internazionale, la specie è stata inclusa nell’Appendice II della CITES.

Comunemente chiamata “Orchidea culla” per il labello, racchiuso completamente dai sepali e dai petali, che oscilla quando il fiore si muove simulando una culla di un neonato. È anche chiamata “Orchidea tulipano” per la forma del perianzio a coppa che assomiglia al fiore dei tulipani.

Il nome del genere Anguloa è in onore di Francisco Angulo (? -1815), un importante personaggio spagnolo.

Detta Orchidea tulipano, per la forma a coppa del perianzio, Anguloa clowesii è una specie nativa del versante orientale delle Ande colombiane e venezuelane, a rischio estinzione per l’intensiva raccolta in natura

Detta Orchidea tulipano, per la forma a coppa del perianzio, Anguloa clowesii è una specie nativa del versante orientale delle Ande colombiane e venezuelane, a rischio estinzione per l’intensiva raccolta in natura © Mazza

È stato autore di numerose pubblicazioni scientifiche naturalistiche e tecniche, purtroppo perdute, e ha ricoperto numerose cariche pubbliche: Direttore Generale delle Miniere del Regno, Consigliere di Stato e Sovrintendente Generale della Zecca e Ministro dell’Interno.

L’epiteto specifico clowesii  è in onore del Rev. John Clowes (1777–1846), giardiniere, orticoltore e orchidofilo di Broughton Hall (Staffordshire, UK), che lasciò la sua ricca collezione ai Royal Gardens di Kensington.

Anguloa clowesii è una pianta erbacea terricola, talora epifita, con pseudobulbi aggregati, color verde scuro, di forma ovoidale oppure oblungo-ovoidale, solcati, 23 x 7 x 5 cm. Gli pseudobulbi consentono alla pianta di superare i periodi di ridotta umidità o di sopperire alla mancanza nutritiva.

Gli pseudobulbi si assottigliano in prossimità delle connessioni fogliari e hanno spesse spine nel punto di abscissione delle foglie. Le spine servono a catturare foglie, rametti e altro materiale organico che, decomponendosi, rilasciano elementi nutritivi che la pianta assorbe.

Le foglie, in numero di 3 o 4, sono semplici, 70 x 20 cm, color verde scuro, lanceolate con margini interi e nervature parallele. Le basali sono più corte e avvolgono lo pseudobulbo durante lo sviluppo. Da ogni pseudobulbo si formano al massimo 5 infiorescenze uniflore, lunghe 15-35 cm. Lo scapo è eretto, circa 30 cm, ricoperto generalmente da 5 brattee sovrapposte, la brattea floreale misura 10 x 5 cm.

I fiori sono carnosi, di colore giallo, a volte con spruzzi rossi, abbastanza grandi (7 x 7,5 cm), subglobosi, cerosi e molto profumati. I tepali formano una coppa attorno alla colonna. Il sepalo dorsale misura 7,5 x 5 cm e i laterali 6 x 4,5 cm, leggermente falcati all’apice.

Anche i petali sono gialli (6 x 3,7 cm), meno carnosi dei sepali, con il labello 4 x 3,5 cm, bianco, lievemente giallastro, a forma di barchetta, trilobato, con margini rivolti verso l’esterno e lobo mediano ovoidale (1, 5x 1,5 cm) e lobi laterali verticali in prossimità della parte apicale della colonna. La colonna ha il piede corto, leggermente ricurvo, giallo. L’apertura dello stimma è rettangolare. L’opercolo è allungato, a forma di elmo. I pollinari sono 2 coppie con gambo lungo traslucido che si inserisce sul viscidio (retinacolo).

Nei luoghi d’origine la fioritura avviene nei mesi di febbraio e marzo.

L’impollinazione è operata da api maschi, della tribù Euglossini, attratte dall’intenso profumo che Anguloa clowesii emana.

Il labello guida i pronubi in cerca di profumo nella stretta apertura del fiore mentre la loro lingua, molto lunga, permette di raggiungere il nettare in profondità. Quest’abitudine dei maschi di raccogliere le sostanze aromatiche con le loro strutture setolose presenti sui tarsi anteriori che poi trasferiscono nelle cavità spongiose delle zampe posteriori è data, molto probabilmente, perché il profumo gioca un ruolo di attrattiva sessuale nei confronti delle femmine.

È nota anche come Orchidea culla per il labello, racchiuso completamente dai sepali e dai petali, che oscilla quando il fiore dal dolce profumo si muove simulando la culla di un neonato. Coltura facile

È nota anche come Orchidea culla per il labello, racchiuso completamente dai sepali e dai petali, che oscilla quando il fiore dal dolce profumo si muove simulando la culla di un neonato. Coltura facile © Giuseppe Mazza

Anche se la percezione dei profumi è soggettiva generalmente quello di Anguloa clowesii è intensamente dolce e sa di cannella e olio di Wintergreen mescolati insieme.

Si è visto, mediante gascromatografia, che questo profumo è costituito per oltre l’80% da un composto organico bianco, solido: 1,4-Dimetossibenzene.

Dopo la raccolta del nettare, quando l’ape sta per allontanarsi e rilascia la presa, il labbro oscillante fa si che la parte appiccicosa dei pollinari si attacchi al suo corpo (torace o addome).

L’impollinazione si completa quando l’ape visita un altro fiore compiendo così l’atto riproduttivo della pianta.

I frutti sono capsule che liberano minutissimi semi.

Anguloa clowesii è una pianta molto ornamentale ambita dagli estimatori e dai collezionisti.

La coltivazione è abbastanza facile perché questa specie può crescere e fiorire anche nei climi temperati. Infatti, le sue piante richiedono temperature fredde, ma tollerano bene le calde giornate estive. La temperatura diurna può variare da 21 °C a 27 °C, mentre di notte si può abbassare a circa 10-15 °C.

Per la crescita è utile fornire luce molto intensa e diffusa e un substrato standard per le orchidee. Un buon substrato potrebbe essere formato da muschio di sfagno a fibra lunga, roccia vulcanica, perlite spugnosa, corteccia fine di abete.

L’umidità nei mesi estivi dovrebbe essere elevata (70%) per compensare la perdita di acqua dalle foglie che sono abbastanza grandi. In inverno poiché le foglie non sono presenti, le piante tollerano una minore umidità.

L’irrigazione deve essere abbondante nel periodo vegetativo con acqua piovana, distillata oppure ottenuta da filtri a osmosi inversa.

Negli altri periodi, quando il substrato subisce una leggera essiccazione, non lasciare seccare le radici e osservare che gli pseudobulbi non raggrinziscano.

È bene tener presente che mentre l’habitat naturale fornisce molta umidità da pioggia, rugiada o condensa quasi tutto l’anno, alle nostre latitudini più settentrionali bisogna fare attenzione a non permettere a queste piante decidue di rimanere troppo bagnati in inverno perché potrebbero marcire.

Come fertilizzante si consiglia di usare un concime liquido adatto alle orchidee, tipo 20-10-20, oppure uno a lenta cessione che va posto sulla superficie del substrato. Non sovradosare perché ciò potrebbe causare l’annerimento degli apici fogliari. Dosi maggiori di fertilizzanti sono necessarie in primavera e in estate, mentre in autunno, che coincide con la perdita delle foglie, vanno ridotte e d’inverno, in coincidenza con il periodo di siccità, la concimazione deve essere completamente sospesa. In questo periodo dell’anno si può solo irrigare con acqua distillata.

Il genere Anguloa ha molte affinità con il genere Lycaste della stessa sottotribù (es. Lycaste skinneri), questo ha permesso la creazione di numerosi ibridi artificiali ai quali è stato assegnato il nome di Angulocaste. In questo momento al Registro internazionale degli ibridi (International Orchid Register) ne sono iscritti diverse decine, alcuni di essi molto più ornamentali dei progenitori.

Sinonimi: Anguloa clowesii var. aurea A.DC. ex Oakeley; Anguloa clowesii var. flava A.DC.

 

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