Famiglia : Arecaceae

Testo © Pietro Puccio

Le foglie di Arenga pinnata raggiungono i 9m di lunghezza. La linfa è ricca di zucchero © Giuseppe Mazza
Come per molte piante ampiamente coltivate da tempi remoti, l’esatto luogo di origine non è noto, si suppone che Arenga pinnata (Wurmb) Merr. (1917) sia originaria delle foreste umide di India e Malaysia, da dove si è diffusa in tutto il sud-est asiatico.
Il termine generico, Arenga, deriva dal nome malese ‘areng’, quello specifico latino ‘pinnata’ = piumosa, fa riferimento all’aspetto delle foglie.
È comunemente nota come: “palma da zucchero” (italiano); “areng palm”, “black-fiber palm”, “black sugar palm”, “gomuti palm”, “sugar palm” (inglese); “palmier à sucre” (francese); “Zuckerpalme” (tedesco); “gomuteira”, “palmeira-do-açucar” (portoghese); “barú”, “bary”, “palma de azúcar”, “palmera del azúcar” (spagnolo).
Palma a fusto solitario, alto fino a circa 12 m e diametro intorno a 40 cm, ricoperto dalle basi persistenti delle foglie e da lunghe fibre e spine scure; le foglie sono erette, lunghe fino ad 8-9 m, con pinnule lineari lunghe fino ad 1,5 m, irregolarmente dentellate all’estremità, inserite sul rachide a vari angoli; il colore è verde scuro superiormente e grigiastro inferiormente.
Specie monocarpica (dopo la fruttificazione, che dura alcuni anni, muore), produce infiorescenze pendenti, ramificate, che si succedono dall’alto verso il basso e portanti o solo fiori maschili o solo femminili, ma sempre sulla stessa pianta. I frutti, che impiegano qualche anno per maturare, sono globosi, 3-4 cm di diametro, contenenti solitamente 3 semi, di colore giallo e vanno maneggiati con cautela per la presenza di acido ossalico (irritante) nella polpa. I semi germinano in 6-8 mesi, in tempi più brevi con calore di fondo.
Arenga pinnata è stata inserita nel 2020 nella categoria di “Rischio minimo” (LC, Least Concern) della Lista Rossa delle Specie Minacciate (IUCN).
La specie riveste ancora una notevole importanza economica nei paesi del sud-est asiatico per lo zucchero ricavato dalla linfa, ed i suoi derivati, e le resistenti fibre utilizzate, anche se meno che in passato, per molteplici scopi. È coltivabile nei paesi tropicali, subtropicali ed anche temperato-caldi, dove può resistere a temperature dell’ordine di -3 °C, ma con una crescita notevolmente più lenta.
Sinonimi: Saguerus pinnatus Wurmb (1779); Saguerus gamuto Houtt. (1773); Borassus gomutus Lour. (1790); Arenga saccharifera Labill. ex DC. (1800); Gomutus rumphii Corrêa (1807); Sagus gomutus (Lour.) Perr. (1824); Gomutus saccharifer (Labill. ex DC.) Spreng. (1825); Saguerus rumphii (Corrêa) Roxb. ex Ainslie (1826); Caryota onusta Blanco (1837); Gomutus vulgaris Oken (1841); Saguerus saccharifer (Labill. ex DC.) Blume (1843); Arenga griffithii Seem. ex H.Wendl. (1878); Arenga gamuto Merr. (1914).
→ Per nozioni generali sulle ARECACEAE, cliccare qui.