Aspropaxillus candidus

Famiglia: Tricholomataceae

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Testo © Pierluigi Angeli

 

Giovani esemplari di Aspropxillus candidus con il margine fortemente involuto in un bosco misto di latifoglie e conifere

Giovani esemplari di Aspropxillus candidus con il margine fortemente involuto in un bosco misto di latifoglie e conifere © Giuseppe Mazza

Noto in Italia come Prugnolo d’autunno, Capra di bosco o Ordinello bianco, Aspropaxillus candidus (Bresadola) M.M. Moser 1953, appartiene alla famiglia Tricholomataceae R. Heim ex Pouzar 1983.

In Francia è conosciuto come “Leucopaxille blanc”, in Spagna viene detto “Moixernó de tardor” e in Germania “Riesen-Krempentrichterling”.

Il genere Aspropaxillus Kühner & Maire 1934, nasce composto dal greco “ασπρος” (aspros), bianco, e dal termine generico di funghi simili, i Paxillus, caratterizzati anche loro dal margine del cappello ripiegato verso l’interno. Si tratta insomma di un Paxillus bianco. Il termine specifico candidus, candido in latino, sottolinea ugualmente il colore bianco del carpoforo.

Descrizione del genere

Il cappello è candido, come sottolinea il nome scientifico, largo anche 15 cm. All’inizio si presenta convesso, poi piano-convesso e infine depresso

Il cappello è candido, come sottolinea il nome scientifico, largo anche 15 cm. All’inizio si presenta convesso, poi piano-convesso e infine depresso © Giuseppe Mazza

Al genere Aspropaxillus sono ascritti funghi con portamento clitociboide, tricolomatoide o paxilloide, omogenei, senza veli e spesso con colorazioni biancastre. Il cappello va da convesso a depresso, da liscio a pruinoso, vellutato, asciutto, con margine involuto e in alcune specie striato. Le lamelle da smarginate a decorrenti, bianche, gialle o rosa. Il gambo è carnoso, a volte pruinoso all’apice. La carne, mite o amara, presenta spesso un odore farinoso.

Descrizione della specie

Cappello: 3,5-15,0 cm di diametro, carnoso, prima convesso poi piano-convesso, infine depresso; margine inizialmente involuto poi ricurvo, intero, talvolta appena costolato; superfice glabra, liscia, asciutta, bianca candida, a volte dopo la raccolta presenta delle guttule, specialmente verso il margine, e il colore diventa bianco sporco con qualche leggera sfumatura ocracea.

Imenio: lamelle fitte, decorrenti, poco alte, bianche con riflessi appena rosati, intercalate da numerose lamellule di varia lunghezza.

Esemplari in un bosco di faggio e abete bianco. Da notare il riflesso rosato sulle lamelle nel fungo maturo e il cappello che tende a deprimersi

Esemplari in un bosco di faggio e abete bianco. Da notare il riflesso rosato sulle lamelle nel fungo maturo e il cappello che tende a deprimersi © Pierluigi Angeli

Gambo: 4,5-8,0 × 1,8-2,5 cm, robusto, pieno, subcilindrico, leggermente subclavato, dritto, liscio, bianco.

Carne: spessa, soda, di colore bianco immutabile; odore spermatico, sgradevole, di farina, sapore mite.

Commestibilità: commestibile.

Habitat: specie autunnale che cresce normalmente nei boschi misti di latifoglia e di conifera in montagna, formando i cosiddetti “cerchi delle streghe” per la sua fruttificazione in cerchi.

Microscopia : spore ellissoidali, lisce, amiloidi, (5,80) 5,81-6,60 (7,60) × 4,10-4,40 (4,80) µm, Qm = 1,5. Basidi clavati, tetrasporici, con giunti a fibbia, 42,80-52,38 × 7,14-8,45 µm. Pleurocistidi e cheilocistidi non osservati. Pileipellis formata da ife subparallele, più o meno intrecciate, con terminali subcilindrici, larghi fino a 8 µm. Caulipellis formata da ife parallele, con ife nodulose sulla superficie esterna, su cui si trovano, per lo più a ciuffi, dei caulocistidi 13,70-44,85 × 4,87-6,85 µm. Giunti a fibbia presenti in tutto il carpoforo.

Nei funghi a destra, concresciuti, sono evidenti le caratteristiche guttule verso il margine del cappello

Nei funghi a destra, concresciuti, sono evidenti le caratteristiche guttule verso il margine del cappello © Pierluigi Angeli

Osservazioni

Si tratta di una specie piuttosto diffusa in Italia, ma anche in tutta Europa, nelle radure dei boschi di montagna.

È abbastanza facile da riconoscere per la crescita gregaria, solitamente in cerchi, il cappello carnoso di colore bianco, il margine involuto con costolature-scanalature corte.

È molto simile ad Aspropaxillus giganteus (Sowerby) Kühner & Maire [= Leucopaxillus giganteus (Sowerby) Singer], che però ha grandi dimensioni. Può arrivare a 25-30 cm di diametro del cappello, meno carnoso, fortemente imbutiforme anche nei giovani esemplari, margine poco involuto e con costolature-scanalature più evidenti, specialmente negli esemplari maturi. Il suo colore è inizialmente bianco-crema ma vira subito al crema-nocciola con sfumature ocra. Ha carne con odore farinoso-aromatico, nauseante nel vecchio. Cresce in autunno nei prati o pascoli montani, anche ad alte quote, presentandosi in gruppi numerosi, con tendenza circolare, e crescita più veloce rispetto a Aspropaxillus candidus.

Elementi imeniali, basidioli, basidio e spore lunghe circa 7 µm

Elementi imeniali, basidioli, basidio e spore lunghe circa 7 µm © Pierluigi Angeli

Altra specie vicina è Aspropaxillus lepistoides (Maire) Kühner & Maire (= Leucopaxillus lepistoides (Maire) Singer), che però si presenta molto robusto e carnoso, con il cappello da convesso a convesso-appianato, con margine sempre involuto, di colore bianco, crema chiaro, spesso con macchie verdognole.

Ha inoltre il gambo molto corto in relazione al diametro del cappello, clavato con base ingrossata.

La sua carne ha un forte odore aromatico. Specie tipica delle zone mediterranee, è gregario in zone erbose, specie in vicinanza del lentisco (Pistacia lentiscus L.), in autunno.

Vicende tassonomiche

Nel 1881 Bresadola descrive un fungo bianco, carnoso, imbutiforme a maturità, con il margine involuto e pubescente, le lamelle decorrenti sul gambo, bianche e spesso forcate; le spore ialine, ellissoidali, 7 × 3 µm, basidi clavati 30-35 × 6 µm, chiamandolo Clitocybe candida.

Nel 1939 Singer asserisce che questa specie non ha affinità con le Clitocybe per il semplice fatto che le sue spore si colorano di viola sporco con il reagente di Melzer; per questo motivo ricombina la specie in Leucopaxillus candidus (Bres.) Singer, indicando però, tra parentesi, il genere Aspropaxillus R. Kühner & R. Maire; questo genere è stato creato da Kühner & Maire (1934) per inserirvi le specie a spore leggermente amiloidi con habitus clitociboide.

Successivamente nel 1953 Moser ricombina Leucopaxillus candidus di Singer in Aspropaxillus candidus; ricombinazione avallata anche in tempi più recenti, da Vizzini ed altri 2012, in un lavoro sulla filogenesi del genere Leucopaxillus.

Sinonimi: Clitocybe candida Bresadola 1882 (Basionimo); Leucopaxillus candidus (Bresadola) Singer 1939.

 

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