Astraeus hygrometricus

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Testo © Pierluigi Angeli

 

A forma di stella, l’Astraeus hygrometricus si apre e si chiude secondo l’umidità © Giuseppe Mazza

A forma di stella, l’Astraeus hygrometricus si apre e si chiude secondo l’umidità © Giuseppe Mazza

Orodine: Sclerodermatales G. Cunningham, 1944.

Famiglia: Astraeaceae Jülich, 1981.

Genere: Astraeus Morgan, 1889.

Astraeus hygrometricus (Persoon) Morgan, 1889.

Il nome hygrometricus deriva dal greco “hugrós”= umido, e “metrikós” = metrico; cioè che misura l’umidità.

Descrizione del genere

Il genere Astraeus si caratterizza per avere una forma globosa e la crescita semiipogea, l’esoperidio che quando si apre forma una stella; la gleba senza columella e capillizio.

I funghi appartenenti a questo genere sono fortementi igroscopici. A questo genere sono ascritte solo tre specie: Astraeus hygrometricus è l’unica specie europea di questo genere; A. pteridis (Schear) Zeller è una specie degli USA occidentali; A. koreanus (Stanek) Kreisel è invece asiatica.

Descrizione della specie

Carpoforo: 2-2,5 (3) cm quando è chiuso, 8-10 cm quando è aperto, inizialmente globoso, semiipogeo, parzialmente avvolto da cordoni miceliari, poi affiorante grazie all’apertura a stella dell’esoperidio, appoggiando sul terreno, per lo più, sulle punte delle lacinie. Fortemente igroscopico.

Esoperidio: piuttosto spesso, duro, formato da tre strati di colore diverso, all’esterno ha tonalità grigio-scure mentre all’interno bruno-scure, si lacera in 5-10(12) lacinie, che in condizioni di tempo umido si aprono a stella, con il tempo asciutto si chiudono sull’endoperidio fino a nasconderlo completamente per proteggerlo.

Endoperidio: globoso, sessile (con la base inserita direttamente sull’esoperidio), sovente leggermente schiacciato all’apice, sottile e fragile, biancastro, grigiastro, brunastro, finemente tomentoso per una sorta di feltratura grigiastra, a maturità si rompe all’apice, formando un orifizio, con lacerazioni radiali, irregolari, che permette la fuoriuscita delle spore.

Gleba: inizialmente carnosa, con struttura a cellette avvolte dalla trama, chiara, biancastra, poi a maturità diventa bruna, pulverulenta.

Habitat: cresce in vari tipi di bosco, non legato ad ambienti particolari, nelle radure, su terreno nudo, poveri, asciutti, normalmente a gruppetti, ma anche singolo, inizialmente semiipogeo poi affiorante, dalla primavera all’autunno, molto comune.

Commestibilità: non commestibile.

Spore: sferiche, finemente aculeate, di colore marrone, 7-13 µm.

Basidi: clavati che si disintegrano molto rapidamente.

Osservazioni: si distingue abbastanza facilmente, tra i carpofori che hanno una forma di stella, quando aperti, per la forte igroscopicità delle lacinie, che si chiudono con il tempo secco mentre si aprono con il tempo umido. I carpofori appartenenti al genere Geastrum possono avere una qualche somiglianza, si differenziano per avere una apertura apicale con peristoma ben formato, le spore nettamente più piccole; la somiglianza, in definitiva, è solo macroscopica, ma questa è limitata solo all’apertura a stella dell’esoperidio.

Sinonimi: Geastrum hygrometricum Persoon : Persoon 1801; Lycoperdon stellatus Scopoli 1760; Astraeus stellatus (Scopili) E. Fischer.

 

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